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Foto-grafie del 1978, il libro

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di PIERDOMENICO CORTE RUGGIERO

Una macchina fotografica a pellicola ed una penna. Per anni, per secoli, sono stati gli strumenti per raccontare la Storia e le storie, le emozioni. Immagini non sempre tecnicamente riuscite, quasi mai perfette, sempre uniche, sempre piene di emozioni. Sia perché ogni scatto andava scelto con cura, visto il limitato numero di pose disponibili.

 

 

 

Sia perché il processo chimico di sviluppo e stampa, donava una particolare magia. E quanti amori, tragedie e storie sono nate dalla punta di una penna? Frasi incerte, parole scritte, cancellate e scritte nuovamente. L’inchiostro bagnato dalle lacrime. Penna e macchina fotografica analogica, sono oggetti oramai poco usati. L’era di internet e dell’elettronica, ha prodotto macchine fotografiche digitali capaci di scattare e memorizzare centinaia di foto tecnicamente perfette. Con lo smartphone, possiamo fotografare, riprendere e condividere ogni secondo della nostra vita. Mail, messaggi, chat, permettono un contatto continuo con le persone a cui teniamo. Eppure molto è andato perso. L’attesa, l’umanità dell’imperfezione, le emozioni. Proprio partendo da vecchie foto e da manoscritti, la Dottoressa Sara Cordella, ha deciso di raccontare il 1978. Con il libro “Foto-grafie del 1978 “, edito da Associazione artisti ed editori europei, e con le prefazione dei giornalisti Rai Fiore De Rienzo e Paolo Di Giannantonio. Sara Cordella è una grafologa forense. La grafologia non è solo il suo lavoro, ma soprattutto una passione che trasmette con la medesima passione ai suoi allievi. La grafologia forense si occupa in primis dell’attribuzione di manoscritti e firme. Tra falso e autentico, si gioca la partita in grafologia. Per Sara Cordella la grafologia è qualcosa di più. La voglia, la necessità, di raccontare, di far rivivere, le emozioni racchiuse in ogni rigo di scrittura. Con questa voglia e necessità, ha deciso di raccontare i protagonisti del 1978. Anzi ha permesso loro di raccontarsi nuovamente. Anno unico il 1978. Anno di morte e rinascita, terrore e speranza. Il rapimento e l’omicidio di Aldo Moro, la morte di Peppino Impastato, la morte di Paolo VI, il breve pontificato di Papa Luciani, il Papa polacco e la rivoluzione di Giovanni Paolo II, la nuova speranza per l’Italia con Sandro Pertini, Presidente della Repubblica. Questi personaggi racconta Sara Cordella. Ma non solo. Anche Giulio Andreotti, Francesco Cossiga, Bettino Craxi, Eleonora Moro, Mino Pecorelli. Un racconto mai banale, un racconto senza mai prendere il centro del palcoscenico. I veri protagonisti rimangono loro, la voce è la loro. Leggendo il libro, ci ritroviamo davanti Aldo Moro, che nella sua prigione, cerca la salvezza, non smettendo mai di essere padre, marito e nonno. Vediamo Paolo VI nei corridoi del Vaticano, piegato da dubbi, tormenti e dal dolore di non aver salvato il suo amico Aldo Moro e la Chiesa. Vediamo Peppino Impastato che prepara i manifesti con cui, usando ironia e coraggio, denuncia la mafia. Sentiamo Papa Luciani spiegare la sua rivoluzione del sorriso, finita troppo presto. Vediamo Mino Pecorelli muoversi nella notte della Repubblica, raccogliendo e conservando segreti esplosivi, alcuni ancora oggi innescati e pronti ad esplodere. Sentiamo il passo deciso di Giovanni Paolo II, pronto a scavalcare il Muro. Ci scuote, nuovamente, la voce tonante di Sandro Pertini che dal Quirinale, denuncia problemi e dona coraggio. Un libro che racconta emozioni, e che vuole far nascere emozioni nel lettore. Perché la Storia, non è solo fatta di accadimenti. Le indagini non sono fatte solo di accertamenti tecnici. Le emozioni, l’animo umano, sono i protagonisti principali. Questo vuole ricordare Sara Cordella. Questo non dovremmo dimenticare mai. Nelle righe scritte da Sara Cordella, ritroveremo paura, passione, coraggio, amore smisurato. Troveremo luci e ombre. Troveremo la vita. Un personaggio consegnato alla Storia, non può essere imprigionato nelle note biografiche. Il suo esempio è efficace solo se rimane vivo. La fotografia e le grafie, hanno la particolarità di congelare attimi di vita, rendendoli perpetui. Riviviamo, quindi, il 1978, nelle foto e grafie raccontate con passione da Sara Cordella.

Foto concessa dall’autrice.

 

Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo