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Luca Chiancone stende Rossetti. Underdog è campione italiano pesi medi “…ma resto un underdog”

Luca Chiancone mette al tappeto due volte in 90 secondi il campione Rossetti ed entra nella storia.

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DI FABRIZIO RESTA

Credit foto: profilo Facebook

Al Palasport di Santa Marinella il 25 enne triestino Luca Chiancone ha conquistato il titolo italiano dei pesi medi battenbdo il tarantino Giovanni Rossetti

Ciao Luca e congratulazioni. Ora sei salito nell’olimpo della boxe italiana insieme a due altri triestini: Tiberio Mitri e Nino Benvenuti.

E’ una grande emozione. Sto facendo fatica a realizzare l’impresa che ho compiuto assieme al mio team e sono grato di essere affiancato a due leggende della boxe nazionale e specialmente triestina.

Un minuto e mezzo per abbattere il campione in carica con ben due knock out. Per un istante ci siamo chiesti se stessimo davvero guardando un incontro per i pesi medi

Diciamo che abbiamo sempre avuto la consapevolezza fin da dilettanti di saper esprime una grande potenza nei colpi. Con il professionismo e molta più esperienza, questa qualità è sicuramente stata messa in risalto ulteriormente. Inoltre, il percorso di preparazione atletica che abbiamo studiato, è improntata proprio a perfezionare e migliorare ulteriormente la potenza espressa e la finalizzazione.

Ti sei preparato con l’intenzione di chiudere in fretta il match o è stato un caso?

Il giorno prima ho detto al mio team “se al primo round prendo la misura sul jab, è mio.” E così è stato, conoscevo le grandi capacità tecniche di Rossetti ma sono consapevole di avere un ottimo timing. Qualità che ho imparato a perfezionare negli anni e che fino ad oggi mi ha regalato tantissime soddisfazioni sul ring.

Credo che tu abbia sorpreso parecchi. Tutti portavano Rossetti come un super talento, non proprio lo stesso per te

A me sta bene così. Vivo da sempre come un underdog del ring, non perché non esprimo un buon pugilato ma perchè non è sicuramente l’impostazione più apprezzata nell’ambito nazionale. Certo è che sicuramente, soprattutto nell’ambito professionistico, è efficace e lo sto dimostrando.

E’ sempre stato un po’ così per te: anche nel match con Nmomah. Lui è un pugile conosciuto, tu un po’ meno, diciamo. Tu sei andato a combattere a casa sua e l’hai steso

Non mi impressiono. Conosco le mie capacità, riconosco la disciplina e impegno che ci metto per salire sul ring al 110%. Dentro di me, davanti a chiunque, rimbomba una frase “pugni sono pugni”. E con questa frase, tutti diventano più umani ed è più facile affrontare con determinazione il mio avversario.

Idem per l’incontro con Aljaz Venko, praticamente k.o. salvato solo dall’arbitro e finito (ahinoi) in un pareggio abbastanza discusso

Si, l’incontro con venko è una ferita che ancora mi fa ribollire il sangue dalla rabbia. È stata davvero una ingiustizia. Riesco ad andarci oltre solo perché la stampa nazionale slovena e il pubblico riconobbero il grande scippo. Comunque, lo sfidai nuovamente e non ricevetti risposta.

Dopo ben 70 match da underdog, il pianto liberatorio alla proclamazione. Ora però non lo sarai più?

È la mia più grande paura. Cambiare a causa dei successi. Fortunatamente sono estremamente autocritico e pretendo sempre di più da me stesso. Non mi sento campione, la mentalità da underdog mi appartiene da sempre in qualsiasi ambito della vita nonostante il mio passato non sia mai stato tormentato. La “fame” la perdi quando ti senti arrivato, vuoi per fortuna o sfortuna, non mi sentirò mai arrivato.

Dopo la vittoria le tue prime parole le hai spese per ringraziare i tifosi: a quanto sembra c’è stato un vero tsunami di congratulazioni. il pubblico ti vuole bene

Sono davvero grato di questo. Da sempre sono rimasto coerente alla mia persona e quindi aprire il mio cuore in diretta nazionale non è stato un peso ma un’ulteriore liberazione per poter mostrare chi sono senza fronzoli o personaggi inventati. Sapere che il pubblico mi vuole bene, in un mondo che chiede sempre più strafottenza, mi lusinga e mi fa sentire fortunato di essere chi sono.

Ora che progetti hai?

Queste vittorie ampiamente prima del limite mi permettono di mantenere un’integrità fisica e mentale perfetta. Certo, c’è la preparazione che è sempre impegnativa e dura ma almeno riparto senza acciacchi o pensieri. Lunedì tornerò in palestra, abbiamo già contattato la federazione per una difesa volontaria e successivamente, se tutto andrà come deve andare, abbiamo in programma progetti internazionali che non posso ancora svelare.

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Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo