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Esteri

Gli ultimi avvisi della Russia

La crisi tra gli USA e la Russia sta tragicamente peggiorando., la mobilitazione in Russia e il rischio di una escalation tra la NATO (gli USA) e la RUssia non è mai stati tanto reale. Forniture militari a Kiev fuori controllo, i referendum popolari nel Donbass.

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Aree di crisi nel mondo n. 127 del 25-9-2022

La situazione del conflitto tra la NATO e la Russia in Ucraina sta scivolando su una china pericolosa

Mosca

La situazione del conflitto in Ucraina, per come si è evoluto in questi ultimi mesi, vede oramai sul campo due contendenti.

Da una parte c’è la Russia con le sue ragioni legate alla sicurezza del territorio russo, una potenza ha delle necessità di sicurezza imprescindibili e che non possono essere derogate, per capirci gli USA non potrebbero tollerare di avere un Paese confinante dichiaratamente ostile e molto ben armato dai suoi nemici, immaginate se lo fosse il Messico da Russia e Cina e cosa farebbero immediatamente a Washington.

Gli USA sono senza controllo

Dall’altra non abbiamo più l’Ucraina, che di fatto è stata sconfitta a giugno, il suo esercito aveva perso la capacità di combattere, con pochi mezzi ancora disponibili, le munizioni in esaurimento, non aveva più caccia o elicotteri, e aveva perso le raffinerie di petrolio, ma abbiamo la stessa NATO, che si sta facendo direttamente carico di fornire tutto ciò che occorre all’esercito ucraino per proseguire il conflitto, armi, mezzi ( carri armati, blindati, mezzi di trasporto ed esplorazione, caccia, elicotteri, missili, lanciamissili, artiglieria, munizioni, carburanti, viveri, mezzi finanziari, addestramento, intelligence, comando operativo, mercenari, forze speciali direttamente) senza tutto ciò, la guerra si sarebbe conclusa due mesi fa.

Ma non è ancora tutto, non solo sono stati svuotati i magazzini della NATO per quanto riguardava i mezzi risalenti all’epoca sovietica, dai paesi ex Patto di Varsavia, ma sono stati forniti molti mezzi recenti come molte tipologie di cannoni, i semoventi di artiglieria, i Caesar francesi, slovacco Zuzana 2, polacco Krab, statunitense M109 A7 Paladin, britannici AS90, circa 150 cannoni in calibro 155 M777 con munizionamento di precisione Excalibur e di altro tipo, semoventi antiaerei come i Ghepard tedeschi, o i britannici Stormer HVM.

Stormer vehicle fring a Starstreak High Velocity Missile (HVM) This file is licensed under the Open Government Licence version 1.0

Capitolo a parte sono poi i droni statunitensi Phoenix Ghost, sviluppati partendo dall’idea dei predecessori Switchblade ma modificati per meglio adattarsi al teatro operativo, di fatto gli Switchblade non avevano mantenuto le promesse fatte, un fallimento insomma.

Poi c’è tutto un mix di mezzi ruotati dagli Hummer, ai lince della IVECO, i Maxxpro, gli Oshkosh JLTV, i Bushmasters australiani, i cingolati M113 in diverse configurazioni, e altri ancora.

A parte il dramma della logistica per i pezzi di ricambio di questo insieme di mezzi, il fatto è che di ucraino resta ben poco, Polonia ed altri Paesi ex Patto di Varsavia stanno terminando gli invii dei loro mezzi, solo alla Polonia restano molti PT91, circa 230 carri prodotti in Polonia a partire dal progetto T72 sovietico, poi stanno raschiando il barile prelevando vecchi mezzi sovietici da Cipro, la Slovenia manderà ancora 20 blindati e dopo resta un grande punto interrogativo, cosa saranno in grado di inviare agli Ucraini che non sia di produzione diretta occidentale?

Credo poco o nulla.

A quel punto invieranno sicuramente carri e blindati dalle riserve dirette della NATO, la cosa comporterà seri problemi di logistica e approvvigionamenti in quanto oltre ai pezzi di ricambio e la formazione dei manutentori, necessitano sistemi differenti anche per il rifornimento di questi mezzi.

La NATO insomma è coinvolta anima e corpo in questo conflitto.

La Russia non finge nemmeno più di avere in corso una operazione speciale contro l’Ucraina.

Prima del discorso del Presidente Putin è toccato a diversi personaggi minori far presente la cosa , per pi arrivare al Ministro Lavrov ed infine al Presidente Putin.

Il discorso del Presidente Putin

Il giorno 20 settembre il Presidente russo ha registrato un video messaggio a tutta la nazione, La mattina del 21, attorno alle 8,30 ora di Mosca, è stato trasmesso a tutto il Paese.

https://www.huffingtonpost.it/esteri/2022/09/21/news/il_discorso_integrale_di_vladimir_putin-10259767/

Il video e il testo da tradurre con chrome direttamente dal sito del Cremlino.

http://kremlin.ru/events/president/news/69390

I toni di questo discorso sono stati molto duri.

L’operazione speciale è terminata, inizia una nuova fase con la mobilitazione parziale della riserva, viene di fatto mobilitato l’1,2% della riserva russa, in tutto sono 25 milioni di persone, quindi circa 300.000 riservisti, in gran parte sono già completati gli organici dei richiamati.

Nonostante i molti tentativi dei nostri mezzi di informazione le reazioni contrarie nella popolazione sono state dal modesto all’inesistente, persino i fermi dichiarati dall’opposizione filo occidentale sono in un ordine di grandezza infimo, hanno dichiarato, loro, non le autorità, 1000 fermi di identificazione, chiamati erroneamente arresti, tra tutte le manifestazioni nel Paese, 38 città indicate per cui si parla di poca cosa davvero in un Paese di 160 milioni di abitanti.

TV e giornali hanno parlato di 35 km di coda con la Finlandia, a parte la smentita ufficiale persino delle guardie di frontiera finlandesi, che riportavano una situazione del tutto normale. https://www.ilsussidiario.net/news/fughe-russia-dopo-mobilitazione-falso-guardia-frontiera-finlandia-video-vecchi/2409569/?fbclid=IwAR0dgdilskecdK18TETxHl0HepX10iSNz96Gr5lE3Wp9SSYgzeywvZPXqOM

È bastata una piccola verifica personale tramite la applicazione di google maps per la navigazione stradale, è bastato impostare un itinerario tra una località italiana e Helsinki in automobile che subito il navigatore ha impostato due differenti tragitti entrambi passanti da San Pietroburgo e attraverso i valichi di confine dove dovevano trovarsi i 35 Km di coda e invece percorso interamente verde nei pressi della Finlandia e solo rallentamenti presso le strade periferiche di San Pietroburgo, era l’ora di punta.

Anche la vicenda dei voli aerei esauriti era una bufala, di fatto solo le compagnie russe e pochissime altre operano dagli scali russi, a causa delle sanzioni, basta osservare Flight Radar per rendersene conto, per cui basta un minimo aumento di richieste per arrivare alla saturazione dei voli, di fatto circa 11.000 persone avevano lasciato quel giorno l’aeroporto di Mosca in volo, persone di sesso maschile, mi chiedo quanti uomini partano da Malpensa in un giorno e se sarebbe il caso di parlare di abbandono dell’Italia…

https://www.corriere.it/cronache/22_settembre_22/fuga-russia-un-giorno-oltre-11-mila-uomini-hanno-lasciato-paese-aereo-e55cd77e-3a8e-11ed-b03d-1f9e636121b9.shtml

L’informazione sta assumendo sempre più i connotati di una becera propaganda di guerra in cui la mistificazione della realtà è divenuta all’ordine del giorno.

Tornando al discorso del Presidente occorre porre attenzione ai toni usati.

È apparso estremamente determinato sia nell’espressione che nella postura ferma e salda.

Le mani entrambe visibili sulla scrivania e gli occhi fissi sulla telecamera.

Una persona quindi sicura e salda nei suoi propositi.

Non si trovava nel suo abituale ufficio ma nel bunker di sicurezza con i collegamenti di comando e controllo operativo.

“Lo scopo di questo Occidente è indebolire, dividere e infine distruggere il nostro Paese. Stanno già dicendo direttamente che nel 1991 sono stati in grado di dividere l’Unione Sovietica, e ora è giunto il momento per la Russia stessa, che dovrebbe disintegrarsi in molte regioni e regioni mortalmente ostili. “

Indica il disegno della NATO, nemmeno troppo celato, si tratta del caro vecchio piano Brezinski, che ha sempre mirato alla dissoluzione dell’URSS prima e della Russia poi ( https://www.repubblica.it/online/dossier/valli/valli/valli.html )

La consapevolezza del peso militare della NATO dietro l’apparenza di un esercito ucraino traspare dalle parole del discorso: “ L’Ucraina ha iniziato a essere ancora più rifornita di armi. Il regime di Kiev ha lanciato nuove bande di mercenari e nazionalisti stranieri, unità militari addestrate secondo gli standard della NATO e sotto il comando de facto di consiglieri occidentali. “

“Oggi le nostre Forze Armate, come ho già detto, operano sulla linea di contatto, che supera i mille chilometri, si confrontano non solo con le formazioni neonaziste, ma di fatto con l’intera macchina militare dell’Occidente collettivo. “

Parole che pesano come macigni.

A pronunciarle non è un parlamentare o una figura minore ma il Presidente e comandante in capo di una potenza nucleare.

Un aspetto importante è la sottolineature del passaggio formale di comunicazione della decisione della mobilitazione parziale agli organi rappresentativi della volontà popolare e di controllo del Paese, il Parlamento o Duma: “Conformemente alla legge, le Camere dell’Assemblea federale – il Consiglio della Federazione e la Duma di Stato – saranno ufficialmente informate di questo oggi tramite lettere. “

È importante che avvenga questo passaggio in quanto il Presidente risponde proprio alla Duma oltre che al popolo che lo elegge direttamente.

Un passaggio evidenzia bene i rischi di cui a lungo abbiamo scritto sulle pagine di questo nostro settimanale, il fatto che le continue e crescenti forniture di armi a Kiev, non avrebbero mai favorito la pace, ma prolungato a dismisura il conflitto e potenzialmente lo avrebbero esteso con ulteriori escalation, che puntualmente stanno avvenendo, perchè non solo la NATO ha fornito armi, ma lo ha fatto in maniera crescente e continua senza mai porsi un limite da non valicare, ma aumentando di continuo la letalità e capacità offensiva degli stessi.

Immagine di libero uso diffusa dal ccremlino ed attribuita Kremlin.ru

“Cari amici!

Nella sua aggressiva politica antirussa, l’Occidente ha superato ogni limite. Sentiamo costantemente minacce contro il nostro Paese, la nostra gente. Alcuni politici irresponsabili in Occidente non parlano solo di piani per organizzare la fornitura di armi offensive a lungo raggio all’Ucraina, sistemi che consentiranno attacchi contro la Crimea e altre regioni della Russia.”

Il passaggio finale credo sia di una tale forza da gelare il sangue, la determinazione con cui è stato pronunciato non lascia spazio a dubbi, se il suolo russo è in pericolo per la sua integrità e esistenza in sicurezza, ritengo che la Russia agirà con la determinazione necessaria per preservare la propria sicurezza e indipendenza. Non credo vada assolutamente sottovalutato questo passaggio.

“Fu lanciato anche il ricatto nucleare. Non si tratta solo del bombardamento della centrale nucleare di Zaporizhzhya, incoraggiato dall’Occidente, che minaccia una catastrofe nucleare, ma anche delle dichiarazioni di alcuni alti rappresentanti dei principali stati della NATO sulla possibilità e l’ammissibilità di usando armi di distruzione di massa contro la Russia – armi nucleari.

A chi si permette di fare simili affermazioni sulla Russia, vorrei ricordare che anche il nostro Paese dispone di vari mezzi di distruzione, e per alcune componenti più moderne di quelle dei Paesi NATO. E se l’integrità territoriale del nostro paese è minacciata, useremo sicuramente tutti i mezzi a nostra disposizione per proteggere la Russia e il nostro popolo. Non è un bluff.

I cittadini della Russia possono essere certi che l’integrità territoriale della nostra Patria, la nostra indipendenza e libertà saranno assicurate, lo sottolineo ancora una volta, con tutti i mezzi a nostra disposizione. E coloro che stanno cercando di ricattarci con armi nucleari dovrebbero sapere che anche la rosa dei venti può girare nella loro direzione.

È nella nostra tradizione storica, nel destino del nostro popolo, fermare coloro che lottano per il dominio del mondo, che minacciano lo smembramento e la riduzione in schiavitù della nostra Patria, la nostra Patria. Lo faremo ora, e così sarà.”

La Russia vede minacciata la propria esistenza dalla NATO, questo è ciò che percepiscono e non da pochi giorni ma da ormai diversi anni.

Non è una partita a Poker!

Quando si parla di rischio di un conflitto nucleare non si scommette e non lo si può fare sul bluff dell’avversario, lo si prende sul serio e ci si ferma prima di andare troppo oltre.

Così fecero USA ed URSS durante la crisi dei missili a Cuba, gli uni non forzarono il blocco navale statunitense e gli USA ritirarono i loro missili dalla Turchia.

This image is a work of a Central Intelligence Agency employee, taken or made as part of that person’s official duties. As a Work of the United States Government, this image or media is in the public domain

Ora gli USA dovrebbero guardare in faccia alla realtà prima che sia tardi, sospendere ogni aiuto militare a Kiev e accettare la sconfitta. Se non lo faranno e cercheranno di vedere quello che loro ritengono un bluff, allora lo faranno mettendo sul tavolo come rilancio le nostre vite, la nostra società, le nostre famiglie e tutta la nostra cultura.

Non credo proprio che sia il caso.

Manca la volontà e la coscienza a questa classe dirigente per comprendere gli sbagli commessi, con un golpe nel 2014 a Kiev, con l’appoggio e la copertura ai massacri dei battaglioni punitivi neonazisti durante la repressione del dissenso e l’occupazione militare di gran parte del Donbass per 8 anni.

Hanno causato una prima escalation del conflitto e prolungato oltremodo la stessa fino alle estreme conseguenze di arrivare alla soglia di un conflitto di livello infinitamente più grave.

Il tutto accompagnato da mezzi di informazione da regime che non pensano e non invogliano a farlo, con la superbia di chi guarda dall’alto in basso i propri interlocutori e tutta quella ignoranza che già in passato ci ha portato in guerra.

Non conoscono la storia e sono condannati a ripeterne gli errori.

L’inutile Assemblea dell’ONU ci ha presentato un dialogo tra sordi, persone che parlano lingue diverse e che nemmeno si sforzano di comprendersi.

Stiamo di fatto viaggiando su un treno lanciato a tutta velocità verso un ponte crollato e nessuno tira il freno di emergenza, anzi molti incitano i macchinisti ad accelerare.

I referendum popolari nel Donbass

In queste ore si stanno svolgendo dei referendum popolari per l’ingresso dei territori russofoni sotto controllo russo direttamente nella Federazione russa.

Le operazioni si concluderanno il giorno 27, martedì, l’esito sarà ufficializzato il 28, in seguito la Duma russa esaminerà il risultato e valuterà se approvare o meno l’ingresso di questi territori nella federazione russa, l’esito appare scontato, per il giorno 30 è prevista una comunicazione ufficiale della Presidenza russa.

Non metto in dubbio che sia una forma e un momento anomalo per un referendum, ma dobbiamo ammettere che quanto fatto in Kosovo non era certo molto differente se non proprio identico.

Credo che se non avviene qualcosa da qui al 30, allora dovremo davvero iniziare a preoccuparci.