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Oasi Culturale

L’opera da tre soldi

Benvenuti su “Oasi Culturale”, rubrica de ilsudest.it a cura di Alessandro Andrea Argeri e Sara D’Angelo. Questa settimana parleremo de “L’opera da tre soldi”, capolavoro teatrale di Bertold Brecht.
Se vi va, scriveteci: redazione@ilsudest.it/alexargeriwork@gmail.com

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Di Alessandro Andrea Argeri

Ambientata nel contesto della criminalità londinese, “L’opera da tre soldi” è l’opera teatrale più famosa realizzata da Bertolt Brecht, il quale inscena un violento attacco socialista alla società capitalista, ritratta come la “vera” banda di delinquenti. Traspare pertanto una feroce critica del mondo borghese, spesso parodiato dall’autore anche in altre opere. I borghesi a teatro avrebbero dovuto scandalizzarsi alla vista del sottoproletariato in scena, tuttavia la sera della prima furono proprio gli operai a boicottare lo spettacolo mentre i borghesi ne decretavano il successo. Il titolo stesso indicava provocatoriamente il prezzo del biglietto d’entrata, inoltre a più riprese gli attori si appellano direttamente al pubblico così da rompere la “quarta parete”.Durante lo spettacolo le parti recitate sono alternate a quelle cantate in stile jazz.Il noto crilinale Macheath sposa Polly Peachum, figlia del capo della malavita di Londra, il quale gestisce il monopolio dei. Quando quest’ultimo scopre il mattilonio, denuncia lo sposo così da mandarlo in carcere. Tuttavia, il capo della polizia, Tiger Brown, è un amico di gioventù di Macheath, quindi i maneggi risultano complicati. Alla fine Peachum riesce comunque a condannare Macheat all’impiccagione, ma poco prima dell’esecuzione appare un messaggero da parte della “Regina”, la quale non solo grazia Macheath, ma gli conferisce il titolo di “lord”.Il peso del messaggio sociale di quest’opera è immenso. Il confine tra “teatro” e “decenza”.

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