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A Taranto nati 600 bambini malformi tra il 2002 e il 2015

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di NICO CATALANO

Il governo Conte nasconde i dati

 


Secondo quanto emerso, in questi giorni, sembrerebbe che i risultati dell’indagine epidemiologica Sentieri effettuata per città di Taranto dall’Istituto superiore di Sanità, non sono stati ancora resi pubblici dal Ministero della Salute.

È quanto denuncia sul sito dell’associazione Peacelink, Alessandro Marescotti, il quale fa sapere che addirittura, i risultati della ricerca, erano già da tempo pronti, tanto da portare il Ministero ad annunciare la loro presentazione ufficiale il 21 maggio, data che successivamente è stata rinviata al prossimo 4 luglio. Lo studio, che ha riguardato tutti i bambini nati da madri residenti a Taranto nel periodo 2002-2015, espone circa 600 casi con malformazione congenita (MC), presentando un campione con una prevalenza superiore all’atteso calcolato su base regionale.

A Marescotti fa il paio, il coordinatore nazionale dei Verdi Angelo Bonelli, il quale ha ribadito che “la storia che si ripete, infatti così come accaduto nel 2012, i dati di una indagine epidemiologica non si rendono pubblici, il governo gialloverde sta facendo esattamente quanto fece l’ex Ministro dell’Ambiente Corrado Clini, il quale attese sei mesi prima di pubblicare l’indagine allo scopo di aspettare l’approvazione dell’autorizzazione al siderurgico da parte del governo l’allora Monti sostenuto da Pd e Forza Italia”.

Peraltro, il dato di 600 bambini malformi nati a Taranto in poco più di dieci anni era stato già incluso nel dicembre 2018 in una riga della Valutazione Danno Sanitario dell’ILVA, un dato purtroppo inosservato, tanto da spingere il Sindaco del capoluogo Ionico a pretendere di inserirla nuovamente nella richiesta di riesame dell’autorizzazione ambientale dell’ILVA.
Queste cifre di nascite malformi, presenti nella valutazione del danno sanitario dello stabilimento siderurgico Arcelor Mittal, fanno paura all’attuale governo, perché fanno paura le reazioni delle famiglie, dei loro concittadini, fa paura il fatto che in essi possa nascere una seria consapevolezza, quindi si è pensato che sarebbe stato meglio posticipare la presentazione, a dopo le elezioni Europee magari in Estate, a Luglio, quando l’attenzione della gente ormai in vacanza sarà sicuramente calata.

Un tempo di queste modalità erano accusati i cosiddetti partiti, che onestamente hanno malgovernato in questi ultimi decenni, ma un comportamento del genere da gente appartenente ad un movimento che “doveva aprire il parlamento come una scatoletta di tonno” stride parecchio.

E mentre la politica italiana, nasconde dati scientifici, spesso promette senza realizzare, litiga e si rimbalza le responsabilità come bambini di una scuola primaria, a Taranto si continua a morire, ma tanto l’importante è che “uno vale uno”.

Fonte della foto La Repubblica.

Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo