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Angioletta Massimino: “Lettera aperta a tutti i Socialisti senza casa”

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Angioletta Massimino: “Lettera aperta a tutti i Socialisti senza casa”

  • La scomparsa del PSI dal Parlamento nazionale e dal Parlamento siciliano 
  • “…  impossibile mettere d’accordo più di due Socialisti, perché ogni testa vorrebbe fondare un Partito a sé stante!”
  • Il ricorso al “maschilismo violento nei modi e nelle parole, specie nei riguardi delle Donne che, per una mentalità troglodita e maschilista, secondo quel sistema, devono stare sottomesse e un passo indietro rispetto al maschio (e non scrivo volutamente la parola Uomo)”
  • Lo Statuto della Regione siciliana: “In Sicilia abbiamo uno strumento fantastico, che se fosse stato usato, anziché tenerlo in disuso per fare un favore al governo nazionale, cui i politici siciliani tutti sono proni, avremmo avuto tante magnifiche opportunità”
  • “… vogliamo parlare di tutte la basi americane e della NATO esistenti in Sicilia? Non siamo più un Paese libero e quella che era casa nostra è diventata una colonia degli americani, con il beneplacito dei nostri politici tutti, regionali e nazionali, siciliani e non, nessuno escluso”
  • L’interrogazione parlamentare sul MUOS presentata al Senato dai Socialisti non votata dagli stessi socialisti

di Angioletta Massimino 

La scomparsa del PSI dal Parlamento nazionale e dal Parlamento siciliano 

Care Compagne e cari Compagni,
benché sia stata costretta a scegliere di non fare più parte del Partito Socialista Italiano, perché in esso a tutt’oggi non mi identifico più, a causa dei personaggi che di esso si sono opportunisticamente impadroniti, facendone un proprio feudo, specie nella mia Sicilia, continuo a rivolgermi a voi Socialisti chiamandovi con il bellissimo appellativo di Compagni, perché chi è socialista, nel vero senso del termine, lo è dalla nascita fino alla morte, a prescindere da tessere e adesioni a Partiti, partitini, o Movimenti politici che dovrebbero rappresentare il Socialismo e l’essere Compagni. In questo lungo periodo di silenzio politico da parte mia, in cui ho preferito stare a guardare dalla mia finestra sul mondo, sia per motivi personali, sia perché nel mio Partito non ho più ritrovato quegli ideali socialisti con i quali sono cresciuta, sono stata invitata ad aderire a diversi Partiti e Movimenti politici, alcuni orientati convintamente verso il Socialismo, altri un po’ meno. Ho preferito, pur tuttavia, rimanere in contatto con tutti, ma senza aderire in particolare ad alcun Partito o Movimento. Queste sollecitazioni ricevute da più parti, però, pian piano hanno risvegliato, ovviamente, la mia passione politica, ma anche la mia solita rabbia verso la dirigenza del PSI, nel vedere come in Sicilia si cerchi ancora di dare nuova veste a progetti politici rivisitati, come nel caso delle ultime elezioni, accettando di farvi partecipare gli stessi fallimentari personaggi che hanno già distrutto il PSI nel recente passato, sia a livello regionale, sia a livello nazionale, perché il male è sempre contagioso e alle ultime elezioni, infatti, ne abbiamo avuto ancora un’altra tangibile prova con la sparizione del PSI dal Parlamento nazionale e dal Parlamento siciliano. Complimenti a tutti gli artefici di questa sparizione!

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“…  impossibile mettere d’accordo più di due Socialisti, perché ogni testa vorrebbe fondare un Partito a sé stante!”

Da quel che leggo nei vari gruppi o chat di discussioni politiche tra Socialisti, in cui i Compagni mi hanno inserita, tanti di noi Socialisti, e soprattutto i giovani, si chiedono come mai siano nati così tanti Movimenti socialisti che non rappresentino magari delle correnti all’interno del PSI, ma dei soggetti autonomi che si pongano fuori dal PSI. E si chiedono pure come mai sia il PSI, e sia tutti questi nuovi Movimenti non riescano più ad accendere gli animi dei Socialisti, a fare proseliti, a dare insomma quella spinta propulsiva che possa far ripartire ancora una volta la politica socialista. O ,ancora, si chiedono perché tutti questi Movimenti, collocatisi fuori dal PSI, non siano solidali e combattivi, capaci di fare una dura opposizione all’interno del PSI, fino a ribaltare lo ‘status quo’ dirigenziale, oggi più di ieri morente, su cui tutti si sono adagiati, dopo aver ricavato, però, ognuno qualcosa per se stesso, anziché per la collettività, sia che si tratti di poltrone, di poltroncine o strapuntini. La risposta è sempre la stessa: impossibile mettere d’accordo più di due Socialisti, perché ogni testa vorrebbe fondare un Partito a sé stante! Perché accade ciò? Per i soliti vecchi motivi di un arcaico modo di fare politica da parte di alcuni soggetti altamente negativi e contagiosi e cioè usare il Partito, o quel che ne rimane, come mezzo per realizzare i propri interessi personali, trovare a tutti i costi una realizzazione nella società con una sistemazione che provenga dalla politica, quando con le proprie incapacità si sono saputi realizzare solo fallimenti.

Il ricorso al “maschilismo violento nei modi e nelle parole, specie nei riguardi delle Donne che, per una mentalità troglodita e maschilista, secondo quel sistema, devono stare sottomesse e un passo indietro rispetto al maschio (e non scrivo volutamente la parola Uomo)”

Quali sono le modalità? Prima di tutto, riuscire ad avere una carica politica, ottenuta con mezzucci da prestigiatore, ed approfittarne in tutti i modi possibili e immaginabili per averne personali vantaggi e, ovviamente, tessere e voti per accrescere il proprio peso politico all’interno del Partito. Vi chiederete come?
1) con la spartizione di consulenze inventate ad arte, per esempio, a chi è pronto a vendere anche l’anima a questo sistema marcio, portando in cambio tessere e voti; consulenze inutili, pagate inutilmente dalla Regione e quindi anche da tutti noi;
2) facendo assumere un numero esorbitante di collaboratori, che portino in cambio tessere e voti, stupidamente persino nel mese di Agosto, quando qualsiasi ufficio pubblico chiude per ferie e quindi anche l’Ars, salvo poi beccarsi una denuncia presso la Corte dei Conti per ‘danno all’erario’. E chissenefrega… tanto poi si trova sempre un modo per uscirne assolti…;
3) facendo pressioni a chi di competenza, per quanto riguardi nomine, gare, appalti, con atteggiamenti alquanto discutibili che creano imbarazzo, destabilizzazione, disistima;
4) cercando di sopraffare gli onesti che la pensano diversamente e di conseguenza vorrebbero che la politica fosse fatta con metodi onesti e trasparenti, i quali, pertanto, diventano fastidiosi nemici da eliminare con qualsiasi mezzo scorretto, inventato ad arte secondo l’occasione, comprese le calunnie, le diffamazioni, il maschilismo violento nei modi e nelle parole, specie nei riguardi delle Donne che, per una mentalità troglodita e maschilista, secondo quel sistema, devono stare sottomesse e un passo indietro rispetto al maschio (e non scrivo volutamente la parola Uomo).

Lo Statuto della Regione siciliana: “In Sicilia abbiamo uno strumento fantastico, che se fosse stato usato, anziché tenerlo in disuso per fare un favore al governo nazionale, cui i politici siciliani tutti sono proni, avremmo avuto tante magnifiche opportunità”

Questi vecchi giochetti da Volponi marci dentro, purtroppo per loro non funzionano più. La politica tutta ha bisogno di rinnovarsi e di trovare veri Uomini e vere Donne col vizio dell’onestà, sulle cui gambe camminino le idee, affinché vengano portate avanti per diventare progetti, realizzazioni, lavoro, economia che progredisce, industrializzazione e progresso. In Sicilia abbiamo uno strumento fantastico, che se fosse stato usato, anziché tenerlo in disuso per fare un favore al governo nazionale, cui i politici siciliani tutti sono proni, avremmo avuto tante magnifiche opportunità. Bastava trovare il coraggio di applicare lo Statuto Specialissimo della Regione siciliana e molti problemi sarebbero stati risolti. L’articolo 37 dello Statuto siciliano, per esempio, sappiamo tutti, mi auguro, cosa preveda… e cioè… che le imprese operanti in Sicilia, ma che abbiano sede sociale fuori dalla Sicilia, debbano pagare le imposte alla Regione siciliana, anziché allo Stato italiano. Lo stesso Stato italiano, però, si sta premurando a far pagare le imposte in Italia ad alcuni colossi dell’economia mondiale, come Google, Facebook e Amazon, che ovviamente hanno le loro sedi all’estero, ma non ha mai smesso di negare alla Sicilia quanto previsto dall’art. 37, e non solo, del nostro Statuto. Sappiamo tutti, ed è storia vecchia, che le industrie aventi sede nella zona di Siracusa, Augusta, Priolo, Melilli, da settant’anni inquinano il terreno, l’aria, le falde acquifere, la costa e il mare, perché fuori norma, mortificando la nostra Sicilia dal cui sottosuolo e dal cui Mar Mediterraneo si estrae il petrolio in grande quantità, che viene raffinato nelle suddette industrie con rischi e pericoli. E sappiamo pure, perché anche questa è storia vecchia, che da tutto ciò, oltre all’inquinamento, ne derivano terribili malattie per la popolazione e di conseguenza ne deriva la nascita di bambini malformati. Dopo tante denunce alla Procura, la magistratura è finalmente intervenuta a protezione dell’ambiente, ormai distrutto, e alcuni impianti sono fermi, altri hanno dovuto ridurre le emissioni gassose. Questi impianti necessitano di riconversione per adeguarli alle norme in tema di inquinamento ambientale e il territorio necessita di massicci interventi di bonifica.

“… vogliamo parlare di tutte la basi americane e della NATO esistenti in Sicilia? Non siamo più un Paese libero e quella che era casa nostra è diventata una colonia degli americani, con il beneplacito dei nostri politici tutti, regionali e nazionali, siciliani e non, nessuno escluso”

Dopo tutto il danno fatto, si aggiunge la beffa: sappiamo tutti, mi auguro ancora, che la Sicilia avrebbe dovuto godere della defiscalizzazione su benzina e gasolio, che estrae e raffina con rischi e pericoli a proprio carico, e invece paghiamo tali carburanti più delle altre regioni. E nessuno dei politici siciliani in tutti questi anni è mai riuscito a portare la questione al governo, affinché venga risolta una volta per sempre con una seria politica energetica che eviti, tra l’altro, la desertificazione industriale cui la Sicilia sta andando inevitabilmente incontro. Ed oggi più che mai sarebbe importantissimo per noi Siciliani risolvere tale problema ed acquisire più autonomia rispetto al gas e agli idrocarburi. E sempre in tema di inquinamento e di pericolo per la popolazione siciliana tutta… vogliamo parlare di tutte la basi americane e della NATO esistenti in Sicilia? Non siamo più un Paese libero e quella che era casa nostra è diventata una colonia degli americani, con il beneplacito dei nostri politici tutti, regionali e nazionali, siciliani e non, nessuno escluso. Per non dilungarmi troppo, ho citato solo alcuni dei tanti problemi che attanagliano la nostra Sicilia e con rabbia mi chiedo cosa abbiano fatto i nostri Compagni socialisti presenti in Parlamento per diversi anni, oltre a percepire un lauto stipendio!!!

L’interrogazione parlamentare sul MUOS presentata al Senato dai Socialisti non votata dagli stessi socialisti

Anni fa scrissi una difficile e articolata interrogazione parlamentare sulla questione MUOS di Niscemi, poiché troppe erano state le azioni illecite e illegittime, riguardo a questa faccenda, per imporci in Sicilia una pericolosa base americana, strumento di guerra di attacco e difesa, ad uso esclusivo degli americani. Dopo un anno e mezzo di insistenze da parte mia, affinché questa interrogazione venisse presentata in Senato, e di taglio e cucito da parte dei nostri dirigenti socialisti per tentare di censurare le parti in cui portavo alla luce la gravità delle violazioni di legge messe in atto dagli americani e dai politici siciliani che hanno voluto favorirle, riuscii a farla presentare così come l’avevo scritta, senza censure. Ebbene, quando finalmente fu discussa in Senato, dei tre senatori socialisti che avrebbero dovuto essere presenti (Nencini, Buemi, Longo), ne era presente solo uno (Buemi), il quale aveva ricevuto l’ordine di esprimere VOTO CONTRARIO, per fare un favore agli americani, poiché il MUOS in Sicilia andava costruito a qualunque costo, anche a costo della salute di noi Siciliani. Sono state tante le gocce che hanno fatto traboccare il vaso, per tale motivo oggi sono diventata una socialista senza casa, come molti altri Socialisti, e non riesco a intravedere un futuro migliore per tutti coloro che, come me, vorrebbero spendersi per i nostri storici ideali e poterli vedere fattivamente applicati, al fine di migliorare la nostra società rendendola più vivibile. Credo ci sia bisogno principalmente di una buona dose di umiltà ed è necessario, dunque, capire che solo dall’unità, e non dal solipsismo, può nascere qualcosa di buono. Sono disponibile ad ascoltare e accogliere le proposte di tutti quei Compagni socialisti che ad oggi si trovino fuori dal PSI e che ancora abbiano la voglia di spendersi per il Socialismo, nella speranza di poter dare il mio contributo, magari attorno a un tavolo di concertazione, per un confronto dialettico in cui si possa, però, trovare una soluzione per uscire da questa stagnante situazione, che porterà senza dubbio il PSI alla sua morte, dopo aver scritto, per 130 anni, appassionanti pagine di storia. Questo, care Compagne e cari Compagni, è il mio augurio per voi e anche per me, perché non ci sto a vedere distrutto quello che sin da bambina ho sempre considerato il mio Partito e la mia casa!