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Premi David di Donatello, il premio che dura un anno

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di SARA LAURICELLA

E’ partita la votazione dei film in concorso per il 65mo Premio David di Donatello che si svolgerà a Roma  il 3 aprile 2020.

 

I giurati tecnici hanno già ricevuto le schede e catalogo per la votazione degli oltre 100 film italiani in concorso. Lotta durissima per poter rientrare nella rosa dei cinque partecipanti al premio.  Alta per tutti la qualità a prescindere dalla semplicità o meno della tematica trattata, con generi estremamente diversi tra loro. Un vero e proprio specchio della cinematografia italiana in tutte le sue declinazioni. In tutto questo non mancano certo anche i documentari, sezione realistica, e direi quasi giornalistica, dello stato attuale della società. Lo scorso mese sono stati annunciati i quindici titoli che sono, anch’essi, sottoposti al voto della giuria per la cinquina finalista. Tutto focalizzato, quindi, sulla finale della primavera che, come sempre, andrà in diretta tv, ma che, ovviamente, celebra in una serata il lavoro di tutto un anno. Il  Premio David di Donatello è ideato ed assegnato dall’Ente David di Donatello dell’Accademia del Cinema Italiano ed è stato spesso definito come l’Oscar italiano del Cinema. Ed in effetti è proprio così: l’ambita statuetta della riproduzione dell’opera d’arte rinascimentale è un riconoscimento ambito per tutti coloro che amano e creano cinema. 65ma edizione di un Premio che non è concentrato nella sola serata finale, ma si svolge o meglio si sbobina, esattamente come la cara vecchia pellicola, in ogni giorno dell’anno, fermando in tanti fotogrammi le varie immagini artistiche ed operative del mondo cinematografico. L’Accademia del Cinema Italiano, così come la presidente e direttore artistico Piera Detassis,  è, difatti, attiva tutto l’anno con una moltitudine  d’iniziative  rivolte tanto ai più piccoli con progetti scolastici, quanto agli adulti già maestranze del settore, sia in ambito nazionale che internazionale. Partendo dalle masterclass di costume design svolte a New York, fino al cinema per la scuola, passando per gli innovativi progetti di video projection per gli effetti visivi. Particolarmente interessante mi è sembrato il voler sottoporre ad una classe lo “smontaggio” di un film per poi analizzarne ognuna  delle sue parti e rimontarlo, passaggio che offre la possibilità di capire dal di dentro quante e quali siano le maestranze che operano nella realizzazione di un film short, medio o lungometraggio che sia. Per l’ottenimento del prodotto finito non basta un attore ed un regista, la ripresa è solo la parte intermedia tra tutto il lavoro preparatorio ed il lavoro di montaggio. Un’attività mastodontica  per pochi minuti o al massimo poco più di un’ora di immagini che ci regalano ricordi di un passato, emozioni del presente e sogni del futuro.

 

Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo