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Sanità

Salute e libertà

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di NICOLA PUTIGNANO

In tempo di pandemia “tutte le vacche sono nere”, come la notte di Kierkegaard. A costo di passare per un untore mi sforzo di riflettere sugli effetti sulle libertà costituzionali, delle rigorose, o eccezionalmente rigorose, misure di segregazione sociale.

Certamente la salute è un bene primario costituzionalmente garantito (art. 32 C.I.), anzi “fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”, come si legge nel 1° comma. Ma già nel secondo comma, dopo una doverosa riserva di legge per i trattamenti sanitari, nell’ultimo alinea si legge “La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”.

A ciò si aggiunga che a mente dell’art. 3) sub 2 lett. C della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, ogni provvedimento in materia di salute necessita del preventivo “consenso libero e informato delle persone interessate”.

Alla luce di tali principi assoluti ed inderogabili, nessuna limitazione alle libertà individuali può essere posta in essere senza il “rispetto della persona umana” ed in assenza di un preventivo “consenso libero ed informato delle persone interessate”. Siamo stati trattati come dementi, incoscienti ed analfabeti, rispetto ai quali solo la coercizione può produrre gli effetti sperati. Segregazione, divieti di circolazione, sanzioni (anche per fattispecie minimalistiche come il bagnante solitario intercettato dall’elicottero della Guardia di Finanza (sic!)), con la minaccia di ulteriori inasprimenti in caso di  recidiva.

Addirittura si prospetta una APP “volontaria”, con limitazioni delle libertà in danno dei non volontari, del tutto abnorme e ridicola.

Certo v’è la gravità del contagio, le morti non sempre additabili al Fato . Quante morti avremmo evitato con un sistema sanitario efficiente, derubato e dilaniato in questi anni di ingenti risorse. Le “Aziende” vengono premiate in base ai risparmi di spese, e non ai risparmi di vite umane. Abbiamo bisogno di 50.000 posti di rianimazione (come in Germania e Svezia) e non di 5.000. La ricerca è stata massacrata (abbiamo un rapporto investimenti – PIL che è 1/10 di quello tedesco, ed è l’inferiore di tutte le nazioni Europee).

Ci sono stati centinaia di migliaia di morti per le libertà, morti volontariamente nelle lotte partigiane per garantire le libertà costituzionali di cui dobbiamo godere. Tutta la Costituzione è informata al bene primario della libertà (civili artt. 3 – 28, corrispondere  art. 15, democratiche art. 10, di associazione art. 18, circolazione art. 16, domicilio art. 14, interesse economico art. 41, informazione ed essere informati art. 21, insegnamento art. 33, matrimonio art. 29, di pensiero art. 21, di religione artt.8- 19, di riunione art. 17, di stampa art. 21, personale art. 13, sindacale art. 39, sociale artt. 29- 35). Tutto calpestato nel nome del Supremo Flagellatore COVID -19, senza se e senza ma.

In questo tritacarne costituzionale non si ode nessuna voce, nessun pensatore, costituzionalista, Presidente, estremista, che rompa il silenzio assordante. Alla fine usciremo tutti più miti e consenzienti.

Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo