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Bibbiano: l’industria degli affidi

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di ROSA MANNETTA

Di recente Nicola Zingaretti sugli affidi illeciti di Bibbiano, ha affermato: “Vigilerò perché si faccia la massima chiarezza e sia punito senza pietà ogni tipo di responsabilità.

 

E vigileremo perché si assicuri tutta la protezione di cui hanno bisogno ai minori che stanno affrontando una prova difficilissima”. Zingaretti, però, avverte che occorre guardarsi dalle strumentalizzazioni. E aggiunge: “Il Pd si costituirà parte civile in un eventuale processo. Siamo e saremo in prima linea per chiedere che nelle indagini vengano garantite massima velocità e chiarezza”. Queste le affermazioni di Nicola Zingaretti sull’inchiesta “Angeli e demoni” che ha evidenziato un presunto sistema illecito dei minori in affido, alla comunità terapeutica di Bibbiano, “La Cura”. Secondo l’accusa, gli assistenti sociali e i terapeuti, avrebbero influenzato le testimonianze dei bambini allo scopo di toglierli alle famiglie di origine e di “affidarli”, a famiglie di propria conoscenza. E per realizzare il tutto, i ragazzini venivano manipolati e condizionati con i disegni e documenti: gli stessi ragazzini erano giunti a credere di aver subito abusi e maltrattamenti che, poi, non si erano mai verificati. Intanto quattro dei sei bambini coinvolti nell’inchiesta, sono tornati a casa dalle loro famiglie. In questo contesto, appare inquietante il ruolo della onlus “Hansel e Gretel” che si occupava delle problematiche di bambini vittime di violenze e che era anche ricercata in Emilia nel campo della formazione di educatori: secondo l’accusa questo centro operava a Bibbiano ricevendo dal Comune dei compensi di circa 135 euro per ogni seduta di psicoterapia. Propongo questo argomento nel solito bar Maracuja, dove avvengono le mie interviste. E prende la parola Maria: “Ciò che è successo a Bibbiano è sconvolgente. Ricordo che il nome della onlus “Hansel e Gretel”, era già emerso negli anni novanta nel caso di sedici bambini che erano stati allontanati dalle loro famiglie per presunti abusi e riti satanici. E come hanno operato gli psicologi di questa onlus?”. L’interrogativo posto da Maria è molto grave. In primis, occorre definire che cosa sia l’affido familiare. L’affido familiare non è un’adozione: è un istituto temporaneo per cui il minore privo di un ambiente familiare idoneo, è affidato ad una famiglia o a una comunità di assistenza, pubblica o privata. L’affido familiare è una misura temporanea. Il caso Bibbiano ha evidenziato che la legge 149 del 2001, sull’affido familiare debba essere modificata. I bambini in questa storia tragica, sono stati strappati ai loro genitori…non si può dire tolti ai loro genitori. Tutti noi abbiamo visto la scena della bambina staccata dalle braccia della madre e portata via dagli operatori. E chiamiamoli “operatori”. Mariangela Gualtieri scrive: “Sii gentile…”. E se fossimo più umani?

 

 

Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo