Mettiti in comunicazione con noi

lancio del peso

Leonardo Fabbri: “rimanere fuori dalla finale per 10 miseri centimetri mi brucia ancora”

Quattro chiacchere con il 3 volte campione italiano del getto del peso Leonardo Fabbri

Avatar photo

Pubblicato

su

DI FABRIZIO RESTA

Credit foto: per gentile concessione di Leonardo Fabbri

Ciao Leonardo, sei campione italiano del lancio del peso e sei argento nei campionati europei a squadre. Eppure hai cominciato con la ginnastica artistica. Come sei passato ad uno sport così diverso?

Sono cresciuto in una famiglia di sportivi, per i miei era fondamentale che facessi qualcosa alle materne quasi tutti i miei amici facevano ginnastica e li ho seguiti, è durato un anno solo ma per un ragazzo della mia statura è stato fondamentale avere una base di ginnastica 

In precedenza tu ti allenavi con  Franco Grossi, poi sei passato sotto la guida di Paolo Dal Soglio, ex grande pesista. La tua intesa con Paolo è stato importante nel raggiungimento dei tuoi risultati? com’è nata questa intesa?

Franco è per me una figura fondamentale tutt’oggi, lo chiamo spesso per sentire come sta e ci confrontiamo, è come se fosse un nonno per me. Con Paolo l intesa è nata da subito, mi ha fatto capire che avevo talento e che per avere risultati bisogna lavorare ed essere professionisti h24. Intesa e fiducia reciproca sono fondamentali, non ho ancora trovato un allenatore meglio di lui.

A livello assoluto, vanti tre ori ai Campionati Italiani indoor (2018,2019,2020) e uno outdoor (2019) ma avevi vinto in precedenza  un titolo italiano cadetti, un argento al Festival Olimpico della Gioventù Europea (EYOF) a Utrecht, dedicato agli Under 18 e la medaglia d’oro ai Giochi del Mediterraneo Under 23. Ti senti un predestinato?

Mi sento un ragazzo che ha sempre creduto tanto in sé stesso e ha sempre lavorato tanto avendo in testa obiettivi ben definiti che piano piano sto raggiungendo.

Alla tua prima partecipazione ad una Olimpiade (quella di Tokyo, n.d.r.) non sei riuscito ad entrare tra i migliori ma ti sei difeso molto bene, segnando un 20 e 80. Qual è il tuo ricordo di Tokyo? l hai vissuta con entusiasmo o con rammarico?

Tokyo è stata un esperienza bellissima, sapevo che sarebbe stata un esperienza per crescere e cosi è stata, ho avuto un anno molto difficile e sono soddisfatto di com’ e andata anche se non nascondo che rimanere fuori dalla finale per 10 miseri centimetri mi brucia ancora.

Ai Campionati europei di atletica leggera indoor 2021, svoltisi in Polonia, Marcus Thomsen si è qualificato per la finale con un 20.27, un risultato che è ampiamente nelle “tue corde”. Avevi fatto 21,99 metri nel corso dei Campionati Italiani di Padova ma a Febbraio comunque eri riuscito a fare un 20 e 30….

Purtroppo con il covid ho perso tanto sia fisicamente che mentalmente, sono cose che sto recuperando adesso a distanza di 1 anno, sono uno a cui piace gareggiare e mettersi alla prova in qualsiasi condizione ma purtroppo in quell’ occasione non ha pagato.

Il 2021 è stato un anno segnato dal covid e da infortuni. Quanto ha inciso sulla tua rendita sportiva e come sta andando il 2022?

È stato un anno che mi ha reso più debole fisicamente ma più forte mentalmente, adesso mi sto curando da una pubalgia che mi porto dietro da settembre 2021 e per la stagione outdoor vedo solo cose belle.

Hai un ottimo rapporto con Tamberi. Com’è nata questa amicizia e sei andato a tifare per lui?

Ho un bel rapporto con tutti i ragazzi della nazionale, siamo tutti giovani e ci vogliamo bene, mi reputo un po’ “l’uomo spogliatoio della squadra”  in questi giorni difficili per me a causa dell’infortunio in tanti mi scrivono e mi stanno aiutando, Gimbo fra tutti.

Se potessi esprimere un desiderio per il 2022 cosa chiederesti?

Per il 2022 mi auguro di trovare una buona condizione fisica per poter lanciare più lontano che mai e di fare una bella gara ai giochi del mediterraneo e ai campionati europei.

RIPRODUZIONE RISERVATA © 

Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo