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Fazio e il disciolto partito comunista

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di LAVINIA ORLANDO

Siamo costretti ancora una volta a porre rimedio all’opera di cattiva informazione posta in essere dalla televisione pubblica. Non si tratta, tuttavia, delle solite censure operate dai fidi scudieri berlusconiani, cui siamo oramai ampiamente abituati, bensì dell’infelice sortita di uno tra i conduttori RAI annoverato tra le file della sinistra e sovente oggetto di tentativi di censura o di “giacche tirate”.

Il protagonista di quest’ultima mistificazione è stato Fabio Fazio, che ha in diretta affermato che “Rifondazione Comunista non esiste più”. La frase è stata rilasciata “en passant”, buttata lì tra una risatina e l’altra, ma non è passata inosservata a chi conosce la realtà.

Poco interessa che Fazio abbia semplicemente voluto fare dell’ironia circa la totale assenza (salvo qualche sparuta eccezione) del movimento dalla scena mediatica o, al contrario, che sia realmente convinto della scomparsa del partito in questione; nel primo caso, invece che dileggiare, potrebbe porre rimedio alla censura, invitando qualche esponente o intellettuale dell’area (ce ne sarà pure qualcuno all’altezza del suo celebre salotto televisivo!). Nel secondo caso, dovrebbe informarsi in maniera più accurata: se un partito può vantare circa 47000 iscritti (tra i quali un numero rilevante di giovani) e svariati consiglieri regionali e comunali, non può non esistere più; non sarà presente in Parlamento, ma è capillarmente diffuso nel territorio.

Qualche esempio aiuterà sicuramente il conduttore a superare l’amnesia: se Fazio avesse partecipato alla grande manifestazione del 16 ottobre dell’anno scorso a Roma, contro l’attacco al diritto di sciopero ed ai diritti fondamentali dei lavoratori, il precariato, la riforma Gelmini e tutte le varie nefandezze dell’attuale governo, avrebbe certamente notato una piazza S. Giovanni colma di gente e molto variegata, con centinaia di sigle, ma con due punti chiari: da una parte l’assenza del PD, che, stando alla situazione parlamentare, dovrebbe essere la principale forza di opposizione e di sinistra, ma che (chissà perché!) era latitante e dall’altra parte le centinaia di bandiere della Federazione della Sinistra (soggetto politico da poco costituitosi, che vede tra le sue anime proprio Rifondazione), a dimostrazione dell’ indubbia esistenza non solo del partito, ma soprattutto di decine di migliaia di attivisti sul territorio.

Un ulteriore conferma di presenza è data dall’assistenza che le varie sigle di sinistra (tra cui i militanti di Rifondazione) stanno fornendo agli immigrati africani. Sicuramente il signor Fazio non è andato a constatare di persona, perché, se l’avesse fatto, si sarebbe reso conto che nel campo di Manduria, ad esempio, gran parte dell’aiuto è dato dai militanti delle vere forze di Sinistra, che si stanno prodigando nella raccolta e successiva consegna di beni materiali, indispensabili per rendere il soggiorno forzato meno problematico (si parla di beni fondamentali, quali saponette e spazzolini che al momento mancano). E lo stesso signor Fazio avrebbe notato, anche in questo caso, la mancanza di bandiere e militanti del PD.

Si potrebbe proseguire all’infinito nell’elencazione di eventi organizzati o supportati da Rifondazione (come dimenticare la battaglia contro la privatizzazione dell’acqua ed il relativo referendum, di cui non c’è traccia sui mass-media?), ma quanto detto dovrebbe essere sufficiente a far cambiare idea al conduttore.

Un dubbio, tuttavia, si fa strada: e se l’infelice sortita non fosse frutto di ironia o superficialità, bensì di vera e propria malafede? Si tratterebbe della stessa malafede che porta numerosi giornalisti ed analisti a definire le forze come Rifondazione quali partiti radicali o estremisti, con ciò presupponendo che la sinistra in Italia sia quella rappresentata dal PD; quello stesso PD che sin dalla sua nascita ha dimostrato in svariate occasioni di brancolare nel buio circa tematiche che, al contrario, dovrebbero essere i fondamenti di un partito di sinistra.

Se è vero che l’area che il signor Fazio ha dimenticato è caratterizzata in negativo da un eccessivo sminuzzamento, non bisogna trascurare che è una delle parti politiche più attive sul territorio e non merita di essere posta nel dimenticatoio, con ciò svilendo di fatto l’impegno di tanti militanti che quotidianamente si applicano nella speranza e nella costruzione di un’Italia differente.