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Pattinaggio artistico: Alice Esposito e Federico Rossi campioni nel ricordo di Michele Sica

A Ponte di Legno (Brescia), la coppia Alice Esposito-Federico Rossi trionfano nella gara di coppie ai Campionati italiani di pattinaggio artistico a rotelle

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DI FABRIZIO RESTA

credit foto e video: per gentile concessione di Alice Esposito

Gli atleti della Rinascita Sport Life non si fermano più: dopo aver battuto il record del mondo durante il Trofeo Barbieri, vincono anche il titolo italiano coppie battendo Micol Mills-Tommaso Cortini  (secondo posto) e Alice Piazzi-Alessandro Bozzini (terzo). Al termine della gara dedicano questo trionfo al recentemente scomparso Michele Sica

Dopo il record del mondo al Trofeo Barbieri forse qualcuno pensava che eravate “sazi”. A quanto pare non è stato così

AE: Abbiamo aperto questa stagione veramente al meglio, siamo arrivati più preparati rispetto gli altri anni. Avevamo presentato per la prima volta lo short nuovo che ebbe ottimi riscontri mentre il lungo era ancora quello dell’anno prima. È stata una gara davvero emozionante, ci ha messo molta carica per l’inizio della stagione si.

FR: Ad essere sinceri siamo rimasti stupiti anche noi per un punteggio simile alla prima uscita stagionale! Quella però è stata solo la prima tappa, dovevamo ancora presentare il nuovo long program e mettere a punto qualche difficoltà!

Sembra che vi stiate specializzando sul quadruplo Twist Lutz. Come mai questa scelta?

AE: Io e Federico abbiamo un ottima coordinazione in tutto ciò che facciamo per quanto riguarda gli elementi di coppia, il twist è una di quelle difficoltà che si basa principalmente su questo. Quindi diciamo che ci è sempre riuscita molto facile. All’inizio dell’anno avevamo iniziato un lavoro su quello che è il quadruplo twist che richiede veramente tanto lavoro e concentrazione.

FR: Per i regolamenti i quest’anno il twist è diventato obbligatorio sia nello short che nel long program, per questo nonostante in passato ci abbia causato qualche problema fisico ci siamo concentrati molto sulla tecnica e abbiamo fatto grandi miglioramenti

141.58 (85.80, 55.78) per un totale di 222,88. Difficile dire cosa ha fatto la differenza. E’ stata una gara perfetta: triplo rittberger e triplo flip, spirale della morte ottima elevazione e grande rapidità. Anche se forse i giudici hanno dato più importanza al laccio americano reverse.

AE: Sicuramente il punteggio è dato dall’insieme di esecuzione di tutte le difficoltà, e abbiamo portato a termine veramente una gara ben eseguita al massimo dall’inizio alla fine. Il reverse militano è uno dei sollevamenti più difficili per noi, per il lavoro che entrambi devono fare, però ogni anno quando lo presentiamo è anche quello che colpisce di più.

FR: I campionati italiani sono stati la prima gara con il nuovo long program, è stato il nostro banco di prova e siamo molto soddisfatti del risultato finale! Abbiamo presentato qualche variazione rispetto all’anno passato (come ad esempio il reverse militano) ma siamo comunque riusciti a realizzare tutto e questo ci fa capire che stiamo lavorando nel modo giusto. Abbiamo ancora qualche livello da mettere a punto ma siamo fiduciosi di ottenere il massimo per la prossima gara

Curiosità: c’è una tecnica che ti crea più difficoltà o per lo meno più ansia di altre?

AE: Siamo molto bravi nella parte di coppia, e personalmente non c’è qualcosa in particolare che mi crei ansia, invece abbiamo sempre avuto un po’ di carenza nella parte singola, che quest’anno abbiamo cercato di lavorare veramente tanto. C’è ancora tanto da fare, ma per le prossime gare ci attiveremo ancora più pronti.

FR: In realtà ogni difficoltà di coppia ha dei passaggi delicati che richiedono molta attenzione.. probabilmente quella che mi richiede più attenzione è il triplo twist per via di qualche problema al collo che ho avuto in passato

Da Barcellona 2019 a Ponte di legno 2023: è cambiato qualcosa nel tuo modo di vivere questo sport?

AE: Io a Barcellona avevo solo 16 anni e ad oggi ne ho 20. Sicuramente siamo molto cresciuti, negli anni ci sono state tante dinamiche, non solo sportive, che ci hanno fatto crescere mentalmente e fisicamente in meglio. Personalmente, da quando gareggio ad alti livelli, ho sempre cercato di vivermi le gare nella stessa maniera, godendomele a 360º. Ovviamente delle volte è stato più possibile di altre, ma mi sono sempre cercata di imporre che una volta entrata in pista il mio obbiettivo doveva e deve essere sempre quello di godermi la gara e lasciarmi andare. Da Barcellona 2019, primo anno senior, è stato sempre più difficile cercare di avere questo tipo di mentalità, ma quest’anno per la prima volta mi sono sentita come volevo davvero io.

FR: Sicuramente da Barcellona 2019 ad oggi sono cambiate tantissime cose.. il nostro rapporto in pista è maturato molto e questo ha avuto un forte impatto nella qualità degli allenamenti e di conseguenza nella realizzazione in gara.

Avete dedicato la vittoria a Michele Sica, deceduto lo scorso maggio. Ci volete parlare di lui?

AE: Atleta unico, con la A maiuscola, magnifica persona e mio grande amico. Lo chiamavo scherzando “mio consulente di vita” proprio perché per qualsiasi cosa o problema lui aveva sempre quella parolina giusta per te, pronto ad aiutarti. Lo conoscevamo da quando eravamo in nazionale italiana, dove vi era già lui, e abbiamo condiviso davvero tanto insieme.
Ha pattinato nella mia società di Rimini per un anno, dove stringemmo ancora di più il nostro rapporto, poi per motivi universitari si trasferì a Bologna, dove però riuscivo a vederlo nella pista dove ci alleniamo a Funo, in cui allenava. È stata una perdita davvero dolorosa per tutto il mondo del pattinaggio, era difficile non volergli bene.
Lo porto e porterò sempre in pista con me.

FR: Quella di Michele è stata veramente una notizia tragica.. oltre che essere entrambi atleti della nazionale siamo stati amici da sempre è quello che è successo ha sconvolto me e tutto il nostro mondo. Era un atleta fenomenale con delle doti uniche, quando era il momento di allenarsi e faticare non si tirava mai indietro. Sono sicuro che ha lascito molto nel nostro sport e che non verrà dimenticato

Capitolo campionati del mondo: cosa serve per non essere piu secondi?

AE: Eh ahah, sarebbe bello se ci potesse essere un manuale da seguire, ma lo sport è bello e allo stesso tempo difficile per questo. Di sicuro le mie parole chiave sono avere dedizione, costanza e disciplina.
Poi la gara è gara, ma bisogna cercare di entrare in pista e uscire sapendo che ogni volta abbiamo dato il meglio di noi, perché questo è solo ciò che dipende da te.

FR: I campionati del mondo sono il nostro vero obiettivo, da anni inseguiamo il primo posto e quest’anno sembra iniziato nel modo giusto! Noi dobbiamo continuare sulla strada che abbiamo impostato già dalla prima gara e fare del nostro meglio, il risultato sarà poi una conseguenza.. ma siamo molto fiduciosi!

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