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Oasi Culturale

L’Ombra di Caravaggio, il film su Michelangelo Merisi (no spoiler)

Benvenuti su “Oasi Culturale”, rubrica de ilsudest.it a cura di Alessandro Andrea Argeri e Sara D’Angelo. Oggi parleremo de “L’Ombra di Caravaggio”, film sulla vita e l’arte del pittore Michelangelo Merisi, detto Caravaggio, presentato alla Festa del Cinema di Roma 2022, disponibile in tutte le sale cinema dal 3 novembre 2022. Se vi va, scriveteci: redazione@ilsudest.it/alexargeriwork@gmail.com

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In copetina, immagine dal trailer youtube del film.

L’Ombra di Caravaggio” (ITA 2022, durata 120’), diretto da Michele Placido, con Riccardo Scamarcio, Micaela Ramazzotti, Louis Garrel, Isabelle Huppert.

di Alessandro Andrea Argeri

La vita di Michelangelo Merisi, detto Caravaggio, raccontata attraverso le sue celebri opere, filo conduttore di un noir culturale, affascinante, in cui il tormentato protagonista agisce in una Roma altrettanto malinconica. Non è una comune biografia, né un thriller, né il ritratto di un uomo. È la rappresentazione di un caso giudiziario vissuto attraverso gli occhi della cultura seicentesca, all’alba del periodo Barocco. L’eccentricità culturale stride con una Roma buia, decadente, comandata da una società fortemente classista incurante del popolo ridotto alla miseria, nella più turpe indigenza rappresentata dalle stradine dei quartieri popolari frequentati dal protagonista, sentimentalmente legato alle persone comuni, alla conoscenza natura per quanto degradata, “morta”. In un ambiente così, le parole di Giordano Bruno ripetute dall’artista stagnano perfettamente.

Un ottimo Riccardo Scamarcio interpreta un artista geniale, ma allo stesso tempo tanto eccentrico quanto sregolato, quasi fosse una moderna rockstar dissacrante, anticonformista, a tratti anche immorale. Per fortuna però gli eccessi vengono dosati abbastanza da non lasciar confondere il celebre artista con un qualsiasi “trapper” di provincia. Effettivamente per tutto il film un carattere indipendente si scontra contro il rigore, un po’ stereotipato, della Chiesa romana, rappresentata da un Louis Garrel in veste di “inquisitore”, forse l’unico rilevante strafalcione storico. L’Ombra, così viene chiamato l’intransigente detective, viene incaricato da Paolo V di indagare sulle frequentazioni di Michelangelo Merisi nel periodo vissuto a Roma, dopo la richiesta di quest’ultimo di ricevere la grazia papale, ovvero l’assoluzione dalla condanna dell’omicidio Tommasoni, dal quale Caravaggio, al tempo il pittore più importante tra le famiglie nobili, resterà per sempre segnato.

Ma non c’è solo la storia dell’inseguimento del protagonista con l'”Ombra”. “L’Ombra di Cravaggio” è il racconto di una vita alla ricerca della verità, mentre la sensazione della morte incombente sullo sfondo diventa sempre più concreta. Con la sua trama sostanziosa, il film è chiaro, avvincente, incalzante, fruibile. Unica pecca: ci sono troppi dettagli, pertanto chi non conosce né il Caravaggio né la contraddittoria epoca barocca potrebbe perdere il significato di alcune scene della pellicola. Nel complesso, resta una storia capace di coinvolgere lo spettatore, anche chi vuole semplicemente osservare.

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