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di ANGELO GIANFRATE

 

La storia della cucina italiana ha subito l’influenza di tutti i popoli che, nel corso dei secoli, hanno lasciato il loro segno, non solo artistico e culturale ma anche gastronomico. Romani, greci, arabi sono solo alcuni dei popoli che hanno contribuito a creare una tradizione culinaria che dura ormai da secoli.

 

 

La tradizionale cucina italiana ha ricevuto apprezzamenti in tutto il mondo e i suoi prodotti di grande gusto e genuinità hanno riscosso diversi riconoscimenti. Gran parte dei prodotti italiani, infatti, possono vantare la certificazione DOCG (denominazione di origine controllata e garantita).

Cianfotta (o Ciambotta) campana (Piatto unico)

(Se avete un amico casertano, o magari degli amici vegetariani, fate trovare loro una Cianfotta fatta a regola d’arte, vi ringrazieranno. E’ uno dei piatti tradizionali che può essere un antipasto, un ottimo secondo piatto, ma può diventare un piatto unico se lo servite con fette di polenta abbrustolite o con generose bruschette)

Brevi cenni, l’origine

La cianfotta (o ciambotta)è un piatto tipico della cucina meridionale italiana, essenzialmente uno stufato, che può venire consumato come contorno o come primo a seconda degli ingredienti che lo compongono e di come viene cucinato.

La ciambotta è a base di verdura, ma può presentare altri ingredienti come carne o pesce. Le verdure scelte sono solitamente: patate, melanzane, pomodori, peperoni, peperoncino, cipolla, erbe aromatiche.

La varianti più note sono:

  • La cianfotta lucana, a base di salsiccia, peperoni, cipolle, uova, pomodoro, prodotti tipici delle montagne della Basilicata.
  • La cianfotta pugliese, a base di pesce tipico della Puglia.
  • La cianfotta salernitana, composta da melanzane, patate, peperoni e, a volte, pomodori in padella.
  • La cianfotta napoletana, in genere preparata per il riutilizzo del manzo bollito di patate, pomodoro e cipolle. È di solito condita con peperoncino ed origano.
  • La cianfotta ventotenese, cucinata con ortaggi di stagione che si coltivano tradizionalmente nelle campagne di Ventotene, come asparagi, fave, carciofi e piselli.
  • La ciambotta della zona di Benevento, composta da patate, fagiolini, zucchine e foglie di bietola.
  • La cianfotta abruzzese è composta da ortaggi di stagione melanzane, zucchine, pomodori, patate, cipolle con le varianti da paese a paese.
  • La ciambottella irpina a base di peperoni, pomodoro e basilico, anche piccante, con possibili varianti con altre verdure, accompagnata da patate bollite. Si mangia da sola o con coniglio o baccalà

Ingredienti per 4 persone: 800 gr. di patate; 800 gr. di peperoni gialli; 2 melanzane; 2 zucchine; 500 gr. di cipolla bianca; 500 gr. di pomodori ben maturi; un mazzetto di basilico; 200 gr. di Parmigiano Reggiano; olio extravergine di oliva e sale q.b.

Preparazione: Sbollentate i pomodori, sbucciateli e passateli al setaccio raccogliendo il succo in una ciotola. In un tegame abbastanza largo fate rosolare la cipolla tagliata non troppo sottile in olio extravergine di oliva. Una volta rosolata aggiungete il pomodoro poi le patate e lasciate andare per una decina di minuti. Caso mai allungate con acqua o brodo vegetale se  dovessero asciugarsi troppo. Ora fate a dadini le melanzane e i peperoni e aggiungeteli al tegame. In ultimo mettete le zucchine. Completata la cottura, irrorate con olio extravergine, aggiustate di sale, spolverate di formaggio, aggiungete il basilico e servita.

Tempo stimato: 40’ – Difficoltà: facile

Asprinio o Falanghina

Con un così ampio ventaglio di verduresi opta per il vino bianco. Qui ci sono due possibilità per restare in sintonia con il territorio. Ora si predilige un vino che in forza della freschezza conferisca sprint al piatto, e allora in questo caso nulla di meglio dell’Asprinio d’Aversa fermo,  oppure si fa la scelta di una maggiore rotondità, ed ecco che l Falanghina fa al caso nostro.

 

Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo