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COVID E LA POLITICA LONTANA DALLA REALTA’

L’amministratore della cosa pubblica non può oggi permettersi riti fastidiosi. Non può permettersi errori.
In politica la forma è sostanza. Aldo Moro andava in spiaggia in accappatoio perché riteneva poco dignitoso farsi vedere in mutande.
In politica tutto è politica.

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"Folla a Montecitorio" by Simone Ramella is licensed under CC BY 2.0

Credit foto “Folla a Montecitorio” by Simone Ramella is licensed under CC BY 2.0

Di Pierdomenico Corte Ruggiero

Un paesino nella parte meridionale della provincia di Frosinone. Uno come tanti. Come tanti alle prese con la pandemia. Il 3 novembre scorso viene individuato un focolaio. Un morto, scuole chiuse. Controlli a tappeto, arriva addirittura la Rai a documentare la vicenda.

Una triste cronaca di questo tempo di paura e contagio.

Il 6 novembre la stampa torna ad occuparsi del nostro paesino. Per motivi ben diversi.

Presso un ristorante si riuniscono Sindaci ed Amministratori del partito degli eredi di Aldo Moro e di Enrico Berlinguer. Per discutere, secondo le cronache, di candidature per le elezioni provinciali e di nomine.

Sicuramente tutti avevano il green pass, certamente sono state seguite le regole sanitarie. Probabilmente è stato un segnale di supporto per la categoria dei ristoratori.

Però. Però non è un bel segnale sedersi a tavola per spartire cariche e nomine. Non è un bel segnale farlo in una località colpita pochi giorni prima da lutti e paura.

Tanto più che qualcuno dovrebbe motivare il perché non possiamo eleggere noi i rappresentanti presso le Province.

Sarà un Natale di sacrifici per gli italiani. La terza dose di vaccino. Precauzioni per pranzi e cenoni con il rischio di limitazioni. La vaccinazione per i bambini. I molti rincari su beni e servizi.

I territori, in tutta Italia, sono in sofferenza. Manca lavoro, le infrastrutture sono carenti e spesso a pezzi, la sanità è vicina al collasso.

 In provincia di Frosinone lo stabilimento Fiat/Stellantis gode di pessima salute.

In questo clima la politica non offre risposte concrete. Slogan, lettere e progetti ma interventi pochi.

L’amministratore della cosa pubblica non può oggi permettersi riti fastidiosi. Non può permettersi errori.

In politica la forma è sostanza. Aldo Moro andava in spiaggia in accappatoio perché riteneva poco dignitoso farsi vedere in mutande.

In politica tutto è politica.

Nella tanto odiata Prima Repubblica gli incontri e le trattative avevano un copione preciso, un rituale.

Nel 2021 la politica ha perso il contatto con la realtà. Oggi un Pillon qualunque esulta per aver negato dei diritti sacrosanti. Negli anni 70, in un’Italia molto più clericale e papalina, la Democrazia Cristiana di Aldo Moro votava leggi per il divorzio e per l’aborto.

In politica non esiste più il concetto di opportuno. Un comportamento, anche se legale, può essere inopportuno e quindi deve essere evitato.

Abbiamo un ex Presidente del Consiglio che invita i giovani a fare sacrifici, lui però sceglie i facili guadagni in terra araba.

Un ministro dell’Interno alternava balli balneari di dubbio gusto a comizi con tanto di rosario e invocazioni alla Madonna. Per sua fortuna la Vergine Maria è evidentemente dotata di senso dell’umorismo e sa riconoscere le sceneggiate. Perché nel Vecchio Testamento, per molto meno, volavano fulmini e saette.

Parlamentari, che in molti casi non hanno mai lavorato, vogliono cancellare il Reddito di Cittadinanza senza però offrire alternative. Altri, invece, volevano aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno per poi scoprire che il caviale è più saporito.

La poca fiducia nelle Istituzioni è un segnale grave. Che alimenta anche il movimento No Vax.

Non può essere credibile una politica che inventa le più strambe leggi elettorali pur di impedire di scegliere e giudicare l’operato del candidato.

Per guardare lontano bisogna tornare a salire sulle spalle dei giganti. Aldo Moro, Enrico Berlinguer, Sandro Pertini, Giuseppe Di Vittorio, Nilde Iotti.

Non è questo tempo per nani e clown.

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