Mettiti in comunicazione con noi

Esteri

La coscienza di “Maloney”

Avatar photo

Pubblicato

su

Meloni a Hiroshima

Aree di crisi nel mondo n. 156 del 21-5-23

In questo numero de Aree di crisi nel mondo, dovremo, contrariamente alle nostre abitudini, occuparci anche di politica minore, ovvero quella italiana.

Ci arriveremo gradualmente, ma esamineremo dapprima i fatti rilevanti nel mondo.

Il Vertice della Lega Araba

Vertice di primaria importanza in quanto segna un passaggio cruciale nella storia di questo movimento.

Torna infatti a farne parte a pieno titolo la Siria.

Dalla fine del 2011 infatti, nel pieno del conflitto causato dalle potenze occidentali con l’ausilio anche di diverse potenze arabe che finanziavano e sostenevano formazioni terroriste combattenti in Siria, al pari di altre che fornivano armamenti occidentali con l’accordo USA e UE, la Siria era stata sospesa dalla Lega Araba.

Il rientro di Assad sancisce quindi la vittoria piena di questo Presidente e del suo Paese contro l’Occidente e quelle Monarchie e Paesi che invece tentarono di eliminarlo distruggendo anche la Siria.

La mentalità e la cultura araba sono particolari e credo occorra un certo esercizio di elasticità mentale per comprenderla.

Il vincitore, la figura ed il Paese che si dimostra forte, come la Siria ed il suo Presidente hanno saputo fare, suscitano inevitabilmente profondo rispetto ed ammirazione nel mondo arabo.

Molte figure che maggiormente avevano tentato di piegarli, ora sono tra i fautori del suo rientro e tra coloro che più si prodigano nel mostrare calore e onore a questo ritorno, Arabia, Turchia e Qatar in capo a tutti.

Il rientro di Assad è stato un vero trionfo.

Pesante anche qui la sconfitta delle mire occidentali che non hanno potuto far di meglio che pregare per far accogliere il questuante errante Zelensky, ancora impegnato nella sua tournée mondiale e per nulla intenzionato a tornare presto in Ucraina.

Il Presidente Assad per non sentire le solite argomentazioni del presidente ucraino, si è persino tolto l’auricolare dell’interprete. Nessun Paese si è detto disponibile a rinunciare ai suoi rapporti con la Russia o ad aiutare l’Occidente in grave difficoltà anche in Ucraina.

Di fatto erano molto più presenti la Cina e la Russia rispetto all’occidente, temi all’ordine del giorno la pacificazione del mondo arabo, con gli accordi sul conflitto nello Yemen e la questione aperta di recente in Sudan.

https://www.globaltimes.cn/page/202305/1291034.shtml

I messaggi di augurio per un buon lavoro sono arrivati infatti dia dal presidente cinese Xi che dal Presidente russo Putin.

Di fatto non si è compreso molto il ruolo del figurante ucraino ne tanto meno cosa abbia ottenuto oltre a suscitare l’ilarità dei convenuti che a quattrocchi si saranno sbizzarriti nelle battute.

Il Medio Oriente arabo si avvia verso una stagione che sotto gli auspici e la vicinanza con Mosca e Pechino, vuole divenire di pace e sviluppo, al contrario del periodo trascorso con guerre e distruzione.

Il summit del G7 e la coscienza tardiva della Presidente Meloni

Hiroshima, si svolge in questo contorno post atomico, il summit delle decadenti potenze mondiali.

A poco è valso invitare alcune potenze emergenti del BRICS, corteggiandole e facendo immaginare loro un ruolo da primedonne nel futuro assetto economico del mondo, Brasile e India ben conoscono tali tentazioni dalle sirene occidentali, hanno decenni o secoli di sfruttamento sulla loro pelle a ricordarglielo.

L’India più di tutti non sopporta la spocchia occidentale e il paternalismo che gli ex paesi coloniali ostentano nei loro confronti.

Anche qui è volato Zelensky, dopo il vertice europeo in Islanda, e la gita a Jedda al vertice dei Paesi Arabi.

Z. ha potuto incontrare ed abbracciare gli aguzzini del suo Paese, coloro che hanno progettato e realizzato la mutazione dell’Ucraina da costola dell’URSS a nemico della Russia per poterla usare come arma contro Mosca.

Ha raccolto risultati concreti qui.

Gli USA hanno rimosso il loro veto alla consegna di caccia F16 prodotti in USA, ma in forza a Paesi alleati, cioè i Paesi europei, che li potranno donare a Kiev previo completo addestramento dei Piloti, che non dubitiamo sia già in corso da tempo.

La Francia aveva già comunicato che aveva iniziato l’addestramento dei piloti ucraini sui Mirage 2000, prossimi ormai alla dismissione.

(https://www.quotidiano.net/esteri/francia-mirage-2000-ucraina-1.8560349 )

Il G7 è stata la solita inutile passerella.

Nulla più delle precedenti occasioni in cui le stesse persone si incensano e si danno pacche sulle spalle, raccontandosi le favole di essere i migliori, il “miliardo d’oro” il faro della civiltà e della cultura mondiale, e così facendo si autoconvincono pure di esserlo davvero.

Nulla ha smosso India o Brasile dalle loro posizioni, sono membri del BRICS e lo restano convintamente, certi di rappresentare il motore del proprio futuro e del proprio sviluppo, invece che appoggiarsi ai benefattori occidentali ed ai loro consigli “disinteressati” che ben conoscono.

Z. ha tentato di sbloccare la posizione terza che le due potenze mantengono nei confronti della Russia, e ha fallito anche in questo, mi chiedo in cosa potrà essere ancora utile agli USA nel futuro a breve termine.

Meloni segna un’altra tacca sull’elenco di fanfaronate.

Si è assentata dall’Italia per il consiglio europeo per poi volare direttamente in Giappone al vertice dei G7, dove è rimasta per due giorni, nel frattempo in Italia sappiamo bene cosa sia capitato, emergenza meteo annunciata per martedì, alluvione arrivata come previsto e diamo a a 5 giorni di allagamenti con 30 corsi d’acqua esondati, 36.000 sfollati e l’assenza di molti mezzi che normalmente operano in queste situazioni, come ad esempio il genio pontieri di Cremona, sono presenti diverse unità dell’esercito e le voglio citare oltre che ringraziare assieme a tutti coloro che operano in questa emergenza, volontari o meno che siano.

Reggimento Genio Ferrovieri di Bologna, dall’8° Reggimento Genio Guastatori di Legnago, dal Reggimento Lagunari “Serenissima”, dal 7° Reggimento “Vega”, dal 5° Reggimento “Rigel”, dal 4° Reggimento “Altair” e dal 2° Reggimento di Sostegno “Orione” dell’Aviazione dell’Esercito e dal 66° Reggimento Fanteria Aeromobile “Trieste”, 87° Reparto Comando e Supporti Tattici “Friuli”, 6° Reggimento Logistico di Supporto Generale, 4° Reggimento Alpini Paracadutisti e dal 9° Reggimento d’Assalto “Col Moschin”.

Mancano reparti che normalmente hanno sempre operato in situazioni di emergenza, ho visto anche pochi mezzi a loro disposizione per affrontare questa emergenza, come mai mi domando?

Dove sono i mezzi dei nostri reparti del Genio che non sono intervenuti?

Martedì, solo martedì, ci sarà un consiglio dei ministri per fare il punto della situazione e affrontare la grave emergenza.

Giorgia Meloni, non è rientrata che oggi.

Fino a ieri sera NON ha ascoltato la voce della sua coscienza, puta caso ne avesse mai una, fino a ieri sera, a 12 ore dal termine del vertice G7, non ha ritenuto di dover rientrare per la situazione del suo Paese, il Paese che dovrebbe governare.

Doveva restare ad abbracciarsi con i suoi compagni di merende, ad abbracciarsi, a sbaciucchiarsi, a mostrare il guardarobe della festa, e a promettere armi e appoggio incondizionato all’Ucraina, di questo gli alluvionati della Romagna possono stare certi e non nutrire alcuna preoccupazione, perchè so bene quanto in questo momento le sorti del conflitto in Ucraina li possano assillare.

Di fatto la sua coscienza l’ha portata a rinunciare ad una abbondante colazione di lavoro ed ai saluti finali, nulla di più, il vertice era ormai concluso, e cercando di fare anche bella figura, se ne è uscita con la favola della voce della coscienza che le impone, per quanto mi riguarda, poteva restarsene in Giappone ed evitare di farsi fotografare a favore dei media, con gli stivali, agli alluvionati servono decreti, soldi, aiuti, lavori per ripristinare la sicurezza in modo che alle prossime piogge gli argini non cedano, anche a costo di sospendere gli aiuti all’Ucraina, che pare l’unica cosa di cui la Meloni sembra preoccuparsi davvero.

Per la cronaca, “Maloney” è riferito al Presidente Biden che chiamò così il nostro Presidente del consiglio Meloni.

Conflitto NATO-Russia in Ucraina

Nella continua assenza del comandante in capo delle forze armate Zaluznji, che si prolunga ormai dal 4 maggio, sono proseguite le operazioni di guerra.

Presso Artemovsk è stata dichiarata completata la conquista della città da parte del capo della PMC Wagner Evgenij Prigozin, a dire il vero, stando alle mie fonti resterebbe una minima porzione di quartiere con presenza ucraina, stamane è stata conquistata anche la zona Aeroplano, dove aveva sede un monumento al Mig21 distrutto dagli occupanti ucraini, e restava solo un settore ad ovest della strada Ciaikovski che poi è stato dichiarato del tutto conquistato nel pomeriggio della domenica, il giorno dopo per capirci.

Ma nella sostanza, con la totale caduta della “ridotta” ucraina e dell’ospedale pediatrico che era probabilmente un posto di comando, di fatto la partita era chiusa, le truppe della Wagner si sono limitate ad inseguire i fuggitivi ucraini fino ai confini della città.

Quale è il significato di questa conquista.

situazione in Artemovsk immagine di libero uso

Innanzitutto la città in se e per se non rappresentava un vero punto strategico per i Russi, la linea di difesa importante è dopo, sarebbe la linea fortificata che corre da Sloviansk verso sud fino a Toretck, ma i comandi ucraini si erano intestarditi nella difesa di questo settore e vi hanno riversato dentro una miriade di unità, anche d’élite, esponendole al pesante fuoco della preponderante artiglieria russa e causandone di fatto il massacro.

Le vittime ucraine si contano a decine di migliaia, alle loro spalle lasciano letteralmente, una montagna di cadaveri di loro commilitoni, abbandonati durante le continue ritirate.

Non volevano cedere terreno e hanno sacrificato le vite del loro esercito per difenderlo, ora hanno perso sia i reparti che vi avevano mandato che i mezzi di supporto, ed anche il territorio che volevano difendere a tutti i costi.

Trovo bizzarro che gli stessi media che incensavano la grande resistenza ucraina nella “Fortezza Bakhmut” oggi si affannino a sminuirne il valore nella sconfitta. Se non vale oggi per la conquista russa, cosa mai valeva prima invece per difenderla?

I Russi hanno impiegato molto meno, hanno dato il compito alla Wagner, che non conta certo decine di migliaia di membri, ma forte di una copertura solida da parte dei cannoni russi, ha inflitto perdite enormi agli Ucraini.

Gli Ucraini l’avevano paragonata alla Stalingrado dell’URSS, e forse lo è stata davvero, solamente che si sono dimenticati che la loro parte in questa tragedia, era quella della 6a Armata di Paulus, e le perdite subite sono assolutamente simili a quelle della Wehrmacht.

Il contraccolpo sarà pesante, hanno causato una vera ecatombe con la loro incompetenza e superbia, ora devono giustificarlo agli occhi delle decine di migliaia di vedove, orfani e padri che hanno perso i loro figli, se a loro volta non sono stati arruolati a forza e spediti al fronte.

La scomparsa dalle scene del comandante in capo segue la notizia della sua eliminazione data dai comandi russi, pare sia stato colpito, a seconda delle versioni, nei pressi di Kostantinovka, oppure presso Pavlograd, o ancora presso un comando di Dnepropetrovsk, fatto sta che da allora sembra sparito, insieme a lui sembra si trovassero molti alti ufficiali di vertice del Paese.

Gli unici indizi che alimentano la sua permanenza in vita sono alcune visite della moglie, presso un ospedale di Kiev, l’ultima di queste durata circa 4 ore, il che farebbe pensare ad un ricovero del marito, ma non se ne conoscono le reali condizioni di salute.

Nel frattempo, l’offensiva ucraina che si attendeva e che sembrava davvero prossima al via definitivo, si è fermata di colpo, Zelensky manca dal suo paese ormai da circa due settimane o più, e dell’offensiva non vi è traccia.

Le difese aeree occidentali hanno subito uno smacco impressionante.

Dopo aver annunciato di aver abbattuto un missile Khinzal, poi seguito sulla carta da altri 6, i Russi hanno deciso di spedirli per davvero a destinazione.

É stata individuata una batteria di Patriot Pak 3 inviata dagli USA, il fiore all’occhiello, lo stato dell’arte della produzione USA, e hanno lanciato due missili contro di essa, le immagini che sono arrivate da Kiev ci hanno mostrato la batteria iniziare il lancio normalmente contro i bersagli, dopo poco aumentare il rateo di lancio sino a lanciare tutti e 32 i missili di cui disponeva nel disperato tentativo di fermare i missili russi.

Tutto inutile, i missili sono arrivati a segni distruggendo pare il modulo di comando e danneggiando il radar e sembra anche distruggendo un lanciatore e danneggiandone un secondo.

Danni riparabili per carità, sostituendo i pezzi ed il personale di certo deceduto nell’esplosione.

In questi giorni sono stati lanciati altri attacchi missilistici contro diverse città, Karkov, Odessa, Leopoli e anche Kiev, di patriot nemmeno l’ombra.