Mettiti in comunicazione con noi

Cultura

Alessandro Di Fiore presenta il suo libro “Il maledetto e i cavalieri di Carterus” (Pav edizioni)

Intervistiamo Alessandro Di Fiore, autore del libro “Il maledetto e i cavalieri di Carterus” (Pav edizioni).

Pubblicato

su

a cura di Fabia Tonazzi

photocredit pressofice

Oggi intervistiamo Alessandro Di Fiore, autore del libro “Il maledetto e i cavalieri di Carterus” (Pav edizioni). Buona lettura!

Qualcosa su di te e di cosa ti occupi, come mai hai realizzato proprio quest’opera?

Sono un uomo con una gran passione per la lettura, nato in Centro Italia, a Frosinone, e trasferitomi al Nord da ragazzo per motivi lavorativi della mia famiglia. Mi sono laureato in giurisprudenza e per un certo periodo, tra pratica forense e collaborazioni presso studi legali, ho approfondito la mi conoscenza in materia, soprattutto in ambito immigrazione. Attualmente, mentre sono in preparazione dell’esame da avvocato, svolgo un lavoro notturno come guardia giurata, oltre a lavorare, a settimane alterne, come smistatore postale per la regione Friuli Venezia Giulia. Per quanto riguarda il mio libro, la scelta è stata naturale in quanto sono un grande appassionato di fantasy ed horror.   

Come è la tua giornata tipo?

Possiamo dire che la mia giornata tipo sia composta dal lavoro che occupa dalle otto alle dieci ore delle mie giornate, poi una volta a casa dormo per alcune ore e quando mi sveglio posso dedicarmi ai miei interessi ed allo studio.

Trovi il tempo per rilassarti?

Si, soprattutto durante i miei giorni liberi, che per lo più passo con gli amici o, qualora mi ritrovi da solo, leggendo, video giocando o e guardando la tv.

Cosa sognavi da piccolo?

Sono una persona molto pratica e crescendo ho quasi completamente dimenticato cosa sognavo da piccolo, l’unica reminiscenza rimastami è che avrei voluto studiare zoologia.

C’è qualcosa che ti accomuna ai tuoi personaggi?

No, personalmente non credo di aver trasportato all’interno del mio libro qualche elemento della mia personalità, ad eccezione forse di qualche tratto caratteriale che però può dirsi comune a molte persone.

Cosa ti piace di più del lavoro che fai?

E’ un lavoro estremamente autonomo, ogni guardia giurata ha una propria zona e la gestisce come meglio crede, salvo alcune sporadiche eccezioni. Inoltre i colleghi sono estremamente disponibili.

Qual è il tuo mantra quotidiano?

Nella vita si deve andare avanti, anche perché indietro non si può tornare.

Ti identifichi con un personaggio in particolare del tuo libro o no?

No, come detto sopra. Per qualche motivo mi mette a disagio l’idea di creare un personaggio che alla fine non sarebbe altro che una proiezione di me stesso.  

Credi che ci sia spazio nella società attuale per i tuoi protagonisti o si troverebbero spiazzati?

Non credo, la mia opera è ambientata in un mondo medievale fantasy, con un’impostazione e dei valori completamente diversi da quelli attuali. Forse solo uno o due di loro potrebbero adattarsi velocemente. 

La cultura e i libri…Hai un riferimento in politica o nella società attuale che ti ispira fiducia?

Purtroppo con riguardo alla politica sono estremamente disilluso ed è quasi impossibile per me potervi estrapolare una qualsiasi forma di fiducia. Infatti la maggior parte dei miei riferimenti, almeno in ambito letterale derivano da scrittori, quali ad esempio H. P. Lovecraft, Stephen Edwin King, J. R. R. Tolkien, ecc. Con riguardo alla società, apprezzo come molti giovani, non riuscendo a trovare lavoro, abbiano deciso di creare nuove figure professionali sulla base di quelle che sono le nuove finestre di opportunità dell’epoca moderna, per esempio influencer, youtubers, ecc.   

Credi che si potrebbe fare di più in merito alla sensibilizzazione dei giovani nei confronti di eventi culturali o sei soddisfatto come scrittore?

L’unico consiglio che mi sento di poter dare, con riguardo alla sensibilizzazione nei confronti degli eventi culturali, è quello renderli sempre appetibili anche per le nuove generazioni, magari mescolandoli ad elementi da cui i giovani sono maggiormente attratti. Un esempio banale è la realtà virtuale nei musei.  Con riguardo invece al mio soddisfacimento personale, sicuramente portare a termine questa mia prima opera è stata un’esperienza nuova, interessante e soddisfacente.

Alessandro di Fiore nasce nel 1988 a Frosinone ed all’età di circa tredici anni la sua famiglia si
trasferisce in Friuli Venezia Giulia, dove attualmente vive in provincia di Gorizia.
Laureato in Giurisprudenza ed in possesso di un master in ambito bancario, ha maturato diverse esperienze lavorative, principalmente nel settore legale ed in quello dei servizi di sicurezza.
Da sempre appassionato lettore di libri fantasy ed horror, ha recentemente deciso di iniziare a
scrivere. Questo è il suo primo volume pubblicato.

RIPRODUZIONE RISERVATA ©