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L’ indifferenza dei molti ai tempi del coronavirus

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di MARIA DEL ROSSO

Nelle ultime settimane l’emergenza del coronavirus si sta diffondendo in tutto il mondo causando nuovi contagi e decessi, è ormai considerata una pandemia dall’ Oms.

In Italia l’emergenza si è diffusa prevalentemente nelle regioni del Nord Italia, soprattutto nel Veneto, in Lombardia e in Emilia Romagna.

Nonostante il decreto del Governo che obbliga a limitare la vita sociale e di evitare i luoghi di assemblamento mediante la chiusura delle scuole, l’annullamento dei concerti, eventi, manifestazioni, molti hanno dimostrato egoismo e indifferenza nei confronti della situazione allarmante che sta affliggendo il nostro Paese.

In tanti hanno affollato pub, locali, bar, ristoranti nelle città proprio nei luoghi al chiuso dove avviene con molta facilità il contagio tra persone.

Altri ancora hanno preso d’ assalto la stazione di Milano per tornare al Sud, spinti dalla paura e dal terrorismo mediatico di non poter più uscire dalla zona rossa con il rischio di portare il virus nella propria famiglia e di mettersi in quarantena con cugini, nipoti esponendo a criticità i nonni.

Indifferenza, individualismo, superficialità hanno regnato per molte ore tra i giovani e la voglia di anticipare le vacanze pasquali  hanno portato ad alcuni euforici  a prenotare anche viaggi nel trentino per sciare dimenticando non solo la situazione di emergenza in Italia ma anche i sacrifici di numerosi medici e infermieri che si impegnano ogni giorno per tutelare la salute dei cittadini insieme alle autorità competenti per evitare l’ eventuale catastrofe umanitaria.

Il coronavirus colpisce le categorie più fragili ma anche i più giovani che stanno combattendo in terapia intensiva, intubati o attaccati a una macchina che facilita la respirazione, il ventilatore, purtroppo in molti casi manca o sono pochi per affrontare i tanti possibili contagi.  Spesso il processo avviene attraverso un tubo, ma in molti casi si pratica la tracheotomia.

L’ appello del governo e dei medici italiani è di restare a casa ma di uscire solo per far la spesa nel supermercato, in farmacia e di spostarsi per motivi di lavoro per evitare le occasioni di socialità, luogo dove il virus può compromettere la salute di tutti i cittadini e portare al collasso il sistema sanitario che già soffre da molti anni, soprattutto nel Sud Italia.

È giunto il tempo di fermarsi e di dimostrare il buon senso e la responsabilità per proteggere se stessi ma anche i nostri cari, i più deboli che sono maggiormente esposti alle complicazioni e in alcuni casi anche alla morte.

Il mondo della cultura e dell’arte si è bloccato sospendendo manifestazioni, concerti, corsi, teatri, cinema  per evitare la diffusione del contagio proprio perché sono luoghi di ritrovo tra persone che possono divenire  terreno fertile per il virus.

Molti artisti come Giuliano Sangiorgi, Fiorello, Federico Zampaglione, Diodato, Fabrizio Moro, Massimo Ranieri, Emma  e tanti altri si sono schierati in prima linea tramite i social  invitando i fans a restare a casa per il bene comune.

Non solo l’arte ma anche Papa Francesco ha invitato gli italiani a fermarsi in questo periodo difficile per poi rinascere a nuova vita, riscoprendo la bellezza dell’ incontro con l’ altro, degli abbracci e del volersi bene, di una chiacchierata al bar e di un  tramonto.

“Stasera prima di addormentarvi pensate a quando torneremo in strada. A quando ci abbracceremo di nuovo, a quando fare la spesa tutti insieme ci sembrerà una festa.

Pensiamo a quando torneranno i caffè al bar, le chiacchiere, le foto stretti uno all’altro. Pensiamo a quando sarà tutto un ricordo ma la normalità ci sembrerà un regalo inaspettato e bellissimo.

Ameremo tutto quello che fino ad oggi ci è sembrato futile. Ogni secondo sarà prezioso. Le nuotate al mare, il sole fino a tardi, i tramonti, i brindisi, le risate. Torneremo a ridere insieme.

Forza e coraggio. Ci vediamo presto! Papa Francesco”.

Ora è il tempo della riflessione, della pausa per chi può dalla vita frenetica, è la riscoperta del piacere di leggere un libro con una buona tazza di cioccolata calda o un buon calice di vino, di ascoltare la musica, di quel film che non abbiamo potuto guardare, di una chiamata ad una nostra cara amica, alla preparazione dei nuovi progetti per guardare al futuro con occhi nuovi, saggi e responsabili. È un nostro dovere non essere indifferenti ma agire per tutelare la salute del nostro Paese e per  dimostrare un’  Italia attenta, sensibile, giusta   al mondo e all’ Europa sempre più indifferente. È l’ ora della prova, è il momento di attraversare l’ inverno delle paure e dei dolori con serietà e con prevenzione per poi sorridere alla nostra primavera, quella dei fiori e del ritorno ai baci e agli abbracci.

E come cantava l’ immenso  Lucio Dalla in “Futura” :

“Aspettiamo che ritorni la luce

di sentire una voce

aspettiamo senza avere paura, domani”.

La foto è del web

Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo