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Bullizzata a 13 anni anche la notte prima dell’esame

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di ROSA MANNETTA

E succede…succede…succede che il bullismo possa mietere vittime.


 

In provincia di Bari, una ragazzina sarebbe stata vittima di un grave episodio di bullismo. Racconta la madre: “Avevo ed ho sottovalutato il problema. E quando mia figlia non voleva andare a scuola, dovevo comprendere che qualcosa non andava. L’episodio che mi ha molto turbato è stata la pubblicazione sul profilo social di una di loro di una fotografia scattata all’estero in occasione della gita scolastica, fatta nella scorsa primavera: le hanno coperto il volto, un modo per escluderla ed emarginarla. La gravità sta nel fatto che sia stata diffusa proprio la sera prima dell’esame, un modo per colpirla a poche ore da un appuntamento così importante. Ho iniziato ad investigare e sul suo diario ho trovato queste frasi: “Mamma e papà, aiutatemi”. Hanno iniziato a non salutarla, poi a non invitarla alle feste, coinvolgendo anche alcuni maschietti e poi, anche la sua migliore amica”. Questa storia rispecchia la tragicità del bullismo. I bulli agiscono in piccoli gruppi e poi si aggiungono “strada facendo” altri compagni di classe. La vita della vittima diventa un vero inferno: ogni giorno andare a scuola è un tormento. Propongo questo argomento nel bar Maracuja dove avvengono le mie interviste. Gli animi sono accesi e interviene Daniela: “La ragazzina bullizzata avrà parecchi problemi in futuro. Ha superato brillantemente l’esame di licenza media e faccio una domanda: “Come mai i docenti non si sono accorti di nulla?”. Perché esiste omertà? Perché nessuno parla? Tutti sanno e si fa finta di non sapere niente. Nessuno vuole avere conseguenze. E’ uno scenario terribile. Si gira lo sguardo da un’altra parte”. E Domenico dice: “Ho letto il caso di Paola (il nome è di fantasia) una ragazza disabile che ha subito insulti, botte e umiliazioni da due compagni di classe. Un giorno le hanno fatto uno sgambetto e lei è caduta: in classe tutti si sono messi a ridere. Paola voleva diventare cuoca e frequentava l’Istituto Alberghiero. Frequentava. Ha preferito lasciare la scuola e ha abbandonato il suo sogno”. Domenico e Daniela hanno espresso concetti importanti. Il bullismo è una forma di violenza che viene praticata nell’ambito scolastico. Lo stesso comportamento se avviene sul lavoro, diventa mobbing o tra le forze armate, diventa nonnismo. I bulli e le vittime, quando saranno adulti, saranno degli infelici. In particolare, è quel rapporto di vittima e carnefice che si verifica in ogni aspetto della vita: è quel subire e non reagire, quella mancanza di autostima o di eccesso di stima che conduce ad atteggiamenti degenerativi nel tempo. Il degrado si raggiunge quando un’intera classe diventa ostaggio dei bulli e nessuno ne parla. E’ il caso dell’omertà diffusa. Non si costruisce un presente con l’omertà. E neppure un futuro. Verità dissacrante. Franco Loi scrive: “Sèm poca roba”. Traduzione in italiano: “Siamo poca roba”. E siamo piccoli uomini che tacciono di fronte ai bulletti di periferia.

 

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Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo