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LA SINISTRA SMARRITA, IL CASO QUINTAVALLE

Abbiamo disperatamente bisogno di sinistra, di una politica vera di sinistra. Devono tornare attuali valori come giusta retribuzione, progresso sociale. Abbiamo bisogno in una sanità pubblica efficiente, di una scuola pubblica che possa sempre permettere “all’operaio di poter realizzare il sogno di avere il figlio dottore”. Bisogna assicurare ai pensionati condizioni di vita decorose.

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Credit foto http://www.esseblog.it/favore-la-sinistra-non-riparta-san-babila/

Di Pierdomenico Corte Ruggiero

Abbiamo disperatamente bisogno di sinistra, di una politica vera di sinistra. Devono tornare attuali valori come giusta retribuzione, progresso sociale. Abbiamo bisogno in una sanità pubblica efficiente, di una scuola pubblica che possa sempre permettere “all’operaio di poter realizzare il sogno di avere il figlio dottore”. Bisogna assicurare ai pensionati condizioni di vita decorose.

Attenzione però, non deve esserci confusione sul significato di concetti così importanti. Giusta retribuzione non significa retribuzione uguale per tutti a prescindere da mansioni e preparazione. Progresso sociale non significa odio di classe. Se proprio vogliamo usare la distinzione tra proletariato e borghesia dobbiamo conoscere il vero significato sociale di questa classificazione. Altrimenti succede ciò che sta succedendo in queste ore a Micaela Quintavalle.

Sempre lei verrebbe da dire. Ex autista Atac, ex sindacalista. Da gennaio di quest’anno è medico e presta servizio presso un pronto soccorso. In attesa della scuola di specializzazione.

Molti conoscono la sua storia. Ha lottato sempre per i lavoratori, troppo spesso da sola. Ha pagato con il licenziamento. Nel 2018, a 38 anni, è disoccupata. Senza reddito. Una prova durissima, a volte umiliante. Poteva fare l’autista nel settore privato, eppure decide di continuare gli studi in medicina. Perché la vocazione non è prerogativa dei sacerdoti.

Da disoccupata affronta un percorso pesantissimo. Fatto letteralmente di lacrime e sangue. Alla fine la laurea arriva. Con voti brillanti.

Non è questo forse il vero progresso sociale? Da autista Atac a disoccupata, da disoccupata a medico. Tutto senza aiuto se non quello della famiglia. Da vera comunista.

Perché Micaela Quintavalle è comunista, con il doppio pugno chiuso alla Mario Brega. Rimane comunista anche quando sostiene il Movimento Cinque Stelle. Nel 2021 è candidata sindaco a Roma per il Partito Comunista.

Viene candidata dal Partito Comunista anche alle prossime elezioni politiche del 25 settembre, nelle liste della coalizione “Italia Sovrana e popolare”. Una candidatura durata però poche ore, secondo le indiscrezioni di “radio elezioni”.

La Quintavalle si troverebbe nuovamente nell’occhio del ciclone. Perché? Sostanzialmente perché ritenuta colpevole di sostenere la vaccinazione contro il Covid. Un “peccato” grave per persone che sostengono che in Italia siamo schiavi della dittatura sanitaria. Evidentemente e fortunatamente non conoscono il reale significato di dittatura.

Micaela Quintavalle è un Medico, quindi è vaccinata. Perché così impone la legge. Ha giurato di curare i pazienti con scienza e coscienza. Semplice come questione. Avrà le sue opinioni personali ma la medicina è al servizio della scienza. Coniugare scienza e politica è possibile ma un medico non può e non deve piegarsi alla propaganda.

Inoltre, la Quintavalle probabilmente viene considerata troppo poco proletaria. Ora guadagna bene e ha addirittura la pretesa di mostrarsi felice della sua nuova vita. Certo guadagna, ora può avere il prestigio sociale di essere un medico. A che prezzo però?

Lavora in pronto soccorso, ciò significa dover prendere decisioni in pochi secondi. Avere letteralmente la vita delle persone tra le mani. Certamente è la vita che ha scelto, conosceva le difficoltà ma è doveroso che venga giustamente retribuita in base alla preparazione e al lavoro svolto. Come ogni lavoratore.

Essere proletari non è una questione di reddito o posizione sociale ma di valori. Che puoi avere anche con lo stipendio da medico, da impiegato, ecc. Non serve obbligatoriamente l’eskimo per essere comunisti.

Non è solo il caso di Micaela Quintavalle, tante persone quotidianamente incarnano i valori di sinistra. Le stesse persone che ora non sanno più chi votare. Vorrebbero una sinistra concreta e di governo. Perché bello Marx, bellissimo Engels, bella la rivoluzione proletaria ma i cittadini hanno bisogno di un fattibile miglioramento sociale non più rinviabile.

Chi la conosce, veramente, sa che la Quintavalle non esiterà ad assistere gratis le persone bisognose, come fanno molti medici e infermieri. A lottare per le fasce più deboli. Questa è la sua storia personale. Non ha mai chiuso la porta davanti alle giuste cause, non chiuderà nemmeno la porta del suo ambulatorio.

La sinistra dimostra troppo spesso di aver perso la strada, la visione politica. Ora commette l’ennesimo errore, rinunciando a persone che dei valori della sinistra fanno uno stile di vita.

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