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Lorenzo Sonego: “La Coppa Davis non è un sogno”

Intervista al tennista italiano n. 23 del ranking mondiale

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DI FABRIZIO RESTA

Credit foto: per gentile concessione di Lorenzo Sonego

Agli Australian Open sei riuscito ad arrivare al terzo turno. Qualche rimpianto per l’incontro con Kecmanovic?

R: Reputo il terzo turno un buon risultato. Ovviamente un po’ di rimpianto per l’incontro contro Kecmanovic c’è, ma si tratta di esperienze nuove che mi permetteranno di crescere. Torno dall’Australia con più consapevolezza nei miei mezzi e con la voglia di continuare a migliorarmi. 

Come è stata l’esperienza olimpica?

Lorenzo Sonego agli Australian Open

Giocare la mia prima Olimpiade a Tokyo è stata un’esperienza pazzesca. Indossare la maglia della nazionale mi da sempre qualche motivazione in più. Colgo l’occasione per augurare buona fortuna alla delegazione italiana in partenza per le Olimpiadi invernali di Pechino.

Lorenzo Sonego sei una delle certezze del tennis italiano della tua generazione, una autentica classe di fenomeni che occupano il vertice della classifica ATP. Berrettini è il n6 del mondo, Sinner è il n10, tu sei il n23. Cosa è cambiato nel tennis italiano e dove potete arrivare?

Credo sia molto importante avere tanti italiani nelle posizioni alte di classifica perché rappresenta uno stimolo a fare sempre meglio e continuare a migliorarsi allenamento dopo allenamento. Siamo un bel gruppo e credo che nei prossimi anni potremo toglierci tutti delle grandi soddisfazioni.

Che rapporto hai con Sinner, Berrettini, Musetti?

Con Matteo ci conosciamo da molti anni, abbiamo mosso i primi passi nel circuito insieme. Sicuramente è un mio grande amico e sono molto felice dei traguardi che sta raggiungendo. Sinner e Musetti sono ragazzi più giovani con i quali si è instaurato negli ultimi anni un ottimo rapporto. Come detto in precedenza andiamo tutti d’accordo e ci motiviamo a vicenda a fare sempre di più.


Ora che abbiamo questa generazione di fenomeni, la Coppa Davis resta un sogno oppure…

Assolutamente no. Credo che l’Italia sia una delle squadre più competitive ed in ogni competizione siamo una delle squadre da battere. Sarebbe bellissimo poter riportare la Coppa Davis in Italia.

All’ATP 500 di Vienna hai inflitto a Djokovic la peggiore sconfitta della sua carriera, un 6-2, 6-1 senza storia. Cosa ti è rimasto di quel giorno?

È stata senza dubbio una delle migliori vittorie della mia carriera, battere il numero 1 del mondo non è una cosa che capita tutti i giorni. Mi porto dietro le emozioni di quel match che mi hanno aiutato a capire che posso migliorare ancora tanto

Tra Federer, Nadal e Djokovic chi è il più forte secondo te?

È difficile dirlo, tutti e tre hanno scritto la storia di questo sport. Personalmente da bambino ammiravo sempre Federer, posso definirlo il mio idolo. Ma ciò non toglie che tutti e tre siano dei grandissimi campioni.

Sonny nei prossimi giorni (si presume mercoledì) sarai impegnato nell’ATP 250 di Cordoba, in Argentina. Debutterai direttamente agli ottavi grazie al bye che ti è stato concesso in quanto quarta testa di serie del torneo. Te la vedrai con il vincente della sfida tra Holger Rune e Roberto Carballes Baena.


Quest’anno, insieme al mio team, abbiamo deciso di affrontare i tornei in Sudamerica dopo l’Australia. Cordoba è il primo e punto ad ottenere il miglior risultato possibile. Non è semplice passare dal cemento alla terra rossa ma mi sto adattando molto bene e spero di esordire bene contro Carbaellas Baena.


Se potessi scegliere quale torneo preferiresti vincere?

I tornei dello Slam ovviamente sono quelli che ogni giocatore sogna di vincere. Però da italiano un sogno nel cassetto sarebbe quello di trionfare al Foro Italico. L’anno scorso ho fatto semifinale e l’appoggio del pubblico di casa è qualcosa che mi porterò dietro per sempre. Alzare il trofeo davanti al mio pubblico sarebbe sicuramente pazzesco.

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Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo