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Politica

Resistenza democratica

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di NICOLA PUTIGNANO

La provocazione “eversiva” di ASOR ROSA ci impone, con lo spirito laico e libero che ci distingue, una analisi delle cause di tale inconsueta reattività.

Orbene è indubbio che, oggi, il sistema politico-istituzionale del nostro Paese soffra di evidenti deviazioni dall’ “ordinario” ordinamento democratico:

– v’è una imponente organizzazione del consenso al potere, diretta e finanziata dall’oligarca miliardario Berlusconi, che incide nel profondo delle coscienze dei cittadini-sudditi, con noti strumenti di sterminio di massa delle libertà.



Tutto il sistema dell’informazione e comunicazione pubblica e privata è prevalentemente orientata in una “missionaria” opera di qualunquismo diffuso, con una graduazione di ammiccamenti – ammonimenti – falsità di imbonitori, sino al condizionamento economico, ed alla vera e propria minaccia di un danno ingiusto.

– a ciò si aggiunga il terreno fertile di antiche “virtù” del nostro popolo in materia di privilegio delle illegalità nelle sue varie fattispecie: evasione fiscale, corruzione pubblica e privata, induzione alla clientela, aspirazioni al lusso ed allo sperpero a qualsiasi prezzo (dalla prostituzione giovanile, sostenuta da ammiccanti protezioni familiari, al traffico e consumo di ogni sorta di strumento di evasione).

Tutto ciò, purtroppo, non è visto dai più (assonanti con l’immoralità di Stato e solidali con il Principe dei vizi) come segno negativo da contrastare e combattere, ma, al più, come millenari peccati veniali insopprimibili, in quanto connaturati alla natura stessa dell’ “Homo Italicus”.

– coerente con tali deviazioni v’è un sistema elettorale che riserva al capo la scelta dei deputati (raro esempio nei sistemi di civiltà occidentale), sopprimendo le diversità politiche nel lager del bipolarismo (con aspirazione bipartitica) forzoso.

In tale situazione di terribile (ed apparentemente irreversibile) degrado politico-morale-istituzionale, certamente è più agevole il richiamo (antistorico) alla rivolta rivoluzionaria, che la costruzione di un progetto politico di alleanze che coinvolga tutte le forze produttive e le coscienze libere del Paese, disponibili ad una lunga marcia democratica di liberazione.

La difficoltà nasce dal fatto che la catarsi qualunquista (condivisa dal duo Veltroni-Berlusconi) ha sterilizzato l’efficacia della militanza politica, e lo stesso senso della Politica, incidendo anche sulle nuove generazioni (che scontano l’interna debolezza del precariato di Stato).

Ed allora ripartiamo dai comitati di base, che intercettino interessi comuni di crescita democratica, accrescendo progressivamente la voglia e la speranza di una alternativa di libertà.

Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo