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La strage di prigionieri di guerra a Yelenovka

La situazione sui fronti ucraini, la strage dei prigionieri di guerra ucraini, la crisi tra USA e Cina per Taiwan.

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Aree di crisi nel mondo n. 120 del 31-7-2022

Situazione sui fronti nel Donbass e in Ucraina

Karkov

Karkov al 31-7-2022 immagine di libero uso

Si segnalano in questo settore i continui scontri di artiglieria scambiati tra le parti in conflitto con diversi lanci notturni di missili da crociera russi contro obiettivi militari ucraini, due notti fa è stato colpito un edificio scolastico, ma adibito dagli ucraini a caserma e deposito per l’esercito, i casi di filmati e foto di soldati ucraini all’interno di palestre ed aule scolastiche non si contano nel web e la notizia appare del tutto verosimile.

Izium

Izium e Sloviansk al 31-7-2022 immagine di libero uso

Si sono chiarite alcune posizioni russe su questo fronte, i confini del fronte appaiono maggiormente netti.

In questa settimana non si sono registrate significative modifiche delle zone controllate da ambo le parti.

Sloviansk

I rinforzi ucraini sono impiegati sul fronte nord, dove premono sui russi per prevenire un eventuale attacco da nord sulla città.

Hanno respinto la testa di ponte russa che nel mese scorso si era aperta la via attraverso il fiume Severski Donetck, i Russi avevano attraversato presso Sviatogorsk prendendo poi il controllo di Borodikne e Pryshib e Sydorovo, gli ucraini ne hanno ripreso il controllo, ma i Russi mantengono per ora il controllo su Tatyanovka che è oltre il fiume.

Più ad ovest, sempre oltre il fiume, i Russi si attestano presso Krasnopylia e Dolyna e stanno ora combattendo con gli Ucraini.

Settore di offensiva russa

Siversk

Siversk 31-7-2022 immagine di libero uso

Dopo più di dieci giorni di bombardamento i Russi hanno iniziato ad avanzare, hanno preso quindi il controllo, partendo da nord, di Hrigorovka, Verkanokamyanske, Ivanodarovka, Spirne, Berestovo, Nahirne e Bilohorovka,

Soledar

La battaglia in questo settore è molto sostenuta, Yakovlovka è contesa tra russi e ucraini, si combatte in Soledar, Bakmutske, Pokrovske è caduta in mano russa e da li hanno potuto avanzare a sud di Soledar.

Artemosk

Artemosk 31-7-2022 immagine di libero uso

Il fronte si sta pericolosamente avvicinando a Artemosk (Bakmut per gli Ucraini)

La caduta di Pokroske non ha solo permesso ai russi di affiancare da sud Soledar, ma anche di avvicinarsi da nord a Artemosk.

Il fronte in questi ultimi due giorni è avanzanto molto anche da sud, ieri sono cadute Vershyna, Vesela Dolyna, Zaitsevo e anche Semyorya.

Dalla scorsa settimana registriamo anche la caduta importante di Novoluhanske e della centrale termoelettrica di Uglegorsk, si trattava di due importanti capisaldi, caduti questi il fronte è avanzato di colpo di alcuni chilometri.

A Travnovo i Russi combattono per prenderne il controllo e consolidare un fronte molto più compatto e lineare che in precedenza.

Niu-York e Adveevka

Sono segnalati scontri da alcuni giorni, ma dopo la caduta di Kamyanka non ci sono state ulteriori avanzate russe.

Donetck

Donetck al 31-7-2022 mappa di libero uso

Sono stati segnalati ulteriori bombardamenti su quartieri civili della città, è stato anche colpito un deposito di idrocarburi.

Sono segnalati combattimenti presso Vodyane, Pisky, Krasnogorovka, Marinka, Novomikaylovka.

Nessuna modifica però sulla linea di fronte.

Si segnala attività ucraina su Pavlovka e Lykolske, che potrebbero passare sotto il loro controllo.

Novomaiorske è tornata sotto controllo russo.

Zaporizia

Zaporizie al 31-7-2022 immagine di libero uso

Non si registra in questa settimana alcuna variazione sui fronti.

Cherson

Cherson 31-7-2022 immagine di libero uso

La situazione delle unità russe data per circondata si è risolta nell’ennesima bufala messa in circolo dalla propaganda di Kiev per rafforzare il racconto sui continui progressi presso cherson, che se fossero veri avrebbero già dovuto riprendesi tutta la Crimea perfino…

Visokopylia e la parte nord del settore di Cherson in direzione di Kryvoi Rog sono sempre sotto controllo russo come la settimana scorsa.

Cherson fronte a nord al 31-7-2022

Si registra una certa attività ucraina nel settore centrale presso Bilogorovka, Lozovo e Adreevka che sono passate sotto controllo ucraino, qui vicino a Velyke, gli ucraini hanno posato un pontone galleggiante.

Il settore centrale di Baratovka è stato confermato sotto controllo russo, il fronte si trova presso

Kiselovka e Pervomaiske più ad ovest di alcuni Km.

Scendendo più a sud confermiamo la linea del fronte presso Psad Pokroske, mentre Aleksandrovka è ancora sotto controllo russo dopo l’ultima riconquista.

È stato nuovamente colpito il ponte Antonovsky che ora è in riparazione, ha subito danni ma non è crollato ed è riparabile. Sono stati posati da parte russa due ponti galleggianti e i collegamenti sono sempre attivi tra le due sponde. Gli ultimi bombardamenti su questo ponte con gli HIMARS statunitensi è stato registrato il 27.

La strage di Yelenovka.

Posizione del centro detenzione prigionieri di guerra di Yelenovka (Olenovka) immagine di libero uso

Nella notte 29 luglio un razzo HIMARS pare aver colpito il capannone adibito a prigione dove erano detenuti i prigionieri di guerra ucraini appartenenti al battaglione Azov arresisi a Mariupol.

Una parte dei più di duemila arresisi è stata detenuta in questa località, ricordo molto bene che il luogo era stato reso pubblico e aveva ricevuto anche l’ispezione della Croce Rossa internazionale, le parti pertanto erano entrambe informate della posizione di questa prigione.

Il razzo è caduto con grande precisione nella camerata, il capannone era adibito a dormitorio, uccidendo 53 prigionieri e ferendone altri 150 tra prigionieri e guardie russe in servizio.

I feriti gravi sono stati ricoverati nelle vicine strutture di Donetck.

Gli altri prigionieri sono stati trasferiti in altro luogo di detenzione.

Si tratta senza ombra di dubbio di un crimine di guerra gravissimo, non ricordo altri precedenti nella storia.

Le due parti ora si accusano a vicenda.

Quale versione appare più credibile?

Gli investigatori russi si sono recati immediatamente sul posto per esaminare i locali devastati, hanno recuperato parti riconducibili ad un missile HIMARS e pertanto hanno accusato gli Ucraini. Gli Ucraini affermano, ma senza elementi che invece siano stati i Russi.

L’Ucraina si trova alla vigilia di pesanti battaglie nel Donbass con i fronti che si avvicinano a importanti capisaldi della prima linea di difesa Siversk e Soledar e anche della seconda Artemosk. Non può permettersi che altri reparti come l’Azov, più di 2000 si arresero in blocco a Mariupol, facciano la stessa scelta nelle nuove battaglie, eliminandoli pertanto avrebbe mandato un potente messaggio di minaccia ai suoi soldati.

Forti di una copertura mediatica occidentale che mai si sognerebbe di accusarli, sanno di poter agire impunemente.

Mr PESC Borrell infatti nemmeno ha espresso un minimo dubbio accusando subito i Russi della responsabilità.

A che pro avrebbero agito invece i russi? Di certo sanno che nessuna accusa contro gli Ucraini verrebbe mai presa in considerazione in Occidente, ed in effetti è proprio così, lo vediamo bene sui media che nessuna enfasi è stata data a questo drammatico crimine. Pertanto la giustificazione ucraina non ha credibilità, anzi, subito hanno prodotto prove di altri crimini commessi dai russi, per sviare l’attenzione e forse appariranno registrazioni audio di telefonate in cui non identificati soldati russi parlano apertamente dell’accaduto, similmente a quanto visto dopo l’abbattimento del volo MH17 il 17 luglio del 2014. In quell’occasione vennero col tempo prodotte prove che ricostruissero un quadro, accettato in Occidente che incolpasse i Russi, scagionando invece gli Ucraini, che avevano lasciato aperta la rotta per i voli civili sulle zone di combattimento e avevano in zona, di sicuro e per loro ammissione, le batterie di missili buk, proprio il modello di missile indicato come il responsabile dell’abbattimento. (https://www.marxist.com/ucraina-volo-mh17-imperialismo-e-arte-ipocrisia.htm)

Sono certo che anche questa vicenda finirà come quella del volo MH17 e alla peggio cadrà nel totale dimenticatoio in caso non possa essere incolpata la Russia.

Del resto se mai avessero voluto uccidere i prigionieri, i Russi avrebbero di certo saputo escogitare un sistema molto meno appariscente e questo mi pare l’argomento che ammazza ogni menzogna di Kiev.

La crisi che verrà: Taiwan

Situazione al largo delle coste cinesi 31-7-2022 immagine di libero uso

Nel frattempo la nostra attenzione inizia a seguire la crisi che sta peggiorando sulla scacchiera Indopacifica.

Cina e USA sono ormai ai ferri corti.

La crisi su Taiwan va assumendo caratteristiche da pre-guerra.

La portaerei Ronald Reagan è schierata in assetto da combattimento a sud-est di Taiwan assieme a tutto il suo gruppo da battaglia.

http://www.geopoliticalcenter.com/attualita/ufficiali-usa-taiwan-linea-rossa-partito-comunista-cinese/

Li stanno seguendo alcune unità della Marina da guerra cinese, pedinando ogni mossa che fanno.

Nancy Pelosi, la Speaker della Camera USA ha dichiarato di volersi recare a Taiwan scatenando le ire di Pechino.

In settimana si è avuto un colloquio di due ore e mezza tra i presidenti cinese Xi e quello statunitense Biden.

https://www.ilsole24ore.com/art/biden-telefono-xi-tensioni-vigilia-AEoYcPpB

Il presidente Xi ha severamente ammonito Biden di non provocare la Cina e di non mettere in dubbio la Unica Cina interferendo sulla sovranità cinese sull’isola di Taiwan.

“Chi scherza col fuoco finisce per scottarsi”

https://tg.la7.it/esteri/xi-biden-lunga-telefonata-su-ciglio-burrone-diplomatico-per-caso-taiwan-chi-gioca-col-fuoco-rischia-28-07-2022-174371

Sono iniziate ieri esercitazioni a fuoco vivo in Cina, dove convogli militari si dirigono via terra e via ferrovia verso la zona delle esercitazioni che si trovano proprio di fronte all’isola di Taiwan.

Sull’isola sono iniziate esercitazioni militari il cui scopo dichiarato è quello di rispondere ad una eventuale invasione anfibia.

La prossima ricetta bellica si sta componendo di fronte a noi, ingrediente dopo ingrediente.