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Esteri

Stati Uniti e Russia a caccia di partner nel mondo

Gli sforzi di ussia e Stati Uniti si concentrano sui rapporti con altri Paesi nel mondo, la UE si reca a Kiev, gli USA nel Pacifico, Scholz fallisce in Sud America, Lavrov fa risultati buoni in Africa. La situazione nel conflitto peggiora con nuove armi fornite dalla NATO a Kiev affinchè proseguano nel farsi ammazzare.

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Aree di crisi nel mondo n. 144 del 5-2-2023

Ucraina

Prosegue il pesante conflitto che diviene sempre più apertamente uno scontro tra la NATO e la Russia che si svolge sul territorio della fu Ucraina.

Iniziano a vedersi alcuni carri armati in trasferimento da paesi del blocco NATO verso la Polonia, centro di smistamento della morte in Ucraina.

Qui gli occidentali, leggasi i governi dei nostri Paesi, inviano i sistemi più sofisticati per prolungare il conflitto, non importa quante altre decine di migliaia di ucraini dovranno morire affinché non debbano ammettere di aver perso questa partita.

In questi giorni abbiamo assistito all’ennesima farsa con la Von der Leyen protagonista.

Venerdì Ursula ha promesso poco, la possibilità che un domani Kiev possa entrare nell’Unione, fare promesse simili non costa nulla a lei, e del resto le probabilità che si possa verificare l’evento sono piuttosto remote.

Finanziamenti e sanzioni, promesse di infinito sostegno e altre baggianate suonano come falsità pronunciate sapendo di mentire ad un intero popolo sacrificato sugli altarini dei nostri interessi reali o presunti.

Un conflitto voluto sulla base di un calcolo di durata prevista e rivelatasi poi del tutto falsa. Dopo poche settimane dall’escalation i nostri media ricevevano le imbeccate sul prossimo esaurimento di risorse da parte russa, appare evidente che i conti erano stati fatti molto molto male ed oggi per dire le cose come stanno, è la NATO ad avere grossi problemi di materiali da inviare.

Gli USA parlano apertamente di aumentare nei prossimi anni, di almeno 6 volte la loro capacità di produzione di proiettili di artiglieria, ma è oggi che tali munizioni servono a Kiev, evidentemente a Washington danno per scontato finale prossimo che non rivelano agli Ucraini e che nemmeno vogliono palesare ai propri cittadini e sudditi ( i sudditi saremmo noi dell’Unione).

L’invio di carri armati di produzione occidentale significa che i mezzi ex sovietici sono prossimi ad esaurirsi e anche ne avessimo, non avremmo munizioni da fornire.

Non possiamo fornire i vecchi Leopard 1 perchè nessun Paese nella UE ne conserva le munizioni.

Scholz ha tentato una missione in Sud America, dopo i falliti tentativi degli USA, disperati, pensate un po’, si sono perfino rivolti a Venezuela e Cuba, proponendo materiale bellico made in USA in cambio di armi e munizioni ex sovietiche, hanno ricevuto un gentile e cordialissimo rifiuto.

Il cancelliere tedesco è volato prima in Argentina dal Presidente Fernandez, chiede armi per l’Ucraina e riceve un netto rifiuto.

https://it.wikipedia.org/wiki/Ej%C3%A9rcito_Argentino

https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-fernandez_a_scholz_largentina_e_lamerica_latina_non_hanno_intenzione_di_inviare_armi_allucraina/45289_48613/

L’Argentina ha in dotazione carri medi dotati di cannone in 105 come i carri Leopard 1 pertanto ricercava munizioni per i carri ancora giacenti nei depositi unionisti ma senza munizioni.

Poi un viaggio altrettanto inutile in Brasile, altro netto NO da Lula, niente armi sudamericane nei teatri di guerra, Lula è stato chiarissimo.

Stessa risposta è stata data a Macron che premeva pensando di essere più persuasivo di Scholz.

https://ilmanifesto.it/lula-no-armi-allucraina-la-nostra-unica-guerra-e-contro-la-poverta

Infine in Cile dove il tema è passato al litio metallo strategico per le batterie e di cui le disponibilità tedesche ma anche dell’Unione sono scarse a causa di una lungimiranza inesistente da parte della nostra illuminata classe dirigente.

Potremmo definire il viaggio di Scholz come un vero fallimento.

Evidentemente quando in tv si sente parlare di mondo schierato contro la Russia si fa riferimento a qualche altro mondo e non a quello reale.

Nel frattempo gli USA, che non hanno ancora iniziato a fornire i carri armati promessi, non li vogliono prendere dai loro depositi, ne hanno solo 6000, non possono privarsi dei 31 promessi, invieranno invece missili ATACMS da 150 Km e bombe a razzo GLSDB anch’esse con gittata tra i 150 e i 180 Km

Sui caccia gli USA nicchiano nuovamente, gli F16 sono il tema della discussione, Biden ha ripetuto più e più volte che gli USA siano contrari al loro invio, ergo, li invieranno alla prossima occasione.

Useranno la formula di permettere a loro “alleati” di fornirne esemplari in loro possesso, poi ne venderanno di nuovi a loro.

Il tema di questi giorni è se i tank che arriveranno, forse, assieme a molti blindati e ai nuovi missili e bombe da 150 Km di gittata potranno finalmente essere quei “game changers” che i nostri media si attendono.

La risposta è NO, non lo saranno come non lo sono stati via via tutti i precedenti sistemi inviati in precedenza, saranno al massimo e nella migliore delle ipotesi dei “Game Delayer” ovvero ritarderanno la fine inevitabile di questo conflitto, la sconfitta ucraina.

La riluttanza con cui i Paesi della NATO forniscono i loro carri, la farsa di quelli spagnoli è emblematica, passati da 53 po a 20 poi a 12 e infine a circa 4 – 6 carri ,forse, ci dice che sappiano

( https://www.quotidiano.net/esteri/guerra-ucraina-diretta-missili-01-02-2023-1.8495084 )

molto bene che non servano a nulla e pertanto vorrebbero inviare i più vecchi per poter dire di aver fatto quanto era in loro facoltà e che di più non si potesse fare.

Anche se inviassero una 20ina di caccia F16 il discorso non muterebbe affatto.

I viaggi di Austin e Lavrov

Abbiamo avuto modo di osservare le missioni di due alti esponenti delle amministrazioni dei due Paesi in conflitto, USA da un lato e Russia dall’altro.

Lloyd Austin
Il Segretario alla Difesa Lloyd J. Austin III in viaggio nelle Filippine. autore A1Cafel Questo file è concesso in licenza con la licenza generica Creative Commons Attribution 2.0

Mentre Austin è andato in Corea del Sud e ha lanciato minacce chiare di uso di armi nucleari se fosse attaccata la Corea del sud, senza che si levasse una sola voce a far notare la follia sconsiderata di simili affermazioni, cosa invece fatta contro Putin che ne parlava a scopo difensivo de suo Paese e non di un Paese terzo, poi si è recato nelle Filippine dove ha contrattato il ripristino della presenza militare USA nell’arcipelago, ci tornano nuovamente dopo la promessa di McArtur.

Armi e basi militari sono il credo e la missione degli USA nel mondo, i portatori di pace e democrazia.

Lavrov invece si è recato in Africa dove è stato accolto calorosamente dal governo SudAfricano, paese molto legato alla Russia, ennesimo Paese che non segue il fanatismo russofobico occidentale.

Sergey Lavrov This file comes from the website of the President of the Russian Federation and is licensed under the Creative Commons Attribution 4.0

Lavrov, il massimo diplomatico russo, nel suo recente viaggio in Angola, Botswana, Eswatini, Eritrea e Sud Africa, ha incontrato i leader africani per sostenere il sostegno con un mantra coerente. Ha affermato che mentre l’America impone divieti e sanzioni, la Russia offre un tipo alternativo di partenariato, senza precondizioni di democrazia o richieste di schieramento.

Lavrov ha raccolto molto consenso nei suoi viaggi, è andato anche in Uganda e soprattutto in Congo dove il presidente si è detto ansioso di collaborare maggiormente con la Russia, in particolar modo nei settori minerari, sappiamo bene che il Congo è un Paese ricchissimo di materie prime, energetico e tecnologico.

In primavera è atteso a Mosca il Presidente cinese Xi.

La Russia non solo NON è isolata, ma si espande nella sua influenza nel mondo.

La situazione sui campi di battaglia in Ucraina

Artemosk

Anche questa settimana l’iniziativa resta in mano russa.

Alcuni villaggi sono stati liberati dalle forze ucraine che li avevano occupati nel 2014.

Un piccolo centro di poche case ha destato molto interesse in Russia, sui social si è scatenata la ricerca storica sui nomi a cui era dedicato questo piccolissimo villaggio: Sacco e Vanzetti.

Dopo è stata liberata anche la vicina Nikolaevka, non quella della battaglia, ve ne sono molte.

Infine ieri 4 febbraio le forze della PMC Wagner col sostegno dell’esercito russo, hanno effettuato un attacco sulla periferia a nord di Artemosk.

immagine di libero uso elaborata dall'autore
il fronte di Artemosk , periferia nord, posizione dell’avanzamento russo. immagine elaborata dall’autore e di libero uso

Sembra abbiano preso il controllo di un importante incrocio stradale e ferroviario.

https://t.me/OrdEvG/15154

Kreminna

Proseguono gli attacchi ucraini verso la città, vengono però regolarmente respinti e senza esito sui territori controllati da ambo le parti, gli Ucraini però anche su questo settore subiscono forti perdite.

Ugledar

La città resta sotto forte pressione offensiva da parte russa.

I russi stanno movimentando attorno alla cittadina anche diverse unità corazzate e blindate per spostare le loro truppe con copertura.

Sembra intendano prendere una miniera a nord per aggirare le difese della cittadina e isolarla da rinforzi e approvvigionamenti di viveri e munizioni.

Cherson

In settimana vi sono stati due tentativi da parte ucraina di attraversare il fiume Dnepr, in ambo i casi le unità di Kiev sono state respinte subendo pesanti perdite.

Se proseguono di questo passo, le perdite subite causeranno un tracollo dei fronti.

Stalingrado

Il 2 febbraio del 1943 la città di Staligrado veniva liberata dalle truppe dell’Armata Rossa, la 6a Armata tedesca al comando del gen. Paulus si arrendeva disobbidendo ad un ordine diretto del Fuhrer Adolf Hitler.

Sono trascorsi 80 anni, a breve torneranno sulle stesse terre i carri tedeschi per combattere la stessa Armata Rossa che oggi issa la bandiera russa e non più il glorioso vessillo dell’URSS.