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Il rapporto di Amnesty International rompe l’omertà occidentale

Il 4 agosto Amnesty International ha emesso il suo rapporto sui crimini commessi in Ucraina ai danni dei civili.

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Aree di crisi nel mondo n. 121 del 7-8-2022

Il rapporto di Amnesty International rompe l’omertà occidentale sui crimini di Kiev.

Il 4 agosto Amnesty International ha emesso il suo rapporto sui crimini commessi in Ucraina ai danni dei civili.

Ampia sezione del rapporto riguarda i crimini commessi dal Kiev.

Qui potete leggere l’articolo uscito sulla pagina internazionale della ONG.

Le reazioni nel mondo occidentale sono state forti e tutte di condanna da parte della stampa cosiddetta Mainstream, la direttrice di Amnesty ucraina si è dimessa, Oksana Pokalchuk afferma di aver cercato di impedire la pubblicazione del rapporto sulle indagini di Amnesty così come era. Cosa intendeva edulcorarlo cancellando le parti relative ai crimini di Kiev?

Il rapporto è stato pubblicato così come scritto dagli operatori e lei si è dimessa, ciò non è comunque bastato ai capi bastone del regime di Kiev che ora la accusano comunque di essere complice della manovra che ha rivelato i loro crimini.

Il sito Mirotvorez l’ha comunque inserita tra i nemici dell’Ucraina. La accusano di complicità anche per i rapporti di condanna di Amnesty contro le leggi di decomunistizzazione in Ucraina ritenute contro i diritti umani.

Un fatto gravissimo che mette seriamente a rischio la vita stessa della direttrice per la quale le dimissioni potrebbero non essere sufficienti per mettersi al sicuro dalla feroce rappresaglia del regime ucraino.

https://www.rainews.it/articoli/2022/08/rapporto-amnesty-scoppia-lira-di-kyiv-si-dimette-la-direttrice-di-amnesty-ukraine–82dcf196-513e-4af9-a6c9-be39c6e48eeb.html

A lungo i nostri media hanno coperto, taciuto e negato i crimini di Kiev, fin dai primi giorni abbiamo messo in evidenza come le strutture civili fossero usate in maniera sistematica ad uso militare, ricorderete ad esempio il centro commerciale distrutto in Kiev con missili da crociera, era usato come base per soldati munizioni e mezzi.

L’ospedale di Mariupol si scoprì proprio grazie alla testimonianza di una delle protagoniste, la ragazza incinta che usciva dall’ospedale, che una ala della struttura fosse occupata proprio dai soldati di Kiev, rendendo pienamente legittimo la struttura come obiettivo militare.

Strutture ospedaliere.

Nel rapporto di Amnesty si specifica che in cinque località controllate avvenivano gravi violazioni delle norme.

In due di queste i soldati stazionavano nelle strutture per riposarsi, dormire, mangiare.

In un’altra struttura i soldati si erano posizionati con le attrezzature e facevano fuoco dal settore dell’ospedale.

Agnès Callamard, segretario generale di Amnesty International, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni:

“Abbiamo documentato un modello in cui le forze ucraine mettono a rischio i civili e violano le leggi di guerra quando operano in aree popolate.

L’essere in posizione difensiva non esonera l’esercito ucraino dal rispetto del diritto internazionale umanitario.

I militari non dovrebbero mai usare gli ospedali per impegnarsi in guerra e dovrebbero usare le scuole o le case dei civili solo come ultima risorsa quando non ci sono alternative praticabili.

Il governo ucraino dovrebbe assicurarsi immediatamente di localizzare le sue forze lontano dalle aree popolate o dovrebbe evacuare i civili dalle aree in cui opera l’esercito”.

Strutture scolastiche.

Cito il rapporto:

“L’esercito ucraino ha regolarmente allestito basi nelle scuole di città e villaggi del Donbas e nell’area di Mykolaiv. Le scuole sono state temporaneamente chiuse agli studenti dall’inizio del conflitto, ma nella maggior parte dei casi gli edifici si trovavano vicino a quartieri civili popolati

In 22 delle 29 scuole visitate, i ricercatori di Amnesty International hanno trovato soldati che usavano i locali o hanno trovato prove di militari attuali o precedenti attività – compresa la presenza di divise militari, munizioni scartate, pacchi razioni dell’esercito e veicoli militari.

Le forze russe hanno colpito molte delle scuole utilizzate dalle forze ucraine. In almeno tre città, dopo il bombardamento russo delle scuole, i soldati ucraini si sono trasferiti in altre scuole vicine, mettendo a rischio di attacchi simili i quartieri circostanti.

In una città a est di Odessa, Amnesty International ha assistito a un ampio modello di soldati ucraini che utilizzano aree civili come alloggio e come aree di sosta, incluso il posizionamento di veicoli blindati sotto gli alberi in quartieri prettamente residenziali e l’utilizzo di due scuole situate in aree residenziali densamente popolate. Gli attacchi russi vicino alle scuole hanno ucciso e ferito diversi civili tra aprile e fine giugno, tra cui un bambino e una donna anziana uccisi in un attacco missilistico alla loro casa il 28 giugno.”

Come si legge è prassi consolidata da parte degli Ucraini di occupare strutture civili sensibili per coprire le attività dei militari.

Strutture civili in zone densamente abitate.

Cito il documento:

“I sopravvissuti e i testimoni degli attacchi russi nelle regioni di Donbas, Karkov e Mykolaiv hanno detto ai ricercatori di Amnesty International che l’esercito ucraino aveva operato vicino alle loro case durante il periodo degli attacchi, esponendo le aree al fuoco di rappresaglia delle forze russe. I ricercatori di Amnesty International hanno assistito a tale condotta in numerose località.

Il diritto umanitario internazionale richiede a tutte le parti in conflitto di evitare di localizzare, nella misura massima possibile, obiettivi militari all’interno o vicino ad aree densamente popolate. Altri obblighi per proteggere i civili dagli effetti degli attacchi includono l’allontanamento dei civili dalle vicinanze di obiettivi militari e l’avviso efficace di attacchi che potrebbero colpire la popolazione civile.

A Bakhmut… Tre residenti hanno detto ad Amnesty International che prima dell’attacco, le forze ucraine stavano usando un edificio di fronte all’edificio bombardato e che due camion militari erano parcheggiati di fronte a un’altra casa danneggiata dal missile. I ricercatori di Amnesty International hanno trovato segni di presenza militare all’interno e all’esterno dell’edificio, inclusi sacchi di sabbia e teli di plastica nera che ricoprono le finestre, oltre a nuove attrezzature di pronto soccorso per traumi fabbricate negli Stati Uniti.

“Non abbiamo voce in capitolo su ciò che fanno i militari, ma ne paghiamo il prezzo”, ha detto ad Amnesty International un residente la cui casa è stata danneggiata anche dallo strike.

Chiaramente il rapporto include anche tutti quegli attacchi russi avvenuti senza che gli ispettori avessero trovato segni, prove o testimonianze di presenza militare ucraina, contiene i riferimenti all’uso di fuoco indiscriminato avvenuto in diverse occasioni o l’uso di armi a grappolo, cosa comune nelle guerre recenti sebbene formalmente sarebbe proibito dal diritto internazionale, ma gli stessi ucraini ne fanno ampio uso come ben sanno i civili presso molte città del Donbass, non solo dal 24 febbraio, ma anche per tutti gli 8 anni che l’hanno preceduto.

Questo rapporto è quindi fastidioso perchè rompe la falsità narrativa occidentale di una Ucraina pura e illibata che si difende aggredita da un nemico feroce e portatore di tutto il male del pianeta.

Un rapporto che pesa come un macigno sulle coscienze di coloro che dovrebbero informare con imparzialità i cittadini e poi si indignano se qualcuno lo fa al posto loro.

In tutti i teatri di guerra da trent’anni a questa parte, Iraq, Afghanistan, Cecenia, Jugoslavia, Serbia, Siria, le parti in conflitto hanno combattuto con tutto ciò che hanno a disposizione, senza badare molto e in alcuni casi curandosi proprio di usare i civili, come scudo e arma mediatica da mostrare negli effetti dei bombardamenti causati dai comportamenti di una parte contro i civili. Causare una risposta del nemico contro civili per poi mostrarne gli effetti ai media compiacenti è una prassi consolidata presso gli “amici” dei regimi occidentali che hanno assunto a normalità quelli che in vero sono dei crimini.

Non esiste la guerra asettica e intelligente che i nostri media ci raccontano ogni qualvolta siano coinvolti gli USA o la NATO. In Serbia furono i civili a pagare il prezzo di vittime maggiore, in Iraq anche, i bombardamenti USA su Raqqa l’hanno ridotta ad una distesa di rovine con migliaia di civili morti, civili di cui nessuno mai fa menzione, stesso discorso a Mosul dove secondo agenzie umanitarie i civili uccisi furono più di 10.000! ( https://www.swissinfo.ch/ita/iraq—10mila-civili-morti-per-riconquistare-mosul-/43770822 )

Chi mai si è preoccupato di loro ? Chi mai ha accusato di crimini contro l’umanità o genocidio gli USA che le hanno bombardate?

Se non sapete darvi una risposta, vi siete dati la risposta.

Situazione sul campo in Ucraina

Ci concentriamo sui territori interessati dalle offensive.

Siversk

Il fronte va assumendo un aspetto regolare e lineare, anche IvanoDarovka starebbe per passare sotto controllo russo.

Prosegue il lavoro delle artiglierie russe sulle postazioni ucraine attorno a Siversk.

Artemosk

Al momento risulta essere quello a maggior intensità offensiva.

I Russi martellano senza sosta le posizioni delle difese di Kiev, i soldati ucraini hanno abbandonato le trincee in un settore collinare chiave alle porte della città.

Le forze russe, guidate dalla Wagner, compagnia privata, sono arrivate a toccare la cerchia urbana da ovest, partendo dalle posizioni strategiche di Pokroske.

Più a sud stanno cedendo le altre difese lungo l’autostrada E40 ormai di fatto oltrepassata dai Russi lungo tutto il suo percorso e si vanno pertanto posizionando nei pressi della strada che collega Artemosk a Toreck.

Per la situazione della città direi che nonostante i rinforzi che gli Ucraini hanno inviato nel settore, difficilmente riusciranno a fermare l’avanzata, ma solo a rallentarla ancora di un giorno o due.

Donetck

Pesky è stata liberata, una notizia che si attendeva da ben 8 anni.

Questo villaggio fortificato è stata la roccaforte delle forze ucraine per diversi anni. Da qui bombardarono con l’artiglieria ed i mortai sia l’aeroporto che la città.

Ora dovranno farlo da altra località.

Anche Marinka, poco più a sud è stata in parte liberata.

In questo settore le operazioni sono guidate da forze della DNR principalmente del battaglione Somalia.

Energodar

La centrale atomica è da giorni oggetto di fuoco da parte degli Ucraini, la centrale è stata occupata dalle prime settimane di conflitto dalle truppe russe, da allora è rimasta saldamente sotto controllo russo.

In questi giorni gli Ucraini hanno iniziato a lanciare missili e proiettili di artiglieria nel settore della centrale, mettendo pericolosamente a rischio tutta la regione.

Questo oltretutto sta avvenendo nel complice silenzio dei media, occidentali chiaramente, che con un misterioso ragionamento, incredibilmente hanno addirittura scritto che i Russi si stiano bombardando da soli.

Mi sembra incredibile eppure leggete voi stessi: https://www.ansa.it/amp/sito/notizie/mondo/2022/08/05/media-bombe-russe-su-zona-centrale-nucleare-zaporizhzhia_c61e8a91-6889-4623-a569-049ff328ba5f.html

Se continueranno le coperture mediatiche occidentali sui misfatti di Kiev arriveremo al punto che riterranno necessario per loro causare un incidente nucleare per incolparne i russi pensando che intanto i nostri media ne incolperebbero Mosca.

Cherson

Siamo tanto in attesa della famosa e stra annunciata offensiva ucraina di agosto che a quanto pare invece partiranno i Russi in una operazione in direzione di Nikolaev.

In queste ultime ore è iniziato un forte bombardamento di artiglieria russa sulle postazioni ucraine presso la linea di contatto di Posad Pokrovske, Stepova Dolyna, Shevchenkovo.

Chissà mai che la famosa offensiva ucraina non porti a nuove conquiste per i russi come accaduto negli ultimi mesi in questo settore.

Non ci resta che attendere.