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Esteri

Il Kosovo pronto ad esplodere Missili Patriot schierati in Polonia

La situazione sui fronti in Ucraina, cosa si muove in Europa, la Crisi nascente nel Kosovo.

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Batteria Patriot

Aree di crisi nel mondo n. 138 del 11-12-22

Ucraina

Proseguono gli attacchi russi contro le infrastrutture ucraine, in questo ultimo attacco di martedì, sono state però prese di mira anche delle fabbriche oltre ai soliti impianti di produzione e trasformazione elettrica.

In particolare una fabbrica di trasformatori di Zaporije e una acciaieria di Krivoi Rog.

L’attacco russo era in preparazione da giorni, nella notte le forze ucraine hanno cercato di colpire le basi da cui partono i bombardieri che sganciano poi i missili in volo, con alcuni droni di derivazione sovietica, i TU-141, che hanno una gittata pari a circa 1000 Km ed una velocità di crociera di circa 1000-1100 Km/h a bassa quota leggermente inferiore.

Questi droni erano inizialmente da osservazione e ricognizione destinati poi al rientro alla base e all’atterraggio mediante paracadute.

Modificati opportunamente dagli ucraini con sistemi di guida moderni, hanno svolto egregiamente il loro lavoro arrivando agli aeroporti di Engels presso Saratov, apparso su diversi post di alcune riviste internazionali con le foto dei bombardieri proprio alcuni giorni prima dell’attacco ucraino, e di Dyagilevo poco a sud di Ryazan.

Anche l’aeroporto di Kursk è stato attaccato a distanza di poche ore dai primi due, presso Kursk è stato colpito un serbatoio di carburante per aerei, presso i due aeroporti invece i droni sono stati distrutti quando sono arrivati in prossimità dei bersagli.

I danni sono stati limitati, un paio di bombardieri TU95 con danni superficiali, sono invece morti 3 addetti alla manutenzione che stavano approntando i mezzi per il volo dell’indomani.

L’attacco è stato molto grave, non tanto per il fatto che questi droni siano arrivati fino a poca distanza da Mosca, ma per il fatto che abbiano colpito obiettivi direttamente legati al dispositivo di sicurezza militare della Russia, questo atto è a mio giudizio scellerato, in quanto potrebbe a breve giustificare l’uso di armi nucleari da parte di Mosca.

Danneggiare o attaccare basi nucleari mina direttamente la sicurezza del Paese e pertanto rientra nel campo di applicazione della dottrina militare russa legata all’impiego di armi nucleari.

Non si deve ne minimizzare ne sottovalutare la gravità dell’accaduto.

Nella stessa giornata, comunque i bombardieri si sono levati in volo e hanno colpito come sempre gli obiettivi previsti.

Artemosk (Bakmut)

Prosegue la macelleria presso questo settore di fronte.

Le forze russe, guidate dall’”Orchestra” Wagner ha conquistato diverse località chiave, nel sud del fronte Kurdyumovka, Zelenopilia e più di recente anche Andreevka.

Queste posizioni stanno permettendo loro di ingaggiare Klishkovka, prima nelle retrovie.

La periferia est è nuovamente teatro di combattimenti.

A nord di Artemosk troviamo ulteriori progressi russi, sopra Soledar, Yakovlovka è caduta in mano russa che ora sta ingaggiando Vesele, queste posizioni se prese e mantenute, permettono alle truppe russe di avanzare oltre il perno delle difese ucraine e potrebbero avanzare di ulteriori due km per trovare nuovi punti di resistenza di Kiev.

Anche nel settore di Siversk sono segnalati combattimenti che vedono l’iniziativa principalmente nelle mani russe.

Questi fronti rientrano in quello che viene chiamato “il tritacarne”, molti sono i mercenari stranieri che stanno combattendo con le truppe ucraine in questo settore, evidentemente richiedono presenza di ex militari occidentali esperti, le perdite ucraine richiamano nel settore truppe poco esperte, che devono sostituire i caduti, migliaia, perdite davvero troppo elevate perchè possano riuscire a integrarle con personale addestrato adeguatamente.

Questo lo riservano probabilmente per altri settori.

Gli ospedali nelle retrovie sono pieni di feriti provenienti da questo fronte, centinaia ogni giorno, il numero dei caduti è rigorosamente tenuto segreto dai militari ucraini, ma è di certo molto elevato.

https://www.newsweek.com/wagner-group-targeting-volunteers-ukraine-mozart-group-russia-andy-milburn-1765321?fbclid=IwAR0oVBWXY6YdBJovv6rGkimmEiCLRmGE0s6A6e9gfqfmwbXq8TrocouS50U

Le truppe russe avrebbero trovato il modo di identificare le basi dei mercenari stranieri, molti dei loro cadaveri sono stati recuperati in questi giorni, ceceni, georgiani, polacchi e diversi statunitensi.

Intenso il lavoro di ex militari USA per addestrare le forze di Kiev a combattere su questo fronte.

Il valore strategico di Artemosk consiste di fatto nella possibilità da parte russa di avanzare verso nord e raggiungere la terza linea di difesa ucraina posta lungo la linea che va da Sloviansk a Kramatorsk e Kostantinovka, il settore meridionale di questa linea, presso Kostantinovka, appare però meno forte e in grado di resistere ad un attacco massiccio da parte russa.

Fronte nord

Tra Kreminna e Kupiansk vede oramai un continuo alternarsi di attacchi sia da parte ucraina, sia da parte russa, non possiamo elencare i villaggi oggetti di attacco, ma possiamo constatare che ne gli uni ne gli altri stiano riuscendo a avanzare in maniera apprezzabile.

Mentre si combatte sul fronte, le truppe russe hanno proseguito nella creazione di una profonda linea difensiva nelle retrovie, una serie di trincee attrezzate, fili spinati, campi minati e distesa di prismi in cemento armato anti carri armati, dal confine nord di Belgorod fino a sud di Artemosk.

Polonia

Il Pentagono ha fatto sapere che “Non si oppongono al trasferimento in Ucraina dei carri Leopard 2” che sono di produzione tedesca, alcuni paesi avevano richiesto alla Germania di poter inviare alcuni carri Leopard 2 all’Ucraina, Kiev li richiede da tempo.

Tra questi troviamo la Spagna, ma anche la Polonia ne possiede.

I carri Leopard 2 li abbiamo visti impiegati su un fronte in particolare, quello siriano, dove l’esercito turco li ha schierati contro ISIS e popolazioni di etnia curda, a dire il vero molti di quelli schierati, erano pochi, furono distrutti in breve tempo grazie all’uso di missili Kornet e Konkurs recuperati nel corso del tempo dai soldati del Califfato come dalle popolazioni siriano curde.

Patriot in arrivo

Sono segnalati in arrivo per mercoledì di due batterie di missili Patriot dalla Germania al territorio polacco, in particolare dovrebbero essere schierati sul fronte est al confine tra Bielorussia e Ucraina.

Un passaggio che potrebbe preludere ad un ulteriore e consistente spostamento di truppa e mezzi della NATO verso la frontiera ad est.

Si vocifera dell’arrivo di un certo quantitativo di carri dagli USA, ma attendiamo la conferma di che tipo e dei numeri.

Considerazioni

La fase che stiamo seguendo si configura come una guerra di logoramento, tesa a distruggere quante più risorse del nemico, se da un lato gli ucraini mantengono il territorio, dall’altro stanno perdendo un impressionante numero di forze sul campo, di forze e di risorse, più segnali da occidente indicano difficoltà nel reperire le munizioni per l’artiglieria, non è improbabile che possa verificarsi un calo sostanziale nella capacità di risposta da parte dell’artiglieria ucraina, i russi proseguono imperterriti con il loro impressionante rateo di fuoco che arriva anche fino a 50.000 colpi sparati in un giorno. Questo ci pone di fronte ad una chiara situazione, vincerà che preserverà forze sufficienti e risorse per proseguire il conflitto.

Kosovo

La decisione presa dalle autorità kosovare di inviare le forze speciali della polizia presso Kosovska Mitroviza in aperta violazione degli accordi di Bruxelles ha causato la reazione serba.

Il presidente serbo Vucic sembra intenzionato a richiedere ufficialmente alla KFOR di inviare 1000 truppe di forze speciali in territorio kosovaro per tutelare la sicurezza della popolazione serba, possibilità prevista nel trattato di Bruxelles ma dietro approvazione della KFOR.

Le autorità kosovare invece, sarebbero state tenute a richiedere l’autorizzazione per l’invio delle forze speciali di polizia alle autorità dei 4 municipi principali del settore nord della regione serba che richiede di essere riconosciuta come stato, ma che molti Paesi nel mondo, tra cui la Serbia, non riconoscono affatto come tale.

Alle 19,30 di oggi è atteso un discorso del Presidente Vucic a proposito di questa crisi.