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Esteri

Anche Lisichansk è caduta! La Russia avanza ancora

L’andamento dei fronti in Ucraina con la nuova grande vittoria russa e il ritiro progressivo degli Ucraini. Le difficoltà di Kiev traspaiono anche su altri fronti, la loro rabbia si sfoga lanciando missili balistici su Belgorod in Russia, morti 5 civili.

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Aree di crisi nel mondo n. 116 del 3-7-2022

Prosegue la marcia delle truppe di Mosca.

Dopo la liberazione di Sjeverodonetck della settimana scorsa, ora è stata la volta della città gemella di Lisichansk.

Dalla chiusura della sacca di Zolote, ricorderete che avevamo spiegato come l’avanzata russa da sud avrebbe annullato ogni vantaggio che la geografia del terreno garantiva alla città rispetto una eventuale avanzata da Sjeverodonetck.

Situazione sui fronti di Lisichansk tra il 27 ed il 28 giugno, mappa di libero uso modificata dall’autore.

Avanzando da sud infatti le truppe russe hanno combattuto alla pari, dal punto di vista geografico, con i soldati ucraini.

Da subito si è notato che l’avanzata russa si era fatta meno prudente e aveva accelerato rispetto al recente passato.

Nel giro di pochi giorni le posizioni del fronte avanzato si attestavano attorno alla grande raffineria di Topolovka.

Affiancata su due lati già il giorno 25 sera, la raffineria è stata difesa brevemente e ceduta ai russi senza che vi fossero pesanti combattimenti al suo interno, di fatto, in breve tempo, tornerà a funzionare, salvo bombardamenti ucraini.

La popolazione della città, come ricorderete nel video della settimana scorsa, rifiutava di abbandonare le case, dichiarando senza timori l’attesa dell’arrivo dei “liberatori” russi, li definirono così di fronte alle telecamere della tv di stato francese France 2 – 24.

Lo riposto per chi se lo fosse perso.

Presa la Raffineria è stato notato il ritiro delle truppe ucraine in direzione di Siversk, un ritiro proseguito per più giorni man mano che le truppe russe serravano verso nord.

I Russi hanno di fatto favorito la fuga degli Ucraini dalla città non avanzando verso nord.

Il 28 attraversano il fiume Seversky Donetck con diversi mezzi e truppe di fanteria e si spostano verso Pryvillia. Il giorno dopo ne avranno il pieno controllo.

Sempre il 28 completano la conquista di Bila Hora, che permette loro di avanzare da sud verso il cerchio urbano.

La presenza di forze russe nel sud della città accelera la ritirata ucraina.

Appare evidente in questa fase che le unità qui presenti non abbiano la minima intenzione di fare la fine del Battaglione Azov a Mariupol.

Sono diverse le unità che che Kiev aveva messo qui per difendere le posizioni. Cominciando da nord avevamo: la 57a Brigata motorizzata, in città la 72à brigata dell’esercito ucraino, la 115à brigata della difesa territoriale, la legione internazionale, poi ad ovest della città sempre da nord a sud la 24à brigata dell’esercito, la 118 brigata della difesa territoriale, la 79a brigata d’assalto aereo, la 14a brigata dell’esercito.

Un numero di unità di tutto rispetto, se gli organici fossero al completo si tratterebbe di almeno 32.000 soldati, cifra che invece è ampiamente ridimensionata e stimabile in 12-16 mila di cui 6000 circa all’interno della città.

Lisichansk, i fronti la sera del 29-6-2022 mappa di libero uso modificata dall’autore

La loro ritirata è stata protratta fino alla mattina del 30 giugno, quando a stima erano rimasti non più di mille soldati ucraini in città.

Arrivati a quel punto le truppe russe, battaglione ceceno, sfondano da est attraversando il fiume, operazione del tutto impensabile se in città fossero state ancora presenti le unità di cui sopra, e si muovono verso il centro città.

Lisichansk pomeriggio del 30-6-2022, mappa di libero uso modificata dall’autore

Le difese rischiano seriamente di essere divise in due, da ovest infatti avanzano anche le truppe russe verso il centro.

Gli ultimi soldati ucraini abbandonano le difese tra il primo ed il due mattina quando le forze speciali russe e cecene dilagano in città.

Da nord le unità russe che avevano attraversato il fiume e preso Pryvillia si sono consolidate e rafforzate e marciano verso sud conquistando Shypilovka, mentre da sud viene conquistata Zolotarovka.

1 luglio, la progressione del fronte di Lisichansk, mappa di libero uso modificata dall’autore.

La via quasi chiusa per la fuga delle unità ucraina mette loro ancora più fretta e la mattina del due c’è il ricongiungimento tra chi avanzava da sud e chi scendeva da nord.

Lisichansk è chiusa in sacca, le poche decine di soldati ucraini rimasti imprigionati all’interno della città si arrendono.

1-7-2022 i fronti su Lisichansk, mappa di libero uso

Ramzan Kadirov posta dalla sua pagina social il video delle sue forze speciali Akhmat dalla sede del Municipio cittadino.

2-7-2022 la situazione al momento della proclamazione della liberazione di Lisichansk, mappa di libero uso

Lisichansk è caduta e le truppe russe l’hanno liberata dopo 8 anni di occupazione ucraina.

Il territori dell’intera Repubblica di Lugansk sono stati liberati.

La sera del 3 il ministro della difesa russo Shoigu comunica al Presidente Putin che con la presa del villaggio di Bilorovka, l’intero territorio della LPR ( Repubblica Popolare di Lugansk) era stato liberato al 100%.

3-7-2022 Consolidamento dei fronti di Lisichansk in dierezione di Siversk, mappa di libero uso

Il fronte si sta velocemente spostando verso Siversk, punto di probabile resistenza ucraina, tenteranno forse qui di fermare l’avanzata russa, che comunque di suo ha necessità di attendere il consolidamento delle forze, l’arrivo dei rifornimenti in zona, il ripristino anche dei ponti sul fiume e l’assistenza alla popolazione rimasta in città ad attendere le truppe di Mosca.

Come evolverà la situazione su questo fronte

Esaminando le mappe, Siversk non appare un centro sufficientemente grande da garantire una tenuta del fronte per gli Ucraini, potrebbe quindi capitolare in breve tempo.

Il fronte quindi si sposterebbe gradualmente verso ovest forte anche del fianco destro già liberato e sicuro.

Nel giro di poco tempo, una o due settimane, potremmo trovarlo prossimo alla E40, e concentrarsi maggiormente su Artemosk, vero perno difensivo ucraino.

Se Artemosk dovesse tenere, rallenterebbe le operazioni di Mosca per altre settimane, ma credo che inizieranno subito a lavorare i fianchi per aggirare le difese della città e metterla a rischio di chiusura in sacca.

Successivamente in caso di caduta di Artemosk, avremmo una ultima linea difensiva ucraina sul fronte e la strada che va da Sloviansk a Kostantinovka.

Ai Russi converrebbe, in quel caso, sfondare ai fianchi e aggirare la linea, passando a sud da Niu-York e a nord dal fronte di Izium.

Non ritengo che ci troveremo a ridosso di questo fronte prima di almeno un mese, in caso dovesse accadere , questo andrebbe letto come un cedimento grave della resistenza ucraina e un possibile collasso una volta caduta l’ultima linea id difesa strutturata nel Donbass.

Fronte di Donetck

Anche sul fronte di Donetck registriamo delle novità.

3-7-2022 situazione di Donetck mappa di libero uso

Oggi 3 luglio, dopo mesi di assoluta immobilità, tre punti differenti della prima linea difensiva ucraina hanno ceduto.

Si tratta di tre località: Krasnohorovka, Marinka, dove era posizionata la 54a brigata motorizzata ucraina, che dopo aver perso il 60% del suo organico si è rifiutata di difendere le posizioni e ha ripiegato di fronte all’attacco russo. (fonte MDR Ministero della difesa russo)

Belgorod

Nella notte le forze ucraine, per rivalsa della sconfitta pesante subita a Lisichansk, hanno lanciato tre missili balistici Tochka U contro la città russa di Belgorod.

Due pare siano stati intercettati mentre un terzo è caduto sulle abitazioni civili uccidendo ad ora, almeno 5 persone.

https://t.me/OrdEvG/7890

https://t.me/OrdEvG/7889

https://t.me/OrdEvG/7888

Vertici NATO e G7

Assieme a Giuseppe Masala ( scrive per l’Antidiplomatico https://www.lantidiplomatico.it/results-giuseppe%20Masala/ ) ho esaminato gli esiti del vertice del G7 e della NATO che si sono svolti questa settimana e conclusi da poco.

Isola dei Serpenti

La Russia ha abbandonato l’Isola dei Serpenti a causa dei continui bombardamenti ucraini e per il fatto che nelle attuali modalità del conflitto, la presenza ed il presidio dell’isola non fossero di qualche valore strategico.