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Hockey: Pino Marzella protagonista della scalata verso l’A1 dell’Afp Giovinazzo “ora però gli imprenditori ci aiutino”

La squadra più blasonata del Sud esce dal purgatorio della serie A2 e conquista una promozione da record. Definitivamente alle spalle gli anni difficili della B per ragioni economiche e il campionato non disputato per via del covid. I commenti dell’allenatore Pino Marzella

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DI FABRIZIO RESTA

Credit foto: per gentile concessione di Pino Marzella

L’Afp Giovinazzo torna nell’olimpo dell’hokey italiano battendo Forte dei Marmi per 9-3 e ottenendo l’ingresso matematico nella massima serie con un turno di anticipo sulla fine del campionato. I pugliesi sono tutt’ora imbattuti: unica squadra in Europa. Giovinazzo sembra essersi risvegliata dopo anni difficili: la B per ragioni economiche, un anno fermi per via del Covid, il ripescaggio in A2 e una salvezza agguantata all’ultimo. Ora la squadra torna a respirare aria di grandezza ed il merito principale è del suo allenatore: Pino Marzella

Mister Marzella una curiosità: lei ha vinto uno scudetto con questa squadra da giocatore, ormai tanto tempo fa. Come l’hanno vissuta i tifosi oggi rispetto ai tempi dell’ultimo scudetto?

Beh quest’anno non siamo stati seguiti tanto, almeno all’inizio poi… hanno iniziato a crederci e insomma poi il palazzetto si è riempito. La differenza è che prima era la squadra del paese e poi col tempo si è persa un po’ questa identità che speriamo ritorni più forte di prima

Bastava un pareggio per andare in serie A1 e invece è arrivato un 9-3.

Si abbiamo fatto una partita alla grande perché ci abbiamo messa tutta l’audacia, tutta….diciamo la preparazione per chiuderla il prima possibile perché…insomma la tensione era altissima ….dovevamo chiudere questa faccenda insomma. Sono stato molto contento dell’approccio mentale. Siamo riusciti a fare una grande partita e poi ci siamo rilassati nel secondo tempo.

Cosa vi ha detto il presidente Dino Camporeale?

Dino era molto felice perché…insomma dopo aver cresciuto questi ragazzini da piccoli è una soddisfazione enorme….e vedere questi ragazzi, ormai quasi uomini che raggiungono un risultato così importante…e riportano il Giovinazzo in serie A1 dove merita di essere.

Mura e Santeramo determinanti fino alla fine. L’hanno dimostrato anche oggi

Si Federico Mura e Luca Santeramo sono stati fondamentali e hanno segnato tanto però il merito va a tutta la squadra perché…insomma hanno creato gioco, siamo la difesa meno battuta…D’Angelico (il portiere, ndr) ha solo 19-20 anni, sembra sia un veterano… ha fatto davvero un campionato alla grande e…insomma tutta la rosa è stata davvero importante.

In A2 14 vittorie e 3 pareggi in 17 incontri. Miglior attacco e migliore difesa. Come si migliora questa squadra per la serie A1?

Si, in questo momento siamo imbattuti, siamo il miglior attacco e la migliore difesa. Certo è un campionato davvero importante, anche perché c’erano 2-3 squadre che puntavano anche loro a vincere…erano state costruite per questo. L’ A1 sarà tutta un’altra storia e speriamo di creare una società forte perché Dino e Sabino (il vicepresidente, ndr) hanno bisogno di aiuto e spero si riesca a creare di nuovo la squadra del paese, quindi che ci siano degli imprenditori che ci aiutino. Dopodiché troveremo il modo di fare 2-3 innesti che ci possano garantire almeno la permanenza per poi sviluppare meglio, negli anni prossimi, una squadra più forte.

Nella stagione 1979/80 il Giovinazzo vince lo scudetto e la Coppe delle Coppe, sembrava inarrestabile e si fermò solo nella finale di Supercoppa Europea con il Barcellona. Prima squadra del Sud a vincere uno scudetto, prima italiana a vincere in Europa. Lei c’era come giocatore, anzi a dirla tutta il suo bilancio come giocatore è stato pazzesco: 1.000 gol segnati, quattro scudetti vinti, tre coppe nazionali e tre coppe europee. Tranne la Coppa dei Campioni, unico rimpianto della sua carriera. Anche li lo scoglio è stato il Barcellona. Quanto è diverso, se lo è, l’hockey di oggi, sia dal punto di vista fisico che tattico?

Per quanto riguarda me sono stato pochi anni al Giovinazzo. Ho vinto Scudetto e Coppa delle Coppe…erano già un paio di anni che mi richiedevano tutte le squadre del Nord…e ho dovuto fare un passo importante e giocare nelle squadre del Nord Italia. Ho vinto di tutto e di più…certo la Coppa dei Campioni sarebbe stato bella vincerla ma quasi sempre vincevo lo scudetto e cambiavo squadra perché c’erano sponsor più forti in altre compagini. Per quanto riguarda il cambiamento dell’hockey c’è stata una grande evoluzione, come in tutti gli altri sport, sull’aspetto fisico…e chiaramente c’è una tecnica che è cambiata per l’alta velocità e soprattutto si usa molto meno la tattica. Diciamo che noi invece cerchiamo di rimanere con un mix giusto dove…chiaro che il fisico è fondamentale ma cerchiamo di essere anche, come sempre in Italia, dei buoni allenatori sotto il profilo tattico per riuscire anche ad ingarbugliare squadre più forti di quella che tu guidi.

– Mister è la terza promozione in A1 con questa squadra, esprima un desiderio per l’anno prossimo

Beh non c’è due senza tre. Certo è davvero un record secondo me, perché è davvero complicato tre volte, a distanza di tanti anni, riuscire a portare la tua squadra, soprattutto la squadra della tua città, del tuo cuore, in serie A1 è stato davvero un sogno e….dico la verità è stata forse una delle annate più difficili sotto il profilo dell’impegno perché avevo a che fare con dei ragazzi giovani che si divertivano, avevano la gioia del lavoro intenso , dell’eccellenza che fa diventare i giocatori sempre più forti. Il desiderio per l’anno prossimo…un po’ come dicevo prima è di formare una società forte e con un’organigramma più grande, dove tutti possono fare il meglio nel loro settore e…chiaramente avere una professionalità maggiore e fare in modo che la squadra si possa salvare tranquillamente.

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Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo