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Oasi Culturale

“CORRO DA TE” , UNA COMMEDIA D’ALTO LIVELLO (No spoiler)

Bentrovati su “Oasi Culturale”, rubrica de ilsudest.it a cura di Alessandro Andrea Argeri e Sara D’Angelo. Oggi parleremo di “Corro da te” nuovo film di Riccardo Milani, disponibile in tutte le sale cinema dal 17 marzo.
Se vi va, scriveteci: redazione@ilsudest.it/alexargeriwork@gmail.com

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Nell’immagine di copertina, estratto trailer YouTube del film “Corro da te”.

di Alessandro Andrea Argeri

“Corro da te” diretto da Riccardo Milani (Italia, 2022, durata 113’), con Pierfrancesco Favino, Miriam Leone, Pilar Fogliati, Michele Placido, Giulio Base, Piera Degli Esposti, Vanessa Scalera, Pietro Sermonti, Cesare Capitani.

Partiamo da un’ipotetica certezza: se Favino fosse nato in America, a quest’ora avrebbe già almeno tre premi Oscar all’attivo. “Corro da te” è una commedia all’italiana di alto livello, dove però la risata permette comunque alle tematiche più “elaborate” di ritagliarsi il proprio posto nella pellicola. Insomma, nonostante un piccolo tocco di abilismo, causato da un’eccessiva tendenza ad aderire al politicamente corretto, la pellicola non può considerarsi una delle tante rappresentazioni piene zeppe di stereotipi distanti da qualsiasi definizione di comicità!

Il protagonista è un uomo apparentemente costretto a vivere sulla sedia a rotelle a causa di una disabilità, tuttavia la debolezza è tutt’altro che fisica. Il personaggio interpretato dal magistrale Pierfrancesco Favino si mostra cinico, amorale, satiricamente infame, il quale andrà in contro a un graduale cambiamento, una sorta di “pentimento”, nel momento in cui incontrerà Chiara, altra ragazza affetta da disabilità interpretata da Miriam Leone.

Romanticismo, ironia, scommesse, redenzione del protagonista. C’è tutto nel remake italiano di “Tutti in Piedi”, commedia francese diretta dal regista Franck Dubosc nel 2018. L’unica pecca anche abbastanza evidente della pellicola, potrebbe essere un leggera tendenza a strizzare l’occhio al politicamente corretto, mascherato solo in parte dal carattere irriverente del protagonista. Il buon proposito di essere “inoffensivi nei confronti di chiunque” toglie spazio alla comunicabilità di temi potenzialmente ben più pesanti di come sono stati rappresentati, quali la disabilità, l’inclusione, la paura dell’invecchiamento, il bisogno di essere amati, l’innocenza in aperto contrasto col cinismo bugiardo. Purtroppo “andare con i piedi di piombo” non è mai la soluzione migliore se si intende comunicare.

Ad ogni modo, al di là del pietismo quasi esasperato, ci sono varie ragioni per guardare questo film: è ben fatto, un’altra grande prestazione di Favino, c’è Miriam Leone, oltre che la presenza di quasi mezzo cast di Boris.

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