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Politica

Riflessione critica sul Psi: le ragioni di una protesta

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di ANGIOLETTA MASSIMINO

Cari Compagni e Compagne, per l’anno che è passato, purtroppo, non ho rinnovato la tessera del PSI, come ho sempre fatto ogni anno, poiché non ho più condiviso, da un bel po’ di tempo, né le scelte, né la linea politica del PSI. E se per il 2018, nonostante i molteplici dubbi, alla fine l’ho rinnovata ma senza entusiasmo, per il 2019 proprio non ce l’ho fatta.

I fallimenti del Partito che si sono accumulati negli anni a causa di alleanze sbagliate, frutto di una politica dedita più alla poltrona e allo strapuntino che a difendere gli interessi della collettività, pesano come macigni e la coerenza, che non riesco a mettere da parte, mi impone di dissociarmi da tutto ciò. Tutte le mie speranze di riuscire a fare qualcosa di buono per questa martoriata Sicilia, tramite l’appoggio di un Partito che qualche parlamentare alla Camera e al Senato ce l’aveva, si sono miseramente spente. Ciò mi impone di reagire, giammai di rassegnarmi, per la ‘gioia’ di chi nel PSI siciliano avesse casomai pensato di essersi finalmente liberato di una ‘rompiscatole’. La situazione che stiamo vivendo da tempo riguardo all’importazione di prodotti esteri, dei quali, invece, in Sicilia abbiamo addirittura un’iperproduzione (vedi grano, olio, limoni, arance, mandarini, pistacchi, mandorle, melanzane, pomodori, ecc…) è l’esempio lampante di uno dei tanti controsensi folli che ci vengono imposti per distruggere la nostra economia e renderci succubi di governi venduti e pertanto dediti a fare sempre gli interessi di altri e mai i nostri. Vergognoso l’accordo CETA e VERGOGNA per tutti quei parlamentari che lo hanno firmato, sapendo di fare un danno enorme all’Italia e in particolar modo alla Sicilia, maggiore produttrice di quei prodotti che grazie al CETA arrivano con le navi dall’estero. A tal proposito, pomeriggio sarò al Porto di Catania per protestare contro l’arrivo di navi cariche di grano estero, avvelenato dal glifosato e dalle micotossine, insieme al Compagno agricoltore Agostino Cascio e a tanti altri agricoltori siciliani, costretti a vendere l’ottimo grano prodotto, senza glifosato e senza micotossine, a un prezzo così basso da non poter recuperare neanche le spese di produzione. Tutto ciò grazie alla concorrenza sleale di prodotti non idonei neanche al consumo animale, ma approvati dai nostri governanti. Queste sono le lotte che il Partito Socialista Italiano avrebbe dovuto avere come delle priorità, invece sono altre le priorità che vedo, di fronte al disinteresse totale per questi gravi problemi. E se ancora si fanno alleanze elettorali con +Europa, dopo i fallimenti già avvenuti senza far comparire il nostro simbolo, nonostante le promesse di più autonomia per il PSI, la credibilità di questo Partito raggiunge lo zero. Pertanto, fino a quando non vedrò il nostro simbolo nelle liste elettorali, in perfetta autonomia, e fino a quando il PSI non si occuperà dei gravi problemi che attanagliano la Sicilia, compresi quelli interni al Partito stesso a causa della sua malsana gestione affidata a personaggi discutibili, senza alcun controllo da parte della Direzione nazionale benché più volte invocato anche con ricorso alla Commissione Nazionale di Garanzia, non riscontrerò alcun motivo valido per rinnovare il mio tesseramento al PSI.

Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo