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Esteri

Gli USA forniranno i carri (forse) la Germania cede alle pressioni.

In una breve ma ricca comunicazione, il presidente Biden ha comunicato che gli USA forniranno i carri Abrams all’Ucraina, dapprima ha detto in “Numero cospicuo” poi è stato precisato che questo numero ritenuto cospicuo, si limiti a soli 31 carri, davvero poca cosa, e nemmeno subito ma tra alcuni mesi, come precisato poi dalla Nuland.

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Aree di crisi nel mondo n. 143 del 29-1-2023

Washington

In una breve ma ricca comunicazione, il presidente Biden ha comunicato che gli USA forniranno i carri Abrams all’Ucraina, dapprima ha detto in “Numero cospicuo” poi è stato precisato che questo numero ritenuto cospicuo, si limiti a soli 31 carri, davvero poca cosa, e nemmeno subito ma tra alcuni mesi, come precisato poi dalla Nuland.

Nel video si può seguire la comunicazione del Presidente con sottotitoli e commentata, oltre ad ulteriori argomenti.

La decisione presa dagli USA, è una conseguenza diretta, sebbene smentita dal Presidente, della richiesta tedesca di vedere prima gli USA fornire carri sbrama all’Ucraina, compiuto questo passo, dilazionato nel tempo, non subito, parlano di mesi, e non forniranno i carri protetti con corazze composite ma quelli in versione export meno resistenti, quelli visti esplodere come carri di latta in Yemen.

A seguito del passo statunitense, Scholz ha acconsentito alla cessione di carri prodotti in Germania all’Ucraina.

Mi attendevo quindi cospicue forniture o annunci di tali forniture da parte di alcuni partner ucraini per eccellenza, Paesi Baltici, Canada, Paesi Bassi, e soprattutto Polonia.

La Francia intanto pare limitarsi a inviare gli AMX 10RC, la Gran Bretagna ne invierà 14 (Challenger 2), Berlino invierà 14 carri Leopard 2 a Kiev, anche qui non pare immediatamente, Varsavia si aggiunge con altri 14 carri Leopard 2, sembra un numero standard, Madrid dapprima sembrava voler inviare ben 50 carri Leopard 2, ma recentemente sembra si accodi al numero di 14.

https://it.sports.yahoo.com/notizie/spagna-aperta-invio-di-carri-135304510.html molti dei carri in riserva sono non operativi e solo una ventina potrebbero partire ma dopo revisione.

10 i carri Leopard promessi dalla Finlandia, 4 dal Portogallo, Norvegia 8, Svezia 14, Danimarca 6.

Il Canada invierà 4 carri Leopard 2.

112 carri in tutto?

Sull’andamento del conflitto questi numeri non cambieranno proprio nulla, come non lo faranno nemmeno i caccia.

L’addestramento dei carristi sembra annunciato come imminente, la Polonia forse aveva già iniziato in anticipo, i Paesi NATO danno come probabile la consegna dei loro mezzi a cavallo tra i mesi di marzo e aprile.

Il Washington Post intanto se ne esce con una rivelazione, Biden avrebbe promesso i carri Abrams solamente per spingere Scholz a mandare i suoi, insomma, un ennesima fregatura ai danni della Germania. Un atto oltretutto di elevata gravità nei già deteriorati rapporti tra i due Paesi.

https://www.washingtonpost.com/world/2023/01/29/russia-ukraine-war-latest-updates/

Le dichiarazioni della “verduraia” Baerbock ci allarmano ancora di più, alla chiusura della seduta del Consiglio Europeo di Strasburgo, avrebbe dichiarato che “siamo in guerra con la Russia”, con il noi intendendo la UE e la Germania.

Scholz è intervenuto direttamente per ridimensionare le farneticazioni della sua Ministra degli Esteri dichiarando che farà di tutto per impedire che la NATO sia coinvolta direttamente nel conflitto.

Il che purtroppo ci conferma che la NATO stessa voglia ad ogni costo ampliare il conflitto coinvolgendo direttamente tutti i suoi membri.

Idea che non è solo folle ma anche criminale.

L’intervento russo in Ucraina appare sempre più come una manovra per riportare un conflitto in Europa, la folle idea delle élite anglosassoni è che si possa avere un conflitto convenzionale tra NATO e Russia e che al limite si arrivi ad un conflitto nucleare tattico che si riesca a contenere entro i confini dei paesi direttamente coinvolti nei combattimenti.

Una teoria che viene propinata ai nostri ufficiali nelle sedi NATO come anche ai politici che ci governano.

Crosetto non è da meno della Baerbock dichiarando che se i carri russi arrivassero a Kiev scoppierebbe la terza guerra mondiale, e perchè mai ci si domanda? Oltretutto dimostrando limiti di geografia non comune insiste, se i carri russi arrivassero ai confini dell’Europa, forse non sa che sia Mosca che Kiev si trovino in Europa.

https://www.rainews.it/articoli/2023/01/incontro-roma-crosetto-lecornu-ucraina-mediterraneo-965688c3-4ae5-4399-b2b9-1cf021474977.html

Il giorno 26 c’è stato un nuovo lancio di missili russi contro le infrastrutture ucraina, la gran parte di questi è andato a segno, video e foto delle esplosioni sono arrivate da Kiev come da moltissime località, ricomincia intanto il balletto delle cifre con gli Ucraini che dicono, mentendo, di aver intercettato quasi tutti i missili russi, salvo poi fare il conteggio delle località colpite da molteplici arrivi e scoprire quanto poco di vero ci sia in queste dichiarazioni.

Il lancio dei missili è stato preceduto da un bombardamento portato con i Geran 2, droni kamikaze, che nelle ore notturne sono difficilmente intercettabili.

Il presidente brasiliano Lula, ha stoppato le forniture di munizioni per l’Ucraina, analoga scelta è stata fatta da altri Paesi sudamericani, tutti avrebbero rifiutato scambi di armi ex sovietiche in cambio di armi statunitensi.

https://www1.folha.uol.com.br/mundo/2023/01/lula-veta-envio-de-municao-do-brasil-para-tanques-na-ucrania.shtml

https://www.msn.com/it-it/notizie/mondo/fern%C3%A1ndez-afferma-dopo-lincontro-con-scholz-che-largentina-e-lamerica-latina-non-invieranno-armi-allucraina/ar-AA16QOQO

Una situazione che evidenzia il sempre più grave isolamento dell’Occidente dal resto del mondo.

La situazione sui campi di battaglia

Ugledar

Fronte di Ugledar Immagine di libero uso modificata dall’autore

Le truppe russe, marines della 155a brigata, sono arrivate fino a contatto diretto con le linee ucraine in Ugledar, roccaforte e perno delle difese ucraine in questa zona della DPR occupata.

Gli Ucraini stanno resistendo ma solo grazie al ripetuto invio di rinforzi, similmente a quanto sta accadendo da mesi presso Artemosk, significa che anche su questo fronte è stato messo in atto un processo simile ad un tritacarne per gli Ucraini.

Mantengono il terreno a prezzo di un numero elevato di vittime, questo non è un buon affare.

Donetck

Oltre ai consueti bombardamenti ucraini sui quartieri abitati della città, si segnala la conquista ed il mantenimento delle posizioni su Vodyane da parte delle forze del battaglione Somalia, prima DPR ora russo.

Artemosk (Bakmut)

Fronte sud

Fronte sud di Artemosk Immagine di libero uso modificata dall’autore

Procede l’offensiva russa sulle posizioni ucraine, la totale perdita del perno difensivo di Klishkeevka ha comportato l’indifendibilità della linea che si sta ormai portando a ridosso dei centri di Ivanovske e Stupochky.

Vanno diminuendo le vie di rifornimento e/o fuga per gli Ucraini e mercenari stranieri quasi intrappolati in Artemosk.

Fronte nord

Immagine di libero uso modificata dall'autore
Fronte nord di Artemosk Immagine di libero uso modificata dall’autore

Prosegue anche su questo fronte l’offensiva russa, Se da un lato, grazie ai rinforzi giunti, Krasna Gora resiste in mano ucraina, poco sopra la Wagner PMC russa ha conquistato il villaggio di Blagodatne, che apre la via alle retrovie ucraine a nord della città.

Ora se cade anche il caposaldo trincerato ucraino che vedete in mappa, i Russi potranno avanzare più in profondità e tentare manovre di aggiramento delle difese ucraine.

Fronte di Kreminna Svatovo Kuzemovka

Immagine di libero uso modificata dall'autore
Fronte di Kreminna, Svatovo, Kuzemovka Immagine di libero uso modificata dall’autore

Proseguono i pesanti combattimenti anche su tutto questo ampio fronte, qui sembrano mantenere un minimo di iniziativa le forze ucraine, ma il numero delle loro perdite è pesante, nei giorni scorsi abbiamo osservato anche un mezzo Terminator russo all’opera sulle posizioni ucraine nella foresta di Kreminna.

Per meglio comprendere il perchè di queste manovre USA contro la Germania e la UE ho sentito Marco Ghisetti che ha curato la pubblicazione di un libro che ne spiega le ragioni.