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Ciò che resta…

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di ADELE DENTICE

Ciò che resta del giorno era un bel melanconico film che rifletteva sul senso della vita nella sua parte finale, si potrebbe adattare con uno svolazzo ardimentoso alla situazione del welfare in Italia e in Puglia dove quel che ne resta, ben poco direi, viene con perfezione chirurgica rimosso ed eliminato anche dalle coscienze collettive : Non mi stanco mai di stupirmi ancora del plauso , dei consensi e delle giustificazioni che ancora la sinistra (la destra tace e lascia che tutto si compia) conferisce all’amministrazione pugliese che sta approvando una manovra che distrugge materialmente e ideologicamente ciò che resta dello stato sociale . La logica è la solita , la crisi retta dall’ideologia dell’emergenza , il cui tema varia a seconda delle contingenze dalla mondezza, al lavoro , agli islamici terroristi, ai cinesi a Berlusconi, che si è permesso di trattare con Putin senza il consenso degli USA per questo è diventato cattivo anche per i suoi alleati figliocci di destra, che ora flirtano con i nostri ex compagni filoamericani non più comunisti ma rigorosamente di sinistra .


Soldi non ce ne sono e compito collettivo è stringere la cinta  per il bene di pochi e,in questa logica si comprende perché invece  di aumentare la tassazione sui ceti abbienti e l’Irpef sui redditi più alti si  tagliano i trasporti , i fondi per gli affitti  si reintroduce  il ticket  sulle pressioni specialistiche , tutti provvedimenti che ricadranno inevitabilmente sui deboli, dai pendolari a precari ai disoccupati , ai malati poveri:  ma la beffa di Natale continua con l’ennesimo sforzo chiesto a tutti i cittadini pugliesi , ricchi e poveri , tutti insieme solo che, per chissà quale legge fisica incomprensibile  i ricchi rimangono ricchi e i poveri diventano sempre più poveri, ma lasciamo spazio   alle parole di Introna che ci regala e illustra la tanto per noi attesa tassa di scopo

La tassa di scopo sulla benzina di 2,5 centesimi – spiega Introna – serve ad integrare le magre risorse di un fondo per spese sociali svuotato dai mancati trasferimenti statali. Sarà destinata ad interventi per famiglie con un reddito al di sotto di 7.500 euro e con un non autosufficiente a carico. E’ un impegno collettivo destinato alle fasce più svantaggiate della società pugliese, che resterebbero senza speranza se la Regione non decidesse di venire in soccorso degli ultimi, ma da sola non potrebbe farsi carico di un dovere di solidarietà, con le finanze rarefatte dalla politica di contenimento».

Le fasce svantaggiate sarebbero favorite da questo provvedimento , sembra piuttosto che come al solito   la disuguaglianza fa sistema, rendere tutti uguali, quando tutti uguali non lo siamo affatto, e l’offensiva ipocrita demagogia utilizzata   è funzionale al tornaconto della classe dirigente,  poiché i poveri sono di più dei ricchi , chi ha un reddito di 8.000 o 10.000euro non può mangiare, ma  mettere le mani nelle saccocce vuote dei cittadini “ordinari” è più vantaggioso che metterle in quelle dei riccastri che magari si potrebbero arrabbiare seriamente e, magari forse chissà,  non offrire più la loro solidarietà politica(!!!!!!)

Foto presa dal sito www.risparmiosoldi.it

Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo