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Oasi Culturale

Hatching: La Forma del Male, in Finlandia hanno inventato il “body horror”(no spoiler)

Benvenuti su “Oasi Culturale”, rubrica de ilsudest.it a cura di Alessandro Andrea Argeri e Sara D’Angelo. Oggi parleremo di “Hatching, La Forma del Male”, esordio alla regia di Hanna Bergholm, presentato al Sudance Film Festival del 2022. Se vi va, scriveteci: redazione@ilsudest.it/alexargeriwork@gmail.com

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Credit foto Filmsnow Italia

di Alessandro Andrea Argeri

Hatching: La Forma del Male mostra le contraddizioni di una famiglia in una famiglia composta da due figli, un padre, una madre, l’amante della madre. La storia ruota attorno alla dodicenne Tinja, la quale pratica ginnastica artistica a livello agonistico senza tuttavia raggiungere risultati soddisfacenti. Le insicurezza della piccola atleta sul suo corpo, unita alle consuete tensioni adolescenziali, sono oltretutto acuite dalle pressioni della madre, pattinatrice dalla carriera mai decollata, la quale riversa tutte le sue aspettative deluse sulla figlia.Le tensioni familiari esploderanno quando la ragazzina porterà in casa un uovo di corvo, dal quale, cresciuto a enormemente, nascerà “Alli”, un uccello molto più grande del normale.

La sceneggiatura c’è, la regia leggermente meno. Si voleva creare un genere innovativo, invece quest’horror manca di originalità, talvolta rimane intrappolato nei cliché. Sia chiaro: non è brutto, ma considerate le premesse innovative, con tanto di paranormale stile Stephen King, forse non può considerarsi un prodotto pienamente riuscito. Si sarebbe dovuto osare di più. Gli sceneggiatori saranno pure contro la “famiglia tradizionale”, ormai demoniaca negli ambienti radical, per carità, è legittimo, tuttavia il problema non è ideologico, bensì stilistico. Si sarebbero potuti approfondire i personaggi, così si sarebbero aperti interi mondi di tematiche. Quell’amante avrebbe dovuto avere più spazio, oppure si sarebbe dovuto trattare più ordinatamente il rapporto genitore-figlio, se questo era uno degli intenti del film. Insomma scegliere una trama da sviluppare bene, non tante sommariamente. Invece si è timidamente tentata la “protesta politica”. Ma i like non pagano, il botteghino sì.

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