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GIAMPIERO GALEAZZI, LA VOCE DELL’ITALIA PIU’ BELLA

Giampiero Galeazzi non raccontava l’evento sportivo. Lo viveva intensamente.
Un vero gigante. Non solo fisicamente, tanto da essere appellato con affetto “Bisteccone”.
Un gigante per cultura e non solo sportiva. Uomo di grande intelligenza e senso dell’umorismo.

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Credit foto http://www.canottaggio.org/1_news/2021_2news/0518_galeazzi.shtml

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Di Pierdomenico Corte Ruggiero

Per anni le imprese sportive venivano raccontate dalla radio. Il telecronista doveva essere poeta e psicologo per trovare le giuste parole per raccontare emozioni, vittorie, sconfitte.

Nelle parole era racchiuso un mondo.

Poi arriva la televisione. Arrivano le immagini. Il sudore, le smorfie di dolore, le esultanze.

La cronaca sportiva diventa unione di parole e immagini. Lo spettatore viene preso per mano dalle parole del telecronista e scende in campo.

Bisogna essere bravi per fare la telecronaca.

Giampiero Galeazzi era bravo. Tanto da diventare un simbolo.

Galeazzi raccontava lo sport con la passione e la competenza dello sportivo.

Nel 1967 ha vinto il campionato italiano di singolo nel canottaggio e nel 1968 nel doppio.

Entra in Rai come giornalista sportivo.

Prima le telecronache del tennis poi del suo amato canottaggio. Ma anche calcio.

La Domenica Sportiva, Mercoledì Sport, le Olimpiadi, 90° minuto: così Galeazzi entra nel cuore degli sportivi.

Epiche le sue telecronache delle medaglie d’oro nel canottaggio degli Abbagnale nelle Olimpiadi del 1988 e di Antonio Rossi e Beniamino Bonomi nel 2000.

Giampiero Galeazzi non raccontava l’evento sportivo. Lo viveva intensamente.

Un vero gigante. Non solo fisicamente, tanto da essere appellato con affetto “Bisteccone”.

Un gigante per cultura e non solo sportiva. Uomo di grande intelligenza e senso dell’umorismo.

Ha partecipato anche al Festival di Sanremo e come doppiatore al film Space Jam.

Giampiero Galeazzi rappresenta l’Italia migliore. Quella della gavetta, del sacrificio, della passione. Quella priva di mezzi a volte ma con un grande cuore.

Galeazzi ci ha lasciati in questo 2021 così ricco di trionfi sportivi per l’Italia. Un testamento morale.

Lo sport nasce come forma d’addestramento militare e alla vita. Lo sport non è solo esercizio fisico.

Dedizione totale, lealtà, capacità di rialzarsi. Valori fondamentali.

Lo sport professionistico è spesso una fabbrica di denaro e interessi. Lontano dallo spirito primitivo.

I veri valori sportivi sono nei campi di periferia, nelle piste d’atletica a volte sperdute, nelle palestre a volte improvvisate. Nel cuore dei tanti che si alzano all’alba per allenarsi, che dedicano il tempo libero alla passione sportiva.

Sono i valori di Giampiero Galeazzi.

Siamo certi che il Dio dello sport concederà ancora a Giampiero di assistere al suo amato sport e di poter gridare forte “Andiamo a Vincere!”.

Abbiamo bisogno di sentirlo ancora.

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