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Oasi Culturale

DRIVE MY CAR POTREBBE SCALZARE SORRENTINO.

Bentrovati su “Oasi Culturale”, rubrica de ilsudest.it a cura di Alessandro Andrea Argeri e Sara D’Angelo. Oggi parleremo di “Drive My Car”, di Ryusuke Hamaguchi, candidato agli Oscar come miglior film, miglior film straniero, miglior regia, miglior sceneggiatura non originale.
Se vi va, scriveteci: redazione@ilsudest.it/alexargeriwork@gmail.com

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Nella foto di copertina, immagine del trailer Youtube del film “Drive My Car”.

di Alessandro Andrea Argeri.

“Drive My Car”; diretto da Ryusuke Hamaguchi (Giappone, 2021, durata 179’), con Hidetoshi Nishijima, Toko Miura, Reika Kirishma, Masaki Okadia, Perry Dizon.

Adattamento cinematografico dell’omonimo racconto di Haruki Murakami, contenuto nella raccolta Uomini senza donne, “Drive My Car” è un insieme di minuziosi ritratti, nonché storie in cui immedesimarsi. Ryusuke Hamaguchi , già autore di altri capolavori come “Il gioco del destino e della fantasia”, dirige un film tanto moderno quanto letterario, perché sono proprio le parole ad essere al centro di ogni narrazione grazie alla loro magica potenza evocativa, attraverso la quale viene rappresentata la vita declinata in varie forme: realtà, sogno, finzione artistica.

Si comincia con una prima mezz’ora avvolta nel mistero, in cui assumiamo il punto di vista di Oto, autrice televisiva dotata di una fervida immaginazione, la quale però, nonostante un rapporto apparentemente sincero col marito, non vuole assolutamente essere chiamata “moglie”. La storia si concentrerà poi su Yusuke, vero protagonista della pellicola del quale seguiremo da vicino sia le vicende sia il percorso interiore, caratterizzato da un rapporto morboso con la propria macchina, una vecchia Saab rossa in cui passa i vecchi testi registrati di Zio Vanjia. Il cinema coreano ancora una volta regala perle, addirittura dimostra di non avere nulla da invidiare al rivale hollywoodiano. Attraverso performance esclusivamente individuali solo in apparenza, mondi diametralmente opposti si avvicinano, si contrastano, stridono al contatto, il tutto culminante in dialoghi dove emerge la vera personalità di ciascun individuo rispetto agli altri.

A Cannes “Drive My Car” ha vinto solo il premio per la miglior sceneggiatura, anche se avrebbe potuto tranquillamente vincere tutte le altre candidature. Nel suo complesso la pellicola dura poco meno di tre ore, tuttavia sarebbe potuta durare anche sei, poiché grazie a una narrazione fluida il regista riesce a non tediare nella lunga durata. Insomma, il film può certamente considerarsi tra i migliori del 2021, motivo per cui per il nostrano “È Stata la Mano di Dio” la vittoria agli Oscar come miglior film straniero non è affatto scontata.

TRAILER youtube di drive my car

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