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Oasi Culturale

Black Phone: un horror vintage

Benvenuti su “Oasi Culturale”, rubrica de ilsudest.it a cura di Alessandro Andrea Argeri e Sara D’Angelo. Questa settimana parleremo di “Black Phone”, eccezionale horror diretto da Scott Derrickson, disponibile in tutte le sale cinema dal 23 giugno 2022.
Se vi va, scriveteci: redazione@ilsudest.it/alexargeriwork@gmail.com

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di Alessandro Andrea Argeri

“Black Phone”, diretto da Scott Derrickson (USA, 2022, durata 102′), con Ethan Hawke, Mason Thames, Madeleine McGraw.

Finalmente un horror classico come non lo si vedeva da tempo, condito da sfumature vintage anni ’70. I fratelli Shaw abitano in un quartiere popolare dove passano le giornate segnate dal bullismo dei coetanei, dalla violenza domestica, dalla quotidiana sfida di sopravvivenza alla dura vita di provincia, la quale si accentua con la comparsa del male, rappresentato da un terrificante serial killer contraddistinto da una nuvola di palloncini neri.

L’adolescente Finney viene rapito dal “rapace”, un sadico sociopatico dedito a ricorrere all’inganno per attirare ragazzi nella sua trappola, una stanza sotterranea con un telefono scollegato attaccato a una parete. Chiuso in un seminterrato, il piccolo Finney non affronterà il mostro da solo, poiché grazie al telefono entrerà in connessione col mondo ultraterreno, dal quale gli spiriti dei bambini rapiti negli anni precedenti cercheranno di aiutarlo a scappare. Nel mentre, nel mondo dei vivi la sorella Gwen apprenderà di possedere il dono della chiaroveggenza ereditato dalla madre, con cui tenterà di salvare il fratello.

“Black Phone” è un horror senza splatter, incentrato solo sulla tensione in continuo crescendo nonché su un villain costruito su misura sulle debolezze umane celate dietro un’inquietante maschera. Quest’ultima ricorda il fauno del teatro greco. Inoltre il contesto storico degli anni ’70, periodo segnato dalla guerra del Vietnam, consente di dare al film un impronta più “sociale” attraverso l’inserimento di personaggi adulti.

Non mancano gli omaggi al maestro dell’horror Stephen King, ad esempio tramite l’inserimento dei palloncini, questa volta neri anziché rossi come in “IT”, o una particolare sequenza con Gwen in impermeabile giallo. La narrazione semplice rende Black Phone un film “ordinato” oltre che semplicemente riuscito. Non ci sono infatti trame secondarie. La storia resta sempre incentrata sulla vicenda di Finney. Protagonista è quindi la vittima, non il carnefice.

Il “rapace” è interpretato da un grande Ethan Hawke, il cui volto è sempre coperto dalla maschera, mentre ad essere agli esordi sono gli interpreti di Finney e Gwen, Mason Thames e Madeleine McGrowe, i quali si preannunciano come due futuri grandi volti del cinema.

Black Phone è un horror consigliatissimo agli appassionati del genere, ma non a chi si impressiona facilmente. Come da consuetudine, vi lascio trailer qui sotto, anche se non consiglio di vederlo in quanto contiene spoiler.

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