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“ll cibo è vita, non sprecarlo!”

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di NICO CATALANO

La Regione Puglia contro gli sprechi alimentari


 

Secondo le ultime stime FAO, in tutto il mondo oltre un terzo di quanto è prodotto dal settore agroalimentare, finisce nella spazzatura. Un paradosso di fronte a quel miliardo di esseri umani che soffrono la fame per la carenza alimentare a causa di guerre e carestie, purtroppo diffuse su vaste porzioni della Terra, tra questi anche ben 79 milioni di europei che vivono ancora oggi al di sotto della soglia di povertà.

Infatti, ogni anno, una quantità pari a circa un miliardo e mezzo di tonnellate di cibo, si perde lungo gli anelli della catena agroalimentare trasformandosi in rifiuti, tale perdita rappresenta anche una dissipazione di energia così come di risorse finite e non riproducibili quali acqua, combustibili fossili e fertilità del suolo.

“ll cibo è vita, non sprecarlo!”  è il titolo della campagna promossa dalla Regione Puglia contro gli sprechi alimentari che sarà diffusa tramite i media e sui social dai primi di luglio, attraverso un video promozionale, protagonisti dello spot, i popolari attori Toti e Tata nei panni, rispettivamente, della ‘coscienza’ e di un cittadino assonnato in preda alle cattive abitudini quotidiane.

Alla campagna mediatica sarà affiancata una poderosa azione progettuale territoriale, concretizzata in circa 700mila euro stanziati dall’Ente di via Gentile per la costruzione di reti solidali locali tra imprenditori, operatori del terzo settore ed amministratori. Il tutto nel rispetto sia della Legge nazionale n.166/2016 così come della legge regionale n.13/2017 “per il recupero delle eccedenze alimentari e la riduzione degli sprechi alimentari e farmaceutici”.

L’intervento legislativo regionale  che porta il nome dell’ex assessore Totò Negro scomparso oltre un anno fa, ha avviato un percorso con gli operatori locali del settore per promuovere strumenti d’innovazione nella lotta agli sprechi, quali la raccolta e redistribuzione dei generi alimentari non idonei alla commercializzazione ma commestibili per l’uomo, dei pasti non serviti dagli esercizi di ristorazione autorizzati, delle eccedenze della giornata e anche dei prodotti agricoli non raccolti, che altrimenti verrebbero destinati alla distruzione.

Queste eccedenze agroalimentari e quelle di farmaci possono, così, essere destinate gratuitamente alle fasce fragili della società, ormai sempre più ampie, attraverso l’attività di raccolta da parte di cooperative, organizzazioni di volontariato ed associazioni di promozione sociale. Iniziative già ampiamente presenti nel tessuto sociale pugliese, come il “Frigo Solidale”, ideato da Kenda Onlus, finanziato da “Fondazione Con il Sud” e sostenuto da una rete di soggetti associativi tra cui l’Aps Farina 080 che assieme Avanzi Popolo 2.0 da circa quattro anni portano avanti una serie di attività orientate al contrasto dello spreco di cibo attraverso una rete diffusa di attivazione sul territorio regionale.

Creare consapevolezza diffusa, tramite la sensibilizzazione delle coscienze e la promozione di buone pratiche riguardo l’utilizzo del cibo nell’ottica di una maggiore giustizia sociale, un minore inquinamento e di un ritrovato rispetto per l’ambiente è il primo verso una società finalmente sostenibile. 

Fonte della foto Ansa.it

 

Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo