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Levratto, castigatore di reti e di… portieri!

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di MARIO GIANFRATE

“Oh, oh, oh, che centrattacco! Oh, oh, oh, tu sei un cerbiatto!

 

Sei meglio di Levratto, ogni tiro va nel sacco, oh, oh, oh, che centrattacco!” cantava il Quartetto Cetra alla fine degli anni ’50 rievocando le gesta quasi omeriche di un giocatore del passato, addirittura “meglio” di Levratto…

Ma chi era Levratto? Deve la sua notorietà alla potenza del suo tiro, Virgilio Felice Levratto, soprannominato lo “sfondarete” perchè calciava i palloni con una tale violenza da sfondare realmente la rete. Era considerato, non a torto, l’uomo in campo che terrorizzava i portieri, che agitava i loro sonni nelle notti precedenti la gara. E ne avevano ben motivo.

Allevato nel Vado, indossò la maglia del Verona, dell’Ambrosiana Inter per concludere la sua carriera nella Lazio.

Un episodio, in particolare, merita di essere menzionato, l’incontro di calcio contro la rappresentativa del Lussemburgo agli ottavi di finale alle Olimpiadi di Parigi che si disputarono nel 1924; una partita giocata fiaccamente dagli azzurri – che si imposero comunque per 2 a 0 – che intendevano risparmiarsi per la partita successiva che li avrebbe opposti alla più quotata nazionale della Svizzera.

Levratto, come sua abitudine, non si risparmio è con un bolide calciato da quaranta metri dalla porta colpì in pieno viso il portiere Bausch che fu travolto – è proprio il caso di usare questo termine – dal pallone. L’estremo difensore svizzero rimase a terra, privo di coscienza da far temere il peggio. Anche perché, dalla sua bocca, fuoruscivano fiotti di sangue. Il portiere, infatti, si era tranciato un pezzo di lingua stringendo i denti. Il gioco fu sospeso per oltre un quarto d’ora fin quando Bausch si riprese in qualche modo, anche se ancora stordito. Ritornò tra i pali perché, a quei tempi, non erano ammesse sostituzioni, ma quando in una successiva azione di gioco vide Levratto al limite dell’area l’attaccante italiano ricevere la palla, d’istinto coprì il volto con le mani tanto da indurre Levratto a tirare intenzionalmente fuori dai pali. Quella pallonata di Levratto in pieno volto, Bausch non la dimenticherà mai!


Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo