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Esteri

La Cina media la pace tra Iran e Arabia

Il ruolo cinese nel mondo cresce e scalza gli USa dal medio oriente.
La crescita dei Paesi del BRICS vede il superamento del PIL 2021 rispetto al G7 in calo. L’informazione malata in Italia e in Occidente, La situazione sui fronti ucraini- La crisi in Georgia.

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la firma del trattato di ripristino delle relazioni Iran Arabia

Aree di crisi nel mondo n. 148 del 12-3-2023

Il mondo segna un altro punto contro l’Occidente

Gli accordi di Pechino tra Iran e Arabia segnano la fine del ruolo degli USA nel Medio Oriente, quasi del tutto marginale nel panorama asiatico.

L’intesa raggiunta a Pechino con la mediazione cinese, prevede che entro due mesi i rapporti tra i due Paesi si normalizzino con la riapertura delle rispettive rappresentanze diplomatiche nelle rispettive sedi di ambasciate.

A questo accordo non mancheranno di seguire conseguenze positive sul conflitto pluriennale nello Yemen, che vede coinvolti i due Paesi del Golfo, conflitto per ora solo congelato nelle rispettive posizioni proprio in vista di un possibile ripristino di rapporti amichevoli tra Teheran e Riad.

Non sono state sufficienti le disperate azioni messe in campo dagli USA per fomentare discordia tra i due rilanciando le manifestazioni contro il governo iraniano e alcuni attentati attribuiti frettolosamente dall’Intelligence occidentale ai servizi arabi per minare il processo di riavvicinamento.

Nemmeno sono riusciti a rallentare il processo di fornitura e integrazione militare tra Iran e Russia che invece procede proficuamente.

È stato importante il ruolo del diplomatico cinese Wang Yi già ministro degli esteri di Pechino ora sostituito da Qin Gang. Persona di grande esperienza e capacità, Wang Yi ha proseguito nel seguire il lungo lavoro di mediazione tra le parti che ha portato a risultati tanto importanti.

Israele, così come gli Usa si mostrano preoccupati in quanto per tutti questi anni hanno tramato per dividere le varie realtà del mondo arabo e alimentato i dissidi tra Iran ed Iraq ed ora vedono un ricompattamento di tutti i loro competitors regionali che si traduce in una grave situazione di difficoltà strategica per la sicurezza di Telaviv.

La posizione cinese si rafforza non solo nel settore medio orientale ma anche nella alleanza con Paesi in posizioni chiave per i transiti di merci e informazioni, il mar Rosso con l’alleanza di fatto con l’Arabia e la base navale cinese presso Gibuti, è ormai sotto controllo di Pechino e con esso il canale di Suez.

Senza contare il fatto che l’allontanamento delle politiche USA dal Medio oriente stanno causando la scomparsa dei movimenti estremisti che gli USA commissionavano ai loro alleati locali, ora che nessuno li sta finanziando sono ridotti al lumicino.

I Paesi del BRICS superano in PIL reale i Paesi del G7

La crescita economica dei Paesi BRICS ha portato gli indicatori PIL (PPP) a calcolare il livello complessivo delle economie dei vari gruppi sulla base del reale potere di acquisto di beni e servizi.

Nel 2021 i Paesi BRICS hanno avuto un PIL combinato di 42 trilioni di dollari rispetto ai 41 dei Paesi del G7, popolazione rappresentata dai primi 3,2 miliardi contro 700 milioni del G7.

La Quota di produzione mondiale degli Usa è passata dal 21% del 1991 al 15% del 2021, mentre quella cinese è passata dal 4% al 19% nello stesso periodo di riferimento.

Ciò che maggiormente spaventa l’Occidente è la capacità attrattiva che i Brics hanno su tutto il mondo fuori dall’Occidente, la percezione della Russia e della Cina in Asia, Africa e Sud America è assolutamente positiva per la maggioranza assoluta della popolazione, durante la pandemia, mentre l’occidente si rifiutava di condividere i vaccini mantenendoli legati ai diritti di brevetto, Russia, Cina ed altri paesi aiutavano i Paesi poveri ad affrontare la Pandemia, in Argentina il vaccino russo Sputnik è divenuto il cardine del contrasto al COVID19.

I paesi emergenti non hanno imposto alcuna sanzione contro la Russia, anzi, ricevono da questa la maggior parte degli aiuti in special modo alimentare, mentre il grano ed affini ucraini ha visto le sue destinazioni per oltre l80% verso i paesi occidentali e ricchi anche per fini zootecnici. In particolare il dominio delle consegne in UE dei prodotti agricoli ucraini si è avuto sul mais.

https://www.un.org/en/black-sea-grain-initiative/vessel-movements

L’informazione malata

Lo stesso si può dire con l’informazione.

Se nel nostro Occidente l’informazione è incredibilmente schierata su un unico fronte narrativo, che segue pedissequamente i dettami dell’informazione di guerra e della propaganda NATO, nel mondo non è così e la Stampa e le tv esaminano con grande obiettività le vicende permettendo ai loro cittadini di formarsi una opinione più matura sulle vicende del mondo.

Sembra incredibile, ma è così.

Se non recuperiamo una informazione corretta sui fatti del mondo, conflitto ucraino compreso, non comprenderemo mai come il mondo ci stia isolando sempre più.

Basti citare un fatto, nei giorni scorsi sulle nostre tv sono state mostrate le esequie di un nazista, un comandante di battaglione ucraino caduto sul fronte, è stato celebrato come fosse un eroe e non un vero e proprio criminale.

Il suo gruppo si chiamava i Lupi con chiari riferimenti alle SS.

Il suo battaglione integrato nel 67° meccanizzato dell’esercito ucraino prima si chiamava Corpo Volontario Ucraino Settore Destro ( Pravi Sektor).

Noi stiamo continuando a tacere e nascondere chi siano i personaggi che i nostri governi assecondano e foraggiano perchè combattano una guerra voluta dagli USA e lo facciano con le nostre armi e al nostro posto.

Ma il mettere a tacere le nostre coscienze, l’ignorare i nostri valori fondanti come la nostra stessa Costituzione, ci porteranno solamente verso il baratro.

Una aggiunta di condanna alle celebrazioni è stata la presenza di Sanna Marin al funerale, che sia conscia o meno di quale sia la reale natura di chi veniva celebrato mi è ignota, ma non lo è affatto l’elogio delle poesie del comandante del famigerato e nazista Battaglione Azov fatto in diretta tv dal conduttore Gramellini che ne lesse pure una in trasmissione.

Con tanto di musichetta di sottofondo, come se avesse letto la lettera di un comandante delle SS che si rammaricava dei suoi reparti assediati a Stalingrado, ecco come l’avreste intesa voi?

Le parole iniziali poi, la prima guerra del Donbass, i Russi di cui parla non sono Russi di nazionalità, ma gli Ucraini russofoni che quel generale ha ucciso bombardando le città con le artiglierie o trucidandoli nella repressione contro la popolazione.

Non si può tacere di fronte a simili spettacoli soprattutto quando abbiamo una Costituzione nata dalla Resistenza contro il nazi-fascismo e che ci dovrebbe portare a condannare fermamente ogni rinascita del nazismo in tutte le sue forme e a combatterlo non ad armarlo o sostenerlo.

La situazione sui fronti ucraini

La guerra in corso ci porta sempre verso nuove cime di propaganda.

In Italia non volgiamo essere secondi a nessuno per cui i nostri artisti della creazione se ne sono usciti con nuove perle, dai Russi che assaltano le postazioni ucraine armati di sole pale risalenti oltretutto al secolo XIX alle streghe assoldate per maledire i soldati ucraini… Una fantasia davvero infinita che fa concorrenza solo alle bizzarrie inventate su Kim Jong Un.

Tralasciando l’avanspettacolo scadente della nostra (dis)informazione, passiamo ai fronti.

Artemovsk (Bakhmut)

fronte di Artemovsk mappa elaborata dall’autore e di libero uso

Questa battaglia si sta trasformando nella “madre di tutte le battaglie” avute fino ad oggi in questo conflitto, non solo per il già elevatissimo tasso di caduti costato molto più agli ucraini rispetto alla controparte, abbiamo già ampiamente documentato le ragioni di questa differenza, ma anche perchè di fronte ad una difficile situazione, i comandi ucraini abbiano deciso di resistere ad oltranza e anzi, probabilmente, di concentrare qui le loro forze e imbastire una controffensiva contro i precari fronti in avanzamento dei Russi.

La cosa può in definitiva avere un suo senso e sei comandi di Kiev ne hanno la capacità materiale, truppe e mezzi, potranno scatenare una battaglia di ampia estensione su tutto questo fronte da Toreck al fronte nord che volge a Siversk.

I fronti al momento si sono stabiliti lungo il fiume che divide la città, le iniziative russe stanno avvenendo a sud da dove i Russi risalgono verso il centro lungo l’abitato e da nord, dove sono penetrati in un grande complesso industriale.

Adveevka

Adveevka mappa di libero uso

Sul settore di Adveevka si segnala un possibile avanzamento russo in direzione dell’importante centro di Krasnogorovka, posizione che se confermata stabilirebbe un netto miglioramento delle linee russe in vista si una eventuale offensiva su Adveevka o il suo aggiramento da nord.

Kreminna

Mappa di libero uso, settore di Kreminna

Nel settore di Kreminna si conferma l’elevata attività di fuoco e movimento mezzi e truppe da ambo i lati, assieme ad Artemovsk, questo è il settore più attivo.

Le manifestazioni a comando in Georgia

Arrivati al difficile argomento della crisi georgiana, possiamo dire che la Georgia, o meglio il suo Parlamento, intendesse dotarsi si una moderna legge di salvaguardia della democrazia, quale è una legge che obblighi i soggetti finanziati da governi o organizzazioni estere, a denunciarsi come agenti stranieri in quanto eseguono e perseguono ordini ed interessi estranei a quelli nazionali.

Legge presente in molti paesi occidentali quali gli USA per fare un esempio,

https://www.justice.gov/nsd-fara

o la UE dove sono perseguiti europarlamentari in quanto accusati di essere stati finanziati da Stati esteri per curare i loro interessi al posto di quelli dell’Unione.

Le proteste che sono seguite al voto di approvazione del Parlamento Georgiano al progetto di legge non hanno che avvalorato l’esigenza estrema di questa legge, ONG usate come cavallo di troia e i finanziamenti diretti o occulti di gruppi interni alla società georgiana che evidentemente servono per essere mobilitati per causare atti violenti contro le forze dell’ordine e i palazzi istituzionali, abbiamo visto cose simili a Maidan o negli Usa e a seconda della convenienza del caso le nostri istituzioni le condannano o le esaltano senza giustificare l’ipocrisia o il differente trattamento delle medesime azioni.

Assalto ai palazzi del Governo, al Parlamento , molotov contro gli agenti di polizia gravemente feriti, tutto diviene lecito se vanno bene alla UE o agli USA.

Nel frattempo il disegno di legge è stato ritirato ma i presidi proseguono, vogliono forse un cambio di governo nel Paese.

Gli Usa quindi sostengono la rinuncia della Georgia al registro degli agenti stranieri perché tale registro è incompatibile con i valori democratici.

Nello stesso giorno leggiamo che il Canada creerà un registro di agenti stranieri, in quanto ciò proteggerà i valori democratici. Tale registro esiste già negli Stati Uniti e in Australia.

Evviva la coerenza ed i valori dell’Occidente!!.