Mettiti in comunicazione con noi

Non categorizzato

CSAC, Il mio 68

Avatar photo

Pubblicato

su

 

di IRENE GUZMAN*

Mercoledì 27 febbraio alle ore 10.30 allo CSAC – Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma si terrà Il mio ’68, un incontro con Dario Bartolini dove l’architetto e designer porterà il suo punto di vista e la sua testimonianza di giovane studente di architettura e membro del gruppo di architettura radicale Archizoom sul finire degli anni Sessanta.

Saranno così affrontati l’ambiente, gli interessi, le condizioni in cui si operava in quegli anni, le visioni del gruppo, il rapporto con la moda e il progetto dell’abito come paradigma della professione del progetto.

L’incontro, a ingresso gratuito, si tiene in occasione della mostra 1968. Un Anno, visitabile fino al 4 agosto 2019 negli spazi della chiesa abbaziale di Valserena: un grande racconto che si concentra, attraverso un taglio rigorosamente sincronico, su un anno chiave della storia del Novecento, restituito attraverso un’indagine all’interno dell’archivio dello CSAC, il cui primo nucleo nasce proprio nel 1968 e che oggi, a cinquant’anni di distanza, vanta una raccolta di oltre 12 milioni di materiali originali nell’ambito della comunicazione visiva e della ricerca artistica e progettuale italiana a partire dai primi decenni del XX secolo.

Dario Bartolini (Trieste, 1943). Dal 1967 al 1973 è membro di Archizoom, gruppo di architettura radicale. Dal 1967 al 1970 progetta e realizza macchine e installazioni sonore interattive e reattive alla luce. Nel 1972 si laurea in architettura con la tesi Veicolo a passo variabile. Dal 1973 al 1989 lavora a progetti di innovazione didattica e a libri per bambini. Dal 1973 al 1996 è consulente industriale per l’innovazione tecnologica e del prodotto. Dal 1989 dipinge e realizza disegni in tre dimensioni in ferro e vetro. Attualmente lavora sulla percezione del segno. www.dariobartolini.net

Lo CSAC – Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma iniziò a raccogliere, grazie ad Arturo Carlo Quintavalle, il suo primo nucleo di opere nel 1968, in occasione dell’esposizione dedicata a Concetto Pozzati organizzata dall’Istituto di Storia dell’Arte dell’Università di Parma. Situato oggi nell’Abbazia cistercense di Valserena, conserva materiali originali della comunicazione visiva, della ricerca artistica e progettuale italiana a partire dai primi decenni del XX secolo. Un patrimonio di oltre 12 milioni di pezzi suddivisi in cinque sezioni: Arte (oltre 1.700 dipinti, 300 sculture, 17.000 disegni), Fotografia (con oltre 300 fondi e più di 9 milioni di immagini), Media (7.000 bozzetti di manifesti, 2.000 manifesti cinematografici, 11.000 disegni di satira e fumetto e 3.000 disegni per illustrazione), Progetto (1.500.000 disegni, 800 maquettes, 2000 oggetti e circa 70.000 pezzi tra figurini, disegni, schizzi, abiti e riviste di Moda) e Spettacolo (100 film originali, 4.000 video-tape e numerosi apparecchi cinematografici antichi). Lo CSAC oggi è uno spazio multifunzionale, dove si integrano un Archivio, un Museo e un Centro di Ricerca e Didattica. Una formula unica in Italia, che mantiene e potenzia le attività sino ad ora condotte di consulenza e collaborazione all’istruzione universitaria con seminari, workshop e tirocini, di organizzazione di mostre e pubblicazione dei rispettivi cataloghi (oltre 120 dal 1969 ad oggi), e di prestito e supporto ad esposizioni in altri musei tra cui la Triennale di Milano, il MAXXI di Roma, il MoMA di New York, il Centre Pompidou di Parigi, il Tokyo Design Center, il Design Museum di Londra, il Folkwang Museum di Essen e il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia di Madrid. www.csacparma.it

*Ufficio stampa

 

Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo