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B&B con prostitute minorenni: “La Bari perbene”

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di NICO CATALANO

La scorsa settimana diversi quotidiani locali e nazionali, tra questi La Repubblica e il Messaggero, hanno riportato la notizia di un presunto giro di prostituzione minorile gestito dal proprietario di un B&B addirittura situato nel centro di Bari, a due passi dalle vie dello shopping e della movida cittadina.


L’informazione, già emersa tempo prima, grazie ad un lavoro d’inchiesta svolto dalla trasmissione televisiva le Iene, le cui telecamere erano riuscite a filmare come dietro l’apparenza di una tipica struttura ricettiva per i turisti, si celava invece una vera e propria casa di appuntamento. Un luogo dove uomini di età compresa tra i cinquanta e i sessanta anni, molti di questi facoltosi professionisti, si incontravano con ragazzine di 14 -15 anni per consumare rapporti sessuali completi alla tariffa di 150 euro per prestazione.

Non è la prima volta che le telecamere del famoso programma televisivo in onda su Italia uno, si occupano di reati sessuali in cui sono coinvolti dei minorenni nel capoluogo pugliese. Infatti, due anni fa, proprio un’inchiesta delle Iene fece emergere l’ignobile vicenda dei ragazzini rom che sistematicamente marinavano la scuola per prostituirsi in cambio di pochi spiccioli nei pressi dello Stadio San Nicola.  Una vicenda questa che ha visto in seguito l’intervento della magistratura e che vede alcuni maggiorenni imputati, ancora oggi, in una lunga fase processuale. Una storia, fino ad allora silenziata inspiegabilmente dalle istituzioni, un fenomeno che tutti sapevano ma che nessuno denunciava, quasi come volutamente dimenticato in un vergognoso silenzio.

Il servizio della “Iena” Veronica Ruggeri, avvalendosi della denuncia di una donna barese, ha mostrato un filmato di un incontro simulato tra il responsabile del B&B e due ragazze che si sono presentate come minorenni e interessate a prostituirsi, durante l’incontro l’uomo ha prima chiesto alle due di mandargli delle foto che sarebbero state fatte visionare successivamente ai futuri clienti e poi la disponibilità a svolgere un test, una vera e propria prova di iniziazione all’attività. L’uomo dopo avere scoperto il raggiro messo in atto dalla troupe televisiva, ha reagito negando i fatti.

Attendendo i risvolti delle probabili indagini che saranno effettuate dagli organi competenti, senza emettere sentenze di colpevolezza alcuna, non possiamo sottrarci dal fare alcune considerazioni. Queste vicende se risultassero confermate, rappresentano la conseguenza di una società purtroppo fondata sull’apparenza, in cui da tempo l’estetica futile ha preso il sopravvento sull’etica, dove il denaro è allo stesso tempo, mezzo e simbolo per le tante famiglie “tradizionali” che per convenienza chiudono gli occhi sulle vite di mariti, mogli e figli, denaro che compra e tace tutto e tutti, simbolo di potere per i ricchi e mezzo di sussistenza per i meno abbienti. D’altronde è questa la società in cui addirittura una parlamentare della Repubblica come L’on. Santachè in un programma televisivo rivolgendosi a dei bambini, dichiara che solo i soldi rendono liberi perché con essi si può fare tutto, estremizzando questa affermazione, il passo è breve nel vendere o comprare un corpo per il proprio piacere, il tutto favorito da quel clima “metropolitano” di omertosa ipocrisia da sepolcri imbiancati di una certa “Bari perbene”.

Fonte della Foto : Quotidiano Italiano Bari

Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo